Il Libro dei Lettori 2011 – 2020

13/12/2020
Giancarlo Bodini
Padova


Oggi 13 dicembre, ricordiamo l’anniversario della scomparsa del nostro caro amico Don Giancarlo Minozzi. Sappiamo che ciascuno di noi è preso dai propri affanni, da nuovi accadimenti, così che il passato, comprensibilmente, tende a trascolorare. Complice la pandemia le relazioni sembrano rarefarsi, le amicizie affievolirsi, i legami allentarsi, la convivialità ci appare sempre più un lusso d’altri tempi. In questo clima, a maggior ragione, invito tutti gli amici a rievocare, ciascuno per sé, un episodio, una situazione nella quale il ricordo di Don Giancarlo ci faccia sorridere ancora. A chi crede di dedicargli una preghiera. Un caro saluto e un arrivederci alla messa del 13 gennaio 2021 in un luogo e ad un orario che saranno comunicati successivamente.

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07/11/2020
Paolo Cicero
Cagliari


Egregio Senatore Bedin, a livello comunicativo la pandemia assorbe la quasi totalità dell’attenzione; poi c’è la rissa politica che oscura l’attività parlamentare. Così non si dando la dovuta evidenza ad una decisione storica presa dal Parlamento: l’assegno unico per i figli. Si tratta di una storica proposta del Partito Democratico che ora è legge e dal luglio del prossimo anno sarà operativa. Utilizzo la descrizione che ne ha fatta il presidente dei deputati PD Graziano Delrio, perché riassume bene la riforma: semplice, perché finalmente si mette fine alla variegata e confusa giungla di sussidi, bonus e assegni; equa, perché modulata sulle soglie dell’ISEE, è destinata a tutti a prescindere dalla condizione lavorativa; continuativa, perché è una misura strutturale, che inizia a decorrere dal settimo mese di gravidanza fino a ventuno anni. Una riforma epocale, paragonabile alla riforma agraria nel secondo dopoguerra o all’istituzione del Servizio sanitario nazionale nel 1978. Una riforma coerente con gli indirizzi della Costituzione italiana, che è orientata nella tutela della promozione della famiglia, della natalità e, in modo particolare, delle famiglie numerose.

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13/10/2020
Livio Degan
Legnago

(Verona)

Egregio senatore, mi ha fatto molto piacere che il Programma Alimentare Mondiale dell’ONU abbia ricevuto il Premio Nobel per la Pace di quest’anno. Il suo direttore David Beasley ha saggiamente sfruttato l’attenzione dei media per lanciare un “appello all’azione” mondiale per combattere la fame. Il PAM ha bisogno urgentemente di altri 6,8 miliardi di dollari nei prossimi mesi per scongiurare la minaccia di una carestia, che si è fortemente aggravata a causa della pandemia di Coronavirus e del crollo delle catene di approvvigionamento alimentare. Un milione di vite sono andate perdute a causa del Covid-19. Ma questo è solo l’inizio, ha avvertito, “se non sconfiggiamo il Covid, il tasso di morte per fame potrebbe essere 3, 4, 5 volte superiore. C’è una cura contro la fame, e si chiama cibo. E abbiamo bisogno di soldi per farlo arrivare alle persone che hanno bisogno di aiuto”.
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12/09/2020
Giovanna Teobaldo
Lecce


Egregio Senatore, il virus continua a circolare. Ci eravamo detti che come le altre malattie respiratorie anche il Covid-19 sarebbe scomparso con il caldo e con l’estate, così il discorso collettivo è ripiegato sulle vacanze e sulla successiva… ripresa, come se fossimo stati in un tempo normale; come se la pandemia fosse una parentese che prima o poi si chiude o da sola o con qualche intervento umano. Infatti, mentre a parole, molti dicono che “nulla sarà come prima”, non ci siamo preparati al “dopo”. Si poteva, ad esempio, discutere di scuola e invece il dibattito si è acceso sui banchi a rotelle. Il trasporto pubblico urbano ha mostrato il ruolo che può svolgere e quindi i limiti attuali: il confronto ha riguardato la percentuale di posti vuoti e se i compagni di classe possano considerarsi “congiunti” quando prendono il bus. I medici di famiglia hanno fatto il gran parte più del loro dovere, ma l’organizzazione non era adeguata alla prevenzione: si è parlato più di case di riposo che di medicina territoriale.

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22/08/2020
Giantullio Gallo
Fontaniva

(Padova)

Caro Bedin, desidero continuare il dialogo sulla pandemia che altri lettori di Euganeo.it stanno tenendo in questo “Libro”, richiamando l’attenzione sulla morte; anzi sulla paura della morte. Credo che il punto di svolta nella consapevolezza collettiva sia stata la colonna di camion militari che trasportavano le bare lontano da Bergamo. A quel punto il Covid-19 ha fatto paura. Paura di morire? Sì, certo. Tuttavia, la morte per insufficienza respiratoria e malattie polmonari era diffusa anche negli anni precedenti e non generava paura collettiva. Le morti per incidenti stradali sono innumerevoli e non cambiano le abitudini collettive. La differenza della morte da virus la trasportavano quei camion: persone morte senza nessuno accanto, senza il conforto dei sacramenti per i credenti, senza il funerale; addirittura, senza il cimitero. E per i vivi quei camion si portavano via l’ultimo atto di carità verso i loro morti: carità di cui anche i vivi hanno bisogno per continuare a sperare che non tutto finisce.
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10/07/2020
Francesca Cagnoni
Isernia


Caro Bedin, la drammatica esperienza della pandemia forse ci ha allenati a leggere la realtà e le cifre che rappresentano con occhi diversi. Tra i numeri del più recente Rapporto del Censis c’è, ad esempio, il dato che riguarda la composizione dei nuclei familiari italiani: per un terzo del totale si tratta di famiglie unipersonali. In un’abitazione su tre c’è qualcuno che si ritrova da solo, ogni mattina e ogni sera. L’isolamento degli anziani ospiti delle case di riposo ha fortemente impressionato tutti nei mesi scorsi. Meno abbiamo sentito parlare di questi milioni di persone “solitarie” nella loro abitazione, nella gran parte anziani, anzi, nella gran parte vedove. Certamente parenti e comunità hanno limitato la sofferenza della solitudine, ma per loro il confinamento è stato certamente duro e probabilmente dannoso anche per la salute. Guardando oltre la pandemia, bisognerà pure che la società si riorganizzi: non solo (e non tanto) con l’assistenza, ma ripensando il tessuto abitativo di paesi e quartieri.

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10/06/2020
Eliana Mozzetti
Asolo

(Treviso)

Caro Tino, condivido pienamente sia la lettera di Rosalba Sandano da Auronzo di Cadore sia il commento che ne hai ricavato: non è assolutamente possibile “tornare alla normalità” in Veneto per quanto riguarda l’affiancamento della vecchiaia, sia per chi la vive, sia per chi se ne fa carico.
Alle osservazioni della lettera ne aggiungo una. Credo sia decine di migliaia le famiglie venete che hanno avuto bisogno di un supporto quando la fragilità dell’anziano richiede una gestione complessa e la struttura familiare non può farvi fronte. Queste migliaia di famiglie non hanno trovato e non trovano un vero supporto da parte della Regione Veneto. Il caso più “normale” è la dimissione ospedaliera senza che ci sia un adeguato supporto alla famiglia fino alla riabilitazione. Soldi e vita li mettono i cittadini. Come è ipotizzabile un percorso che va dal territorio all’ospedale e ritorno, senza prevedere che una parte dei nostri concittadini anziani possa ricorrere, ad un certo momento del proprio itinerario di salute, a luoghi dove riceve cure non fruibili a casa? Ma non sarà possibile strutturare la rete dei servizi per le persone anziane se le case di riposo, come giustamente hai scritto, non sono considerate parte integrante e centrale delle risposte al bisogno.
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02/06/2020
Vera Gerosa
Badia Polesine

(Rovigo)

