In Veneto non sono attuati a 24 anni dalla legge nazionale.
Il Gruppo regionale del Partito Democratico avvia un percorso.
I Comuni veneti avranno la gestione e l’organizzazione degli interventi e dei servizi sociali. Prima o poi succederà?
Porta la data del 18 aprile 2023 il progetto di legge della giunta regionale del Veneto su “Assetto organizzativo e pianificatorio degli interventi e servizi sociali”. Con questa legge si costituiranno in regione gli Ambiti territoriali sociale (ATS). Da allora poco se ne è parlato nella quinta commissione del Consiglio regionale (competente in materia) e quasi nulla fuori dal Palazzo.
Inadeguate risorse dalla Giunta Zaia
In questa materia la tempestività non è una caratteristica della Destra che governa il Veneto. Gli ATS sono previsti nella legge nazionale sui servizi sociali, approvata dal Parlamento nel 2000. La più recente, ma sempre datata, definizione nazionale dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) ne fa il soggetto di riferimento attraverso il quale i Comuni in forma associata realizzeranno le politiche sociali.
Prima o poi anche in Veneto qualcosa succederà in questa materia, anche se le premesse aumentano le incertezze: ad esempio il finanziamento previsto dalla Giunta Zaia per l’impianto dovrebbe essere almeno moltiplicato per 10, secondo i conti fatti dal Gruppo regionale del Partito Democratico. Forse è anche per questo che se ne parla poco: i Comuni non sono certo in grado di sostenere la spesa con le loro risorse.
A Cittadella il 29 febbraio
A dare modo ai territori di dire la loro su una trasformazione decisiva per i servizi sociali in Veneto è ora il Gruppo regionale del PD. I consiglieri democratici hanno definito un percorso di approfondimento e confronto su tutto il territorio regionale, con il quale raccogliere indicazioni utili a migliorare nella discussione istituzionale il progetto della Giunta regionale, correggendone gli errori più rischiosi per la preservazione dell’integrazione sociosanitaria in Veneto.
Una tappa di questo percorso dal titolo “La rivoluzione della gestione dei Servizi sociali in tutti i Comuni del Veneto” è prevista a Cittadella giovedì 29 febbraio alle ore 20.45 nella Sala consiliare Villa Rina di Riva del Grappa. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con il Gruppo consiliare del PD in Comune di Cittadella.
Non seguire l’esempio della Sanità veneta
Dopo l’istituzione delle Aulss e l’istituzione di Azienda Zero, anche i servizi sociali vanno incontro ad una riforma sostanziale”, mette subito in guardia il sottotitolo del percorso di approfondimento. Il richiamo alla centralizzazione del servizio sanitario veneto attuato dal Presidente Zaia con la riforma del 2016 è appunto un “avvertimento”: sono evidenti ai veneti (e non solo agli addetti ai lavori) le conseguenze negative della sottrazione di ruolo dei Comuni nella programmazione della salute delle persone. Per i servizi sociali la legge nazionale del 2000 valorizza ed incentiva – come è necessario – il compito dei Comuni e lo strumento degli ATS è loro fornito per ottimizzare programmazione e gestione; veri e propri sistemi di governo locale del welfare sociale e sociosanitario, che in Veneto dovranno costruire una nuova modalità di integrazione sociosanitaria. Esattamente l’opposto di quello che sta succedendo nella Sanità regionale
DIARIO DI COMUNITÀ / GIOVEDÌ 29 FEBBRAIO 2024
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