Caro Senatore Bedin, mi piacerebbe che in molti dedicassimo la Festa della Repubblica di quest’anno a Tina Anselmi, una delle “madri della Repubblica”, ministro della Sanità, grazie alla cui “ferma determinazione” – come ebbe a sottolineare l’8 marzo 2018 il presidente Mattarella – il 23 dicembre 1978 nacque il Servizio sanitario nazionale. Nella pandemia tuttora in corso gli italiani hanno potuto chi sperimentarlo, chi esserne rassicurati: certo grazie alla professionalità e alla dedizione del personale, ma soprattutto per la struttura di questo servizio. E poi, tramite i suoi principi cardine (la globalità delle prestazioni, l’universalità dei destinatari e l’uguaglianza del trattamento) il sistema ne garantisca il più importante: la tutela della dignità e della libertà della persona, la legge 833/1978 dà attuazione all’articolo 32 della Costituzione: “La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”. La stessa Tina Anselmi ci aveva avvertiti che “le conquiste raggiunte non sono mai per sempre”. La drammatica esperienza della pandemia può aiutare gli italiani a non disperdere quella conquista.
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26/05/2020
Marta Bonora
Pedavena

(Belluno)

Caro Bedin, ho apprezzato che lei abbia aderito all’appello promosso dalla Comunità di Sant’Egidio a sostegno degli anziani. Mi sono anche piaciute le citazioni con cui ha arricchito la riflessione sulla condizione dei vecchi. Lei ha citato, ad esempio, la parte iniziale del discorso tenuto da Papa Francesco il 31 gennaio scorso al Congresso internazionale di Pastorale degli anziani. Avevo letto quel discorso a suo tempo e mi pare che ben si leghi al titolo della petizione “Senza anziani non cè futuro” anche quest’altro passo che propongo ai lettori di Euganeo.it: “Quando pensiamo agli anziani e parliamo di loro, tanto più nella dimensione pastorale, dobbiamo imparare a modificare un po’ i tempi dei verbi. Non c’è solo il passato, come se, per gli anziani, esistessero solo una vita alle spalle e un archivio ammuffito. No. Il Signore può e vuole scrivere con loro anche pagine nuove, pagine di santità, di servizio, di preghiera… Oggi vorrei dirvi che anche gli anziani sono il presente e il domani della Chiesa. Sì, sono anche il futuro di una Chiesa che, insieme ai giovani, profetizza e sogna! Per questo è tanto importante che gli anziani e i giovani parlino fra loro, è tanto importante”.
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10/04/2020
 Partito Democratico Veneto
Venezia


PD Veneto: La Regione tuteli personale e ospiti delle case di riposo.

La situazione nelle case di riposo della nostra regione è fuori controllo. La Regione deve garantire la salute di ospiti e personale. Questo il contenuto dell’allarme lanciato dal PD Veneto. Avevamo chiesto una fotografia il 23 marzo scorso temendo che si fosse sottovalutato la dinamica dell’epidemia nei Centri Servizi per Anziani. A ieri meno della metà degli ospiti e meno della metà degli operatori è stato sottoposto a tampone, a oltre un mese dall’inizio dell’emergenza. L’incidenza di soggetti positivi varia da Ulss a Ulss, segno che le modalità di gestione sono state diverse. Quello che stona sono i ripetuti annunci di “tamponi di massa” del presidente della Regione quando non sono stati ancora monitorati tutti gli ospiti e gli operatori dei CSA.
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01/04/2020
Patrizio Toffano
Fermo


Egregio senatore, non ha trovato molto spazio nell’informazione italiana il comportamento tenuto dalla Lega al Parlamento europeo. Era in approvazione con la procedura d’urgenza uno stanziamento iniziale di 37 miliardi di euro per affrontare il Covid-19. Nella fase finale la Lega ha presentato due emendamenti per modificare l’utilizzo del fondo straordinario. Al di là dei contenuti degli emendamenti, l’iniziativa leghista avrebbe – se approvata – non avrebbe portato allo stanziamento: sarebbe infatti venuta meno la procedura d’urgenza e sarebbe stato necessario riottenere di nuovo l’approvazione della Commissione europea e del Consiglio europeo, per tornare solo dopo in Parlamento. I casi sono due: o la Lega non voleva gli emendamenti e voleva solo bandierine da sventolare agli elettori; oppure mirava alla sostanza, cioè a non far passare neppure questo primo ridotto intervento finanziario. In ogni caso non mi pare che il dramma del coronavirus consenta questi giochetti politici.

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29/03/2020
 Uneba
Verona


Un minuto di sosta per gridare: “Veneto, non lasciar morire i tuoi anziani”! E’ l’iniziativa lanciata da Uneba Verona e fatta propria da Uneba in tutto il Veneto. Uneba è organizzazione di categoria del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo, con circa 85 enti associati in Veneto, quasi tutti non profit di radici cristiane.

“Proponiamo – spiegano Uneba Verona ed Uneba Veneto- a tutti gli enti che gestiscono strutture residenziali per anziani in Veneto di fermarsi per “Un minuto per la vita” ogni giorno alle 10 a partire da lunedì 30 marzo alle 10. Un modo per lanciare un grido, simbolico ma reale: la vita va difesa fino alla fine. Tutelare la salute dei più fragili, come gli anziani non autosufficienti accolti nelle strutture, è un dovere di tutti. Ma non tutti ancora fanno la propria parte. .
Le strutture per anziani sono di tutti i veneti, e oggi sono come polveriere in tempo di guerra. “Per “Un minuto per la vita” ci fermiamo tutti: gli anziani e i lavoratori. Con noi si fermino anche i famigliari e i volontari, seppur dalle loro case visto che l’epidemia ha costretto le strutture a chiudersi al proprio interno, mettendo sulle spalle degli anziani anche il peso della distanza dai propri cari. Ci fermiamo per un minuto, ad ascoltare l’inno di Mameli, simbolo della nostra unità come comunità. Della determinazione nostra a difendere i nonni di tutti, i medici di tutti, gli infermieri di tutti, gli operatori sociosanitari di tutti, i lavoratori di tutti: i veri eroi di questa triste emergenza”. .
“Un minuto per la vita” verrà riproposto ogni giorno fino al termine dell’emergenza. “Ci sembra talvolta che le strutture siano rimaste da sole a difendere gli anziani: a difenderli dalla malattia, a difenderli dalla paura, a difenderli da disposizioni talvolta contradditorie, a difenderli da chi sminuisce il nostro lavoro, a difenderli da chi sminuisce la loro dignità di persone”.
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24/03/2020
Paolo Bolognesi
Associazione 2 agosto 1980

Bologna

Con grande tristezza comunico che oggi, 24 marzo, è mancata Lidia Piccolini Secci, una dei fondatori dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, strage in cui perse il figlio Sergio Secci. Suo marito Torquato Secci fu il primo presidente dell’Associazione. In tutti questi anni ha dato il suo prezioso contributo partecipando assiduamente ai lavori del consiglio direttivo dell’Associazione. Con lei viene a mancare uno dei simboli di ciò che ha significato la ricerca della verità sulla strage di Bologna e su tutte le stragi che hanno insanguinato il nostro Paese. Cercheremo di portare avanti con costanza quel lavoro iniziato da ormai 40 anni.
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20/03/2020
Thea Paganin
Fondazione Zancan

Padova

Carissimi, domani 21 marzo è l’anniversario del ritorno alla Casa del Padre di don Giovanni Nervo (21.3.2013) e di don Giuseppe Benvegnù-Pasini (21.3.2015). Prima dell’epidemia del coronavirus avevamo pensato di invitarvi per un ricordo nella preghiera e la presentazione del Rapporto 2020 sulla lotta contro la povertà, che abbiamo intitolato “La lotta alla povertà è innovazione sociale”. Li ricorderemo tutti insieme nelle nostre case. Molti di voi già sapranno, ma ci permettiamo di ricordare che tutti i giorni sul canale 28 TV2000 alle 7 del mattino è possibile seguire la S. Messa celebrata da Papa Francesco nella Cappella di Casa Santa Marta. A livello della diocesi di Padova Don Marco Cagol vicario vescovile e don Luca Facco della Caritas diocesana ricorderanno don Giovanni e don Giuseppe nella Messa di domani.
Uscirà tra qualche giorno il n. 5/2020 della rivista STUDI ZANCAN, che, come ormai da qualche anno, può essere scaricata a titolo gratuito dal sito www.fondazionezancan.it; su facebook è già disponibile l’editoriale di Tiziano Vecchiato, che parla proprio della situazione attuale.
Un caro saluto a tutti da tutti noi.
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13/03/2020
Vittorio Ivis
Partito Democratico

Padova

Tutto il Partito Democratico in queste settimane è impegnato ad ogni livello per affrontare l’emergenza Coronavirus.
Il Governo ha stanziato 25 miliardi di euro per rafforzare la risposta del sistema sanitario nazionale in tutto il paese e per misure economiche che consentano di stare al fianco dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese.
Proprio in questo momento, inoltre, è fondamentale garantire le prescrizioni di sicurezza sanitaria per la tutela di tutti i lavoratori. Dove possibile si adotteranno le modalità di lavoro da casa. Nelle fabbriche, negli ospedali, nei trasporti, nella produzione di beni di necessità, nel terziario che non si è fermato è indispensabile tutelare la sicurezza delle persone che continuano a lavorare. Vogliamo farlo, d’intesa con le parti sociali, perché nessuno deve essere lasciato solo. Ciascuno di noi può fare la sua parte e oggi è arrivato il momento di fare la nostra. Chi è già donatore di sangue può farlo ed è utile che tutti ci sentiamo impegnati in prima persona per promuovere questo gesto importante che salva vite umane e per diffondere questo appello alla mobilitazione. Chi non è ancora donatore può prenotare gli accertamenti necessari per diventare donatore, ma, nel frattempo, può condividere l’appello a donare! Attenzione: naturalmente in questo momento è necessario osservare alcune semplici regole per donare il sangue. E’ necessario prenotare la donazione telefonando ai numeri indicati di seguito: PADOVA 0497800858 – 0498216051 – 0498760266; Alta Padovana 3351594268 – 3464122500; Bassa Padovana (SCHIAVONIA) 0429715333; Piove di Sacco 0497800858. Invitiamo tutti a partecipare alla mobilitazione. Andiamo a donare il sangue!
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11/03/2020
Cinzia Canali
Fondazione Zancan

Padova

Vi segnalo che è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana (BURT) la Legge regionale n.17 del 3 marzo 2020 “Disposizioni per favorire la coesione e la solidarietà sociale mediante azioni a corrispettivo sociale”. Alla redazione del testo hanno contribuito ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna e delle Fondazione Zancan, con la supervisione del prof. Emanuele Rossi. È un risultato importante che arriva dopo molto lavoro di approfondimento e sperimentazione sul welfare generativo. Lo cogliamo come un segnale positivo in questo periodo di difficoltà.
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11/03/2020
Maria Cavalletto
Padova


L’epidemia di coronavirus sta generando non solo paure, ma anche domande a volte angosciose. Ho letto che la Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva ha ipotizzato una guida etica per i medici, secondo la quale in un contesto di carenza di risorse sanitarie bisognerebbe garantire i trattamenti di carattere intensivo ai pazienti con maggiori possibilità di successo terapeutico. Chi salvare? È una domanda angosciosa per un medico che ha promesso di “curare ogni pazienze con uguale scrupolo e impegno, di eliminare ogni forma di discriminazione in campo sanitario, di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte”. Ma è una domanda angosciosa per tutta la comunità, che non se l’era mai posta finora nella presunzione che i diritti individuali potessero sempre essere esigiti. Eppure ogni giorno vedevamo anche prima del coronavirus che tante persone non avevano e non hanno il diritto di vivere e che milioni di persone per affermare questo diritto morivano a muoiono.

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27/02/2020
Ordine dei Giornalisti Veneto
Venezia


L’informazione al tempo del contagio: meno spettacolo, più rigore e correttezza

L’informazione al tempo del contagio: il rischio in agguato del sensazionalismo, la fretta che favorisce superficialità, il dilagare della cosiddetta infodemia, il pericolo del pregiudizio connesso alla discriminazione, l’assenza di accuratezza nel raccogliere e trasmettere i fatti e quindi le notizie, l’incoerenza nel tradurre problemi complessi con frasi fatte e magari a effetto, la mancanza di assunzione di responsabilità che mina alla base la fiducia nella mediazione professionale della realtà. E’ di tutto questo, ben prima che anche l’Italia venisse travolta e stravolta dall’emergenza corona virus, che parla La passione per la verità, Franco Angeli Editore, in libreria da poche settimane. Un’opera a più voci frutto dell’alleanza fra mondo dell’università, quella di Padova, e mondo del giornalismo, attraverso la Federazione nazionale della stampa italiana e il Sindacato giornalisti Veneto, curato dalla docente Laura Nota, delegata del Rettore per l’inclusione e la disabilità e con la prefazione dello stesso rettore Rosario Rizzuto e del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, i quali hanno siglato anche un protocollo specifico per organizzare iniziative formative.
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16/01/2020
Enrico Orecchia
Caserta



Questo sarà il mese della Brexit. Mi pare che sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea non ci sia né un sufficiente dibattito politico né un’attenzione particolare dell’opinione pubblica. Certamente il complicato percorso seguito dagli inglesi ha stancato un po’ tutti e forse molti ormai dicono: via il dente, via il dolore. Io non la penso così. Per me è una data da ricordare e forse anche da temere. Per la prima volta nella sua non lunga storia l’Unione Europea rimpicciolisce invece di allargarsi. Il futuro non è più l’unità di un continente, ma torna indistinto ed incerto. La Brexit si inserisce in una erosione complessiva e progressiva di un assetto internazionale, che fino all’inizio di questo millennio sembrava acquisito per sempre e capace di produrre risultati sempre più positivi. Se l’Unione Europea non se la passa bene, neppure l’Alleanza Atlantica gode di buona salute con i propri membri che non trovano una linea comune sulla Libia anzi di contrastano fra loro come sta facendo la Turchia con la Francia e la Germania.
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04/06/2019
Bertilla Beggiato
Stanghella (Padova)


Caro Tino, il gran parlare di immigrazione, vista da chi si ritiene invaso, ha ormai finito per cancellare dall’opinione pubblica una delle cause dell’abbandono della propria terra da parte di migliaia di persone: mi riferisco alla fame. Quando eravamo giovani, il tema della “fame nel mondo” era ben presente nelle comunità parrocchiali e anche gli organi di informazione ne parlavano. Oggi è silenzio totale, come se tutto il mondo fosse sazio. Certo le statistiche segnalano un andamento positivo: le persone sottonutrite erano il 15 per cento della popolazione mondiale nel 2002, sono scese all’11 per cento nel 2016. Un buon passo avanti, nonostante il quale – se dalle percentuali passiamo ai numeri – 800 milioni nel mondo sono sottonutrite e due miliardi sono affette da carenze nutrizionali. Ho letto che l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, adottata dalle Nazioni Unite nel 2015, prevede: “Entro il 2030, eliminare la fame e assicurare a tutte le persone, in particolare i poveri e persone in situazioni vulnerabili, tra cui i bambini, l’accesso a una alimentazione sicura, nutriente e sufficiente per tutto l’anno”. Un bel proposito, che avevo già letto per il 2015 e che ai ritmi attuali non sarà certo raggiunto neppure nel 2030.

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10/05/2019
Massimiliano Mastrangelo
Pescara


Caro senatore Bedin, ho appena finito di leggere la Dichiarazione che i capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea hanno sottoscritto a Sibiu in Romania: è la sintesi drammatica dell’inconsistenza cui i governi stanno riducendo il progetto europeo. Eppure l’occasione avrebbe dovuto stimolare visioni di futuro, capaci di entusiasmare gli abitanti del continente: sono passati quarant’anni dalle prime elezioni generali per il Parlamento europeo; trent’anni fa “milioni di persone hanno combattuto per la libertà e l’unità e hanno abbattuto la cortina di ferro che aveva diviso l’Europa per decenni” (ricordano a se stessi i nostri governi nella Dichiarazione). Nonostante questi bei suggerimenti che vengono da passato gli attuali responsabili degli Stati europei hanno confezionato una decina di frasi fatte, la più ipocrita delle quali è messa all’inizio: “Resteremo uniti nel bene e nel male. Daremo prova di reciproca solidarietà nei momenti di bisogno e resteremo sempre compatti”. Proprio firmavano queste parole, non erano (e non sono) in grado di condividere le difficoltà e i rischi dell’immigrazione; anzi ciascuno cerca di buttare i migranti nella casa del vicino.

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16/04/2019
Fausto Bocchi
Firenze


Caro Bedin, approfitto di questo spazio perché lei è stato un autorevole componente della Commissione Agricoltura del Senato. Ora in questa commissione è in discussione il disegno di legge n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. Mi pare che la discussione sia interessante perché consente ai consumatori che ne hanno voglia di approfondire un argomento importante, senza accontentarsi di seguire la moda. Mi ha impressionato, ad esempio, il dato evidenziato da quattrocento tra agronomi, ricercatori e docenti universitari: per metà delle colture il biologico produce fino al 50 per cento in meno, richiedendo il doppio della terra: mi domando se la strada sia giusta o se possa portarci ad una carenza di cibo. Poi ho letto di questioni più tecniche, come l’utilizzo dei trattamenti a base di rame ammessi nell’agricoltura biologica. Mi ha anche impressionato il duro giudizio della professoressa Elena Cattaneo, docente alla Statale di Milano e senatrice a vite, a proposito dell’agricoltura biodinamica che si propone di equiparare alla agricoltura biologica. La senatrice Cattaneo ha dichiarato che l’agricoltura biodinamica “fa riferimento a credenze esoteriche come la fecondazione cosmica, da potenziare per mezzo del cornoletame e di vesciche di cervo riempite di fiori di achillea. Come può il Parlamento promuovere la stregoneria di Stato in agricoltura”.

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23/03/2019
Maristella Mastella
Assisi (Perugia)


Egregio Senatore, ho letto su Euganeo.it la lettera sui costi della salute, insostenibili per milioni di persone. Insisto sull’argomento, come lei giustamente fa, per sottolineare che non ci si deve rassegnare che il welfare italiano non sia più basato sulla spesa pubblica, ma anche sulla spesa privata. Molti sia esperti che politici lo ritengono inevitabile e hanno lavorato e lavorano per far passare la convinzione che le assicurazioni private siano lo strumento inevitabile. Io penso che sarebbe un forte regresso della democrazia sostanziale: se la salute è un bene che ci appartiene in quanto persone, la sua salvaguardia deve essere considerata un bene comune e come tale deve essere “assicurata” non da assicurazioni private ma da un patto collettivo tra cittadini, reso concreto dalla fiscalità generale.

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18/02/2019
Sergio Peraro
Nogara (Verona)


Il centenario dell’appello “Agli uomini liberi e forti” di Don Luigi Sturzo è passato e non so se resterà qualcosa. Mi auguro che dopo le celebrazioni e gli elogi del passato, nel mondo cattolici ci si decida anche a seguire l’esempio dei cattolici del Partito Popolare Italiano. Anche allora c’era chi sosteneva che i cattolici dovevano impegnarsi nel sociale, ma evitare la politica attiva. Don Sturzo ha mostrato coraggio nel decidere di essere un protagonista della politica. Oggi siamo allo stesso punto: formazione prepolitica, creazione di una coscienza sociale, fornire il lievito alle istituzioni sono tutte opere meritorie, ma stiamo vedendo che non sono sufficienti e soprattutto non producono i frutti di cui la comunità ha bisogno. Ora è tempo di un impegno diretto dei cattolici italiani nella vita politica, altrimenti la nostra autoesclusione diventerà un’esclusione definitiva dalle istituzioni.

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05/01/2019
Stanislao Gerosa
Crotone


Il 2019 sarà l’anno dell’autonomia regionale nel quadro dell’unità nazionale o della secessione strisciante del Nord? La risposta è già nella Costituzione: nel suo spirito ma anche nella sua lettera. Il regionalismo differenziato, previsto dall’articolo 116, consiste infatti in “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” nell’ambito delle materie codificate dal successivo articolo 117. Si tratta in particolare delle materie a competenza concorrente tra Stato e Regioni. Non è prevista in Costituzione l’attribuzione di una competenza esclusiva ad una Regione della competenza esclusiva su una di esse. E sempre la Costituzione prevede che con la competenza specifica siano attribuite anche le risorse, ma conservando l’unitarietà del sistema di finanza pubblica e rispettando l’articolo 119 che introduce la perequazione interregionale per assicurare l’equità fra tutti i cittadini residenti in diversi luoghi dell’Italia. In nessun articolo della Costituzione si parla di “residuo fiscale” e del conseguente concetto che i soldi delle tasse restano dove sono stati riscossi.

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08/10/2018
Vilma Spada
Agrigento


Egregio senatore Bedin, ho letto i suoi interventi sul “gender X” e la ringrazio dell’equilibrio della sua sintesi; equilibrio necessario in un tema come questo. A me pare che lo stesso equilibrio non lo abbia dimostrato il Consiglio comunale di New York con la delibera che modifica le dichiarazioni all’anagrafe. Mi viene un dubbio: i genitori che non compileranno la casella del “genere” del figlio, lasceranno in bianco anche la casella del nome? O cominceremo a sentire anche una nuova serie di “nomi neutri”, che andranno bene comunque? La mia non vuole essere una battuta, ma l’avvertimento che quando si prendere una strada impervia (e per me sbagliata) bisognerebbe valutarne tutti i rischi.

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20/02/2018
Gilberto Ramazzina
Conegliano (Treviso)


Le Olimpiadi in Corea del Sud, con la “diplomazia dello sport” utilmente applicata dalla due Coree, ha temporaneamente allontanato il rischio nucleare spavaldamente evocato sia dalla Corea del Nord che dagli Stati Uniti. Sappiamo però che né la situazione internazionale né le attitudini dei due governi sono mutate, quindi il rischio permane. A me pare che per chi lavora per la pace l’obiettivo non debba più essere esclusivamente la “non proliferazione nucleare”: questa è certamente necessaria, ma da sola non basta. L’obiettivo dovrebbe essere la collaborazione a livello militare tra i membri del “club atomico” per lo sviluppo e il dispiegamento di sistemi difensivi antimissilistici che rendano obsolete le testate nucleari. Leggo che non è di oggi la ricerca su sistemi basati su nuovi principii della fisica, con l’uso di fasci di apporto diretto dell’energia e laser difensivi. Spero che la ricerca prosegua, perché non solo ci renderà più sicuri, ma anche avrà benefiche ricadute in termini tecnologici ed economici.

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20/01/2018
Giovannina Corsi
Vigodarzere (Padova)


Egregio senatore Bedin, mi permetto di segnalare a lei e a lettori di Euganeo.it una notizia che non è finita in tv e che riguarda la pace. Il 18 gennaio il Parlamento ucraino ha approvato una legge che dà al Presidente Petro Poroshenko il potere di usare l’esercito anche senza il permesso del Parlamento per la riconquista militare delle autoproclamate Repubbliche Popolari del Donetsk e di Lugansk nella regione orientale del Donbass. La legge annulla di fatto gli accordi di Minsk II del febbraio 2015, che chiedevano il cessate il fuoco ed elezioni locali da tenersi nel Donbass. Credo che la decisione debba preoccuparci come europei per due ragioni. La prima è che il riaprirsi dello scontro militare in Ucraina divida ancora di più Unione Europea e Russia, con conseguenze gravi sul piano anche economico visto il costo che molte aziende italiane pagano per le sanzioni imposte alla Russia. La seconda ragione è che il governo ucraino ha l’appoggio di forze paramilitari di dichiarata simpatia fascista e nazista, di fronte alle quali non possiamo chiudere gli occhi e non solo per ragioni storiche, ma anche per preoccupanti motivi di attualità.

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02/01/2018
Ortensio Bertezzolo
Valeggio sul Mincio (Verona)


Caro Bedin, inizia l’anno e continua la campagna elettorale. I temi sono quelli soliti; si accentuerà quello dell’immigrazione per far crescere la paura e non certo per dire come governare il fenomeno. Fra i temi tradizionali non ho ancora visto spuntare quello del “voto dei cattolici”; forse non arriverà nemmeno all’onore di qualche editoriale di quotidiano. Siamo così diventati insignificanti nella vita pubblica italiana, che nessuno si chiede più come voteremo? Per età non ho fatto in tempo a partecipare alla Democrazia Cristiana, ma ho vissuto la breve esperienza del Partito Popolare, di cui lei è stato fra i promotori, e mi pareva che ci fosse spazio per una politica cristianamente ispirata. La stagione dell’Ulivo e poi anche il Partito Democratico sono stati presentati come l’incontro fra la tradizione cattolico-democratica e la tradizione socialista. Ma oggi mi chiedo che cosa resta della tradizione cattolico-democratica, sia nei programmi sia nelle persone.

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15/07/2017
Tommaso Viero
Lendinara (Rovigo)


Egregio senatore Bedin, ho avuto modo di conoscerla quando era parlamentare e seguiva con competenza il settore agricolo. Per questo vorrei segnalare il rischio che la ratifica a livello nazionale del Ceta, il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Canada, potrebbe portare. I produttori hanno fatto tanti sforzi fatti per ottenere il riconoscimento a livello europeo dell’indicazione geografica protetta per l’insalata di Lusia. Ora però sono messe in discussione le tipicità locali proprio da parte dell’Unione Europea, che esclude i marchi geografici del Polesine dall’elenco dei prodotti riconosciuti nel Trattato Ceta. Insomma l’unica insalata europea con marchio Igp è esclusa dalla tutela contro la contraffazione, a differenza del radicchio rosso di Treviso, che potrà fregiarsi dell’autorizzazione d’autenticità.

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07/07/2017
Lisa Zancan
Piove di Sacco (Padova)


Egregio senatore Bedin, la fragilità e la cronicità della vecchiaia non trovano ancora un aggiornamento del modo con cui ce ne facciamo carico. Dico “insieme”: noi famiglie, i medici di base, i comuni, la regione e le case di riposo. Anche in Veneto la consolidata esperienza di integrazione fra sanitario e sociale si sta affievolendo di fronte all’imponenza delle cifre nella non-autosufficienza degli anziani. Eppure non ci sono alternative alla collaborazione, se la Regione non vuole scaricare sulle famiglie il peso, ovviamente senza dichiararlo ufficialmente. Un esempio per tutti: le dimissioni ospedaliere di molti anziani costituiscono un costo (personale, umano ed economico) per moltissime famiglie, in quanto servizi che sono sulla carta non ci sono nei fatti oppure sono del tutto insufficienti. Certo non occorre che stiano in ospedale, ma neppure la loro casa è spesso il luogo adatto. Serve appunto integrazione tra sanitario e sociale.

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28/06/2017
Florio Gallo
Novara


Caro Bedin, come giornalista oltre che come politico, non ti sarà sfuggita la notizia fornita ufficialmente dal vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico: ci sono venti giornalisti italiani sottoposti a misure di protezione personale a seguito di minacce. Giustamente ci si preoccupa dei giornalisti che in molte parti del mondo sono soggetti a intimidazioni, carcere e violenze. La nostra democrazia è in grado di assicurare la scorta o altra protezione ai giornalisti minacciati, ma il loro numero è alto, troppo alto per una informazione non condizionata. Bene ha fatto l’Ordine dei giornalisti ad istituire il premio “A schiena dritta” intitolato a Carlo Azeglio Ciampi: un modo per dire ai colleghi a rischio che a proteggerli non ci sono solo le forze dell’ordine ma anche la società italiana.

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20/06/2017
Emiliano Fior
Schio (Vicenza)


La bocciatura complessiva della riforma costituzionale ha conservato nella nostra Costituzione le Province. Questo dato di fatto non sembra però aver fatto cambiare strada a governo e parlamento, incamminati da tempo sull’abolizione delle Province. Infatti non sono state prese decisioni e soprattutto non si sta rivedendo il trasferimento delle risorse finanziarie dallo Stato alle Province. Bene ha fatto quindi il presidente della Provincia di Vicenza Achille Variati a richiamare alla realtà: “I servizi che non possono più essere svolti, perché le strade mettono a rischio gli automobilisti o le scuole non sono sicure, saranno chiusi. Non possiamo essere noi a prenderci colpe delle scelte sbagliate di Governo e Parlamento che non hanno voluto assicurare con la manovra le risorse necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini”. Ho letto sabato scorso sul quotidiano “La Stampa” una rilevazione sconcertante, relativa alle strade di competenza regionale: “Oggi circa 5.000 chilometri di arterie sono chiuse per frane, crolli o smottamenti e su almeno il 52% della rete gli enti sono stati costretti ad inserire un limite di velocità di 30 o 50 chilometri all’ora motivando ragioni di sicurezza. Interventi disperati che in alcuni casi adesso sono impediti perché le amministrazioni non sono nemmeno più in grado di sostenere i costi della segnaletica che si renderebbe necessaria”.

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11/06/2017
Ester Milan
San Martino di Lupari (Padova)


La fine della scuola ormai prossima è una gran bella cosa per gli alunni, ma è anche l’incubo di molte famiglie. Mamma e papà non hanno a portata di mano una presenza sicura accanto ai loro figli: i nonni non bastano e soprattutto non possono essere caricati di una responsabilità prolungata; la solitudine – per i figli più grandicelli – è diseducativa e rischiosa; il vicinato ha spesso gli stessi problemi. Parrocchie e Comuni organizzano in questo periodo i centri estivi, ma si tratta in gran parte di periodi molto limitati, certo utili, ma non risolutivi. Ci sono offerte di assistenza privata ma i costi sono elevati ho letto dello studio di una associazione educativa, l’Adoc, che ha verificato che solo 1 famiglia su 4, riesce a mandare i figli al centro estivo almeno per una settimana; il costo medio infatti è di 165 euro a settimana, con punte di poco inferiori a 300 euro. Spero che la collaborazione tra Comuni, Parrocchie, associazioni di anziani attivi, scuole pubbliche possa trovare una soluzione.

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06/06/2017
Michele Galardini
Parma


Approfitto di questo spazio disponibile di Euganeo.it per segnalare ai molti che hanno vissuto la stagione dell’Ulivo che su “Il Manifesto” di oggi Anna Falcone e Tomaso Montanari pubblicato un appello dal titolo “Un’alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza”. Non mi interessa qui presentare il senso dell’iniziativa. Mi piace però rilanciare una domanda contenuta nel testo, domanda che non riguarda solo la sinistra italiana, ma interpella anche coloro che, come me, si interessano alla politica perché si sono formati nel cattolicesimo democratico e popolare.

“La grande questione del nostro tempo – scrivono Falcone e Montanari – è questa: la diseguaglianza. L’infelicità collettiva generata dal fatto. La scandalosa realtà di questo mondo è un’economia che uccide: queste parole radicali – queste parole di verità – non sono parole pronunciate da un leader politico della sinistra, ma da Papa Francesco. La domanda è: «È pensabile trasporre questa verità in un programma politico coraggioso e innovativo»? Noi pensiamo che non ci sia altra scelta. E pensiamo che il primo passo di una vera lotta alla diseguaglianza sia portare al voto tutti coloro che vogliono rovesciare questa condizione e riconquistare diritti e dignità”.
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31/05/2017
Antonella Trabujo
Montebelluna (Treviso)


L’Unione Europea si appresta a stanziare 120 milioni di euro per finanziare le infrastrutture necessarie a garantire il servizio pubblico di Wi-Fi gratuito in 6000-8000 Comuni in tutti gli Stati membri. Si tratta dell’iniziativa WiFi4EU che ha l’obiettivo di fare sì che entro il 2020 ogni villaggio e ogni città in Europa abbia un accesso Wi-Fi gratuito nei principali centri della vita pubblica: nei comuni, nelle biblioteche, nei parchi e in altri spazi pubblici. Segnalo la notizia perché mi auguro che i nostri sindaci, specialmente quelli dei comuni più piccoli, magari associandosi per questa iniziativa, stiano attenti a quando si potrà richiedere il contributo europeo. Quando il sistema sarà entrato in vigore, infatti, le autorità pubbliche locali (Comuni o gruppi di Comuni) che intendono offrire una connessione Wi-Fi nelle zone in cui non esiste alcun analogo servizio pubblico o privato, potranno richiedere un finanziamento tramite una procedura semplice e non burocratica, come ho letto. Segnalo la notizia anche perché dimostra che la nostra Unione Europea non è bloccata, ma continua a muoversi nella direzione verso cui vanno i giovani.

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21/05/2017
Giovanni Colombo
Milano


E cammina, cammina, cammina, dopo 32 tappe e circa 720 km, nei prossimi giorni partiremo per la sesta (e terz’ultima) tratta del Cammino di Lombardia. Chi l’avrebbe detto che avremmo resistito fin qui? Invece i nostri piedi non sono ancora stanchi di dare del tu alla terra e allungano la strada. Ripartiamo da Bergamo, dove eravamo arrivati sotto il diluvio il 29 maggio dell’anno scorso, per navigare di nuovo verso sud, in una zona dell’oceano padano non ancora solcata (Treviglio, Crema, Lodi, Codogno). Inzupperemo finalmente le scarpe nel Po, in quel punto – il transitum Padi – dove l’attraversano i pellegrini in viaggio verso Roma. Della via Francigena faremo anche noi due tappe, ma all’indietro, in direzione Canterbury. Ci fermeremo a Pavia, città che è a un tiro di schioppo da Milano, ma psicologicamente così lontana. Lì ci inchineremo davanti all’arca di sant’Agostino, sotto il Ciel d’Oro della Basilica di San Pietro.

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10/05/2017
Umberto Lobascio
Lauria (Potenza)


La sanità pubblica è stata difesa ieri dal Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni in visita all’ospedale Maggiore di Bologna: “Noi non siamo sempre abituati a riconoscere, a guardare in faccia, le eccellenze italiane. Ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che in buona parte del nostro territorio abbiamo strutture sanitarie di qualità e in molti casi, tra le migliori, più innovative e efficienti in Europa”. Non ho motivo di mettere in discussione l’affermazione del Presidente del Consiglio; so solo che non sempre è così nelle regioni meridionali e mi auguro quindi che uno dei costanti obiettivi del governo ed in particolare del Partito Democratico sia quello che rendere i cittadini italiani tutti uguali di fronte alla salute. Per quanto riguarda il Partito Democratico deve dichiarare continuamente l’impegno per la sanità pubblica come assolutamente fondamentale, quanto avere una sanità pubblica aperta a tutti i cittadini, “è uno di quei valori che fanno la differenza delle società europee rispetto ad altre realtà”. E sono ancora parole del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

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02/05/2017
Leandro Scarabosio
Vicenza


Il Consiglio di Stato ha dato recentemente esaustive motivazioni giuridiche sull’obbligo di vaccinazione per l’accesso agli asili, in una sentenza che ha dato ragione al Comune di Trieste, che ha reso obbligatoria la vaccinazione per l’accesso ai servizi educativi comunali da 0 a 6 anni (nido, scuola materna, spazi gioco, servizi integrativi, sperimentali e ricreativi). Sentenzia il Consiglio di Stato: “Oltre ad essere coerente con il sistema normativo generale in materia sanitaria e con le esigenze di profilassi imposte dai cambiamenti in atto (minore copertura vaccinale in Europa e aumento dell’esposizione al contatto con soggetti provenienti da Paesi in cui anche malattie debellate in Europa sono ancora presenti), non si pone in conflitto con i principi di precauzione e proporzionalità”. In particolare l’ordinanza rileva che “il principio di precauzione (secondo cui in presenza di un’alternativa che presenti un rischio per la salute umana non dimostrato ma neppure smentito dal sapere scientifico, il decisore pubblico deve optare per la soluzione che neutralizzi o minimizzi il rischio), in questo caso, opera a tutela della salute pubblica ed in particolare della comunità in età prescolare, prevalendo sulle prerogative sottese alla responsabilità genitoriale”. Mi pare che basti per tutte le persone che hanno a cuore i bambini propri e degli altri.

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24/04/2017
Fiorenza Bisello
Padova


Segnalo che in vista delle prossime elezioni amministrative che coinvolgeranno Padova e 16 comuni della provincia i soci del Centro Servizio Volontariato provinciale di Padova hanno approvato un documento dal titolo “Portatori sani di democrazia”, che sarà la base per le discussioni e gli incontri con i candidati sindaco da parte delle associazioni di volontariato. I temi sono molti. A interessa soprattutto lo sport, a proposito del quale si chiede che l’attività sportiva diventa un fondamentale strumento d’integrazione, socializzazione e benessere psico-fisico in ogni fascia d’età; tra i compiti dei comuni e dei sindaci i sono perciò la garanzia dell’accesso alle strutture sportive, la manutenzione delle stesse e il sostegno alla pratica sportiva. Si sottolinea con forza l’esigenza di una maggiore attenzione ai processi inclusivi, rispetto ai risultati, da parte degli enti locali.

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16/04/2017
Paolo Fabbri
Noventa Padovana (Padova)


Ci sono alcuni dati della Banca d’Italia sulla salute del sistema bancario italiano, che devono far riflettere soprattutto governo e parlamento. Si ricava infatti che il 70 per cento delle sofferenze bancarie, pari a 140 miliardi di euro su un totale di 210, è in mano al 3 per cento dei debitori! Il che significa che il restante 97 per cento dei debitori detiene solo il 30 per cento delle sofferenze bancarie. Non possono essere, quindi, le famiglie e le piccole imprese a pagare per le sofferenze succitate. I responsabili sono i grandi gruppi e le grandi imprese. È chiaro che le sofferenze sono state determinate dai prestiti facilmente concessi a chi evidentemente ex ante non era degno di credito. Ancora di più quindi è indispensabile il puntuale accertamento delle responsabilità specifiche degli amministratori e del management delle singole banche.

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15/04/2017
Raffaele Bolzonella
Legnago (Verona)


Caro senatore Bedin, so che durante il suo incarico parlamentare lei si è attivato per dare alla professione giornalistica una normativa aggiornata, ben consapevole che comunque l’Ordine professionale per i giornalisti è indispensabile. Ho anch’io questa convinzione, ritenendo l’Ordine dei giornalisti una tutela anche per i cittadini e per il diritto all’informazione. Senza una legge specifica, ad esempio, cadrebbe per giornalisti la norma che impone il rispetto del “segreto professionale sulla fonte delle notizie”. Inoltre senza legge professionale, direttori e redattori sarebbero vincolati soltanto da un articolo (2105) del Codice civile che riguarda gli obblighi di fedeltà verso l’azienda. Il direttore non sarebbe giuridicamente nelle condizioni di garantire l’autonomia della sua redazione. Per quanto poco rispettata, risulterebbe abolita la deontologia professionale.

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06/04/2017
Toni Volpato
Feltre (Belluno)


Caro senatore Bedin, per quello che leggo di lei ora e la sua attività al Senato che in passato ho seguita, certamente lei ritiene possibile, anzi necessario, sia che l’Unione Europea viva sia che assuma connotati sempre più democratici. Ciò la rende molto lontana dai movimenti populisti che ha livello europeo (e dopo Trump, anche globale) hanno una rappresentanza crescente. L’antagonismo contro l’Unione Europea è una caratteristica comune di questi movimenti; perfino Trump si è ripromesso di abbatterla.

La sfida però è più vasta e non vedo ancora una presa di coscienza sufficiente. Qualche mese fa ho letto su un quotidiano questa citazione che riporto anche come invito a maggiore approfondimento degli orientamenti politici non solo italiani.
“Hanno sentimenti negativi verso i migranti, i diritti umani e l’Unione europea: piuttosto che allargare le maglie vorrebbero restringerle, su tutte e tre le questioni. Sono ostili ai giornali, e si fidano di più di un tuffo in Internet senza stare a sottilizzare particolarmente su quale sia la fonte a cui si affidano, nella scia della massima di Donald Trump «non credete ai giornali, credete a Internet». Uno studio condotto in Inghilterra da tre professori – David Sanders dell’University of Essex, Jason Reifler dell’University of Exeter, Tom Scotto dell’University of Strathclyde – per analizzare la questione del referendum sulla Brexit, ha scoperto che il 50 per cento degli inglesi condivide questa «mentalità» e questi «sentimenti negativi». I tre prof utilizzano, per definirla, l’etichetta di «populismo autoritario» (Pa), che è un vero e proprio «insieme coerente di convinzioni»”.
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27/03/2017
Alfonso Lovato
Selvazzano Dentro (Padova)


Il Global Health Index di Bloomberg ha fatto uno studio per capire qual è il paese in cui i cittadini hanno l’aspettativa di vita più alta ed ha sancito che gli italiani sono il popolo più sano del mondo: l’Italia è al primo posto su 163 paesi. “Il primato è dovuto alle abitudini alimentari, che prevedono molte verdure e olio d’oliva, e all’elevato numero di medici”. “Nonostante un’economia stagnante – scrivono Wei Lu e Vincent Del Giudice – -da decenni, gli italiani sono più in forma di statunitensi, canadesi e britannici, che soffrono maggiormente di pressione alta, colesterolo e problemi di salute mentale”. Abituati a misurare il mondo su se stessi, gli americani enfatizzano il colesterolo basso. Dal mio punto di vista va invece esaltata la disponibilità di “un elevato numero di medici”: insomma se siamo longevi, lo dobbiamo anche al nostro servizio sanitario nazionale. Meritava di essere messo in evidenza anche per gli americani, visto che hanno votato per un presidente che vuole cancellare la riforma sanitaria di Obama.

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24/03/2017
Donata Tapparo
Trieste


Mi pare giusto rilanciare le preoccupazioni che sono emerse ieri dal convegno “Maternità al bivio: dalla libera scelta alla surrogata. Una sfida mondiale£ organizzato presso la Camera dei Deputati dall’associazione “Se non Ora quando-Libere”. Il ministro della Salute ha sostenuto che l’utero in affitto “deve essere riconosciuto come reato universale, bandito a livello internazionale come le altre forme di commercio degli esseri umani”. Ed in effetti il convegno ha firmato una richiesta all’Onu in tal senso. , Francesca Izzo ha sottolineato i principi alla base della richiesta: “Se l’Occidente vuole avere un futuro deve avere una maternità libera, dunque occorre sgomberare il campo dall’utero in affitto”.

Secondo me, è molto importante che un’associazione di donne democratiche, fortemente coscienti di sé, richiamino i contenuti veri di una pratica che quasi mai viene utilizzata per generosità, ma quasi esclusivamente per soldi.
Riporto altre parti dell’intervento di Beatrice Lorenzin, perché bastano a dare il senso della battaglia.
“L’utero in affitto è una schiavitù in una delle sue forme più crudeli. Perché come donna e come madre, prima ancora che come ministro, non riesco a pensare a qualcosa di più crudele che privare una madre dei propri figli. (…) “Quando una donna partorisce i figli sono suoi. Il contratto di surroga è aberrante”. (…) “In tante tra voi avete raccolto notizie su questa “rapina organizzata” scientemente sin da prima del concepimento del bambino, fin nei minimi particolari, listino prezzi alla mano. Un listino razzista, perché sappiamo bene che gli ovociti più pagati sono quelli di donne con la pelle più chiara, dai tratti occidentali”.
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14/03/2017
Enrico Fanton
Montagnana (Padova)


Caro Tino, leggo che la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon intende proporre entro due anni un nuovo referendum sul distacco della Scozia dal Regno Unito: lo propone non per ragioni identitarie, ma perché le pare conveniente e giusto che la Scozia continui a far parte dell’Unione Europea. Per me che ritengo necessario avere una dimensione europea, è una notizia che dovrebbe rallegrarmi e magare darmi anche la soddisfazione di dire agli inglesi: ve la siete andata a cercare. E tuttavia ho la sensazione che nessuna frattura (proprio come la Brexit) porti bene. Ho paura che nell’Irlanda del Nord riappaiano conflitti che proprio l’appartenenza dell’intera isola all’Unione Europea ha evitati. Così non so cosa augurami.

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05/03/2017
Gabriella Cogo
Maserà (Padova)


Caro senatore Bedin, visto il suo impegno recente nel campo dei servizi alla persona e in particolare del benessere degli anziani fragili, desidero condividere con lei la soddisfazione che ho provata nel leggere la Nuova Carta degli Operatori Sanitari, presentata dal Vaticano in occasione dell’ultima Giornata del Malato. Questo vademecum di 150 pagine, rivolto agli operatori che desiderano operare “in armonia con il Magistero della Chiesa”, a differenza della precedente Carta del 1995, non considera solo le classiche figure professionali sanitarie (personale medico, infermieristico e ausiliario) ma coinvolge anche altre figure che a vario titolo operano nel mondo della salute, come biologi, farmacisti, operatori sanitari del territorio, amministratori, legislatori in materia sanitaria, operatori nel settore pubblico e privato. Al di là dei contenuti, mi sembra importante che venga riconosciuto il ruolo decisivo che per la salute pubblica (e anche individuale) hanno le persone che la organizzano e la regolano. Queste persone sono decisive per gli obiettivi che la Carta degli Operatori Sanitari propone: la sensibilizzazione delle istituzioni, degli enti assistenziali, dell’industria sanitaria, affinché il diritto alla tutela della salute sia esteso a tutta la popolazione attuando la giustizia sanitaria e salvaguardando la sostenibilità sia della ricerca sia dei sistemi sanitari.

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28/02/2017
Guido Buratto
Pianiga (Venezia)


Un atto dopo l’altro stiamo vedendo quello che significa “Prima gli americani”, lo slogand della campagna elettorale nella quale ha vinto Donald Trump. Leggo stamattina che il bilancio degli Stati Uniti prevedrà un aumento delle spese militari del 10 per cento e raggiungerà la cifra di 54 miliardi di dollari. Il presidente degli Usa ha detto: “La mia America ricomincerà a vincere le guerre”, facendo chiaramente capire che l’opzione militare è in campo e non si tratta solo di un deterrente. Per far quadrare il bilancio dello Stato Trump propone di prendere i soldi dalle spese per la tutela ambientale e di tagliare il sostegno allo sviluppo: il che significa aumentare le probabilità di guerre planetarie, perché senza questi strumenti i profughi ambientali aumenteranno e le guerre dell’acqua potrebbero assumere dimensioni non solo locali.

Tutto questo in nome di “Prima gli americani”. Quando in Italia c’è chi grida “Prima gli italiani” e in Veneto “Prima i veneti”, molti pensano che si tratti di slogan senza conseguenze.
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22/02/2017
 Intersos
Roma


Se non agiamo subito, interi paesi dell’Africa centro orientale rischiano di vivere la più grave carestia del nuovo millennio:. 17 milioni di persone a rischio, 1,4 milioni i bambini in pericolo di vita a causa di un prolungato periodo di siccità che si somma alle incertezze legate alle continue violenze e ai conflitti nella regione. Non possiamo rassegnarci all’idea che per mancanza di aiuti ancora oggi un numero così enorme di persone possa morire per mancanza di acqua e cibo. I nostri operatori umanitari stanno già lavorando per contrastare gli effetti della siccità in Somalia, Nigeria, Yemen, Sud Sudan, dove è stato già dichiarato ufficialmente lo stato di carestia. Ogni giorno salviamo dalla morte bambini malnutriti, distribuiamo cibo e beni di prima necessità, garantiamo l’accesso all’acqua pulita.

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18/02/2017
Diego Nicoletti
Cervarese Santa Croce (Padova)


Caro senatore Bedin, l’ho seguita in Parlamento e ora su Euganeo.it e so che lei è particolarmente attento alle diseguaglianze. Per questo voglio sottolineare un dato dal recente rapporto sulla povertà dei bambini in Europa e in Italia presentato da Save the Children. È il dato che riguarda la scuola, cioè la povertà educativa, che riguarda un adolescente europeo su cinque, privato della possibilità di costruirsi un futuro ricco di opportunità. In Italia non raggiunge le competenze minime in matematica 1 bambino su 4, 1 su 5 in lettura. Per me l’impegno prioritario consiste nell’affrontare le disuguaglianze già presenti durante l’infanzia, eliminando le barriere che impediscono ai bambini lo sviluppo delle proprie competenze e capacità. Gli strumenti sono chiaramente indicati dall’articolo 34 della nostra Costituzione: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”.

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09/02/2017
Filippo Zanon
Vittorio Veneto (Treviso)


Mi ha molto stupito la quasi generale indifferenza con la quale l’opinione pubblica ha accetta la sparizione del Corpo forestale dello Stato. Credo che se non fosse stato per qualche auto dei Carabinieri verniciata di verde (i forestali sono confluiti nell’Arma) i giornali non ne avrebbero neanche parlato. Personalmente penso si sia trattato solo della volontà di dimostrare di essere in grado di cambiare qualcosa, di essere dei “rottamatori” che modernizzano. L’operazione non è riuscita con la Costituzione, perché i cittadini hanno potuto esprimersi. È riuscita invece con il Corpo forestale dello Stato perché i cittadini sono stati solo spettatori. Lo Stato si è privato di perde un collaudato organismo di conoscenza e di controllo del sistema ambientale, con un’esperienza in grado anche di segnale interventi da attuare per prevenire i disastri naturali.?Per i cittadini, specie in zone montane, viene meno un interlocutore affodabile. Auguro però ai Carabinieri di saper colmare al più presto questa assenza.

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30/01/2017
Elvira Ruffato
Rubano (Padova)


La settimana scorsa sono apparsi sui mezzi d’informazione titoli del tipo “Sono un milione e 200 mila i ragazzi che giocano d’azzardo”. Immagino che non pochi genitori saranno andati a controllare il portamonete familiare… Capisco la necessità di sintetizzare e di stupire per attirare l’attenzione, ma diffondere allarmismo non aiuta né la società né l’informazione che perde credibilità. La realtà che emerge dal “Young Millennials Monitor”, ideato da Nomisma e Unipol, è molto più articolata. Intanto il dato complessivo comprende anche chi ha provato una sola volta il “Gratta e vinci”: un bicchiere di merlot a cena e una bottiglia di grappa non sono la stessa cosa, parlando di alcolici. Poi i ragazzi non sono facili da abbindolare: dopo aver sfidato la sorte almeno una volta – dice ad esempio la ricerca – i giovani tendono a pensare che il gioco d’azzardo sia soprattutto una perdita di denaro (lo pensa il 32 degli studenti tra i 14 e i 19 anni). E infatti solo l’11 per cento hanno tentato la sorte per la speranza di vincere una somma di denaro. Non voglio difendere il gioco a soldi, ma non voglio nemmeno che si rappresenti la mia generazione come una tribù di creduloni.

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24/01/2017
Raffaele Grigoletto
Rovigo


Il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump tiene molto all’amicizia con la Russia di Putin e vuole disintegrare l’Unione Europea. Noi europei dobbiamo stare a guardare? Condivido la posizione di Romano Prodi, che in un’intervista pubblicata ieri ha detto tra l’altro: “L’Europa per ora è inesistente. Mi meraviglia che nessuno abbia avvertito l’urgenza di un vertice straordinario. Penso invece che occorra reagire in fretta. Anzitutto organizzando un contropiede sulle sanzioni alla Russia, nel senso che occorre togliere immediatamente le sanzioni alla Russia. Di questo sono fortemente convinto. Puoi sacrificarti per politiche solidali, ma se la solidarietà non c’è più, non ha senso perseverare”.

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13/01/2017
Guido Ganz
Bressanone (Bolzano)


Il portavoce del governo tedesco ha annunciato che la Germania ha deciso di istituire una commissione speciale per consultarsi e compiere delle analisi sulla posizione da assumere nei futuri negoziati con la Gran Bretagna sulla Brexit. La cancelliera Angela Merkel, attraverso il portavoce, si è detta convinta che non dovrebbe farlo solo la Germania: “Prima di formulare la giusta reazione a Bruxelles, ogni Stato membro dell’Ue dovrà interrogarsi”.

Mi sembra una decisione molto opportuna. Non ho letto niente di simile in Italia, né da parte del Governo né da parte del Parlamento. Divisi fra chi rimpiange un sogno e chi vuole uscire da un incubo, aspettiamo che a scegliere siano gli altri, per continuare a lamentarci della sovranità perduta.
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23/05/2016
Umberto Maggioni
Sant’Angelo di Piove (Padova)


Le tragiche e spesso devastanti conseguenze del terrorismo lasciano molto spazio al dolore e all’indignazione, inevitabilmente. Solo a caldo, ma senza continuità, provoca anche degli interrogativi. Uno di questo riguarda i protagonisti, in molti casi attentatori nati in Europa da famiglie di secondo e anche terza generazione: nati, cresciuti, istruiti quindi nelle nostre società democratiche e pluralistiche. A me pare che, accanto al contrasto e alla dura repressione, sarebbe necessario porsi il tema dell’educazione complessiva di una società pluralistica: non è una questione filosofica, né meramente culturale. S tratta di capire come i sistemi formativi possano produrre i migliori e più costruttivi risultati ora che ad utilizzarli sono ragazzi e ragazze con provenienze molto diversificate.

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01/04/2016
Lorenzo Buggio
Schio (Vicenza)


Ho letto stamattina sul “Gazzettino” l’esperienza di Laura Battistin, 32 anni, di Valdagno, che ha trascorso sette anni in Cina per conto di Iscos (Istituto sindacale per la cooperazione allo sviluppo, organizzazione non governativa legata alla Cisl) collaborando con diverse piccole organizzazioni della società civile. Ha ammesso di essere rientrata definitivamente per paura di essere arrestata. Quello che non possono invece scegliere e quindi vengono – secondo il suo racconto – intimiditi e limitati sono i rappresentanti sindacali cinesi. “Molte organizzazioni locali sono state chiuse, altre sgretolate da continue intimidazioni. A finire agli arresti sono soprattutto gli attivisti locali.Vengono invitati dalla polizia a bere un tè. In gergo si dice così. La parola d’ordine in Cina è prevenire, evitare disordini e proteste di piazza giocando d’anticipo: se la polizia non ci riesce capita che viene licenziata”, ha raccontato Battistin. Sarebbe bene che gli industriali che fanno affari con la Cina e soprattutto in Cina non venissero poi ad insegnare ai lavoratori italiani come vivere e cosa votare.

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19/03/2016
Giovanni Ambrogio Colombo
Milano


Quale omaggio primaverile, invece di un mazzetto di primule, vi mando l’articolo che ho scritto per la rivista Il Margine, nel numero monografico dedicato all’anniversario di Utopia di Sir Thomas More.

“Il bel corpo” non è ovviamente il corpo perfetto, che hanno solo le statue di marmo. Il bel corpo siamo noi quando stappiamo i nostri sensi e li lasciamo vibrare liberi, all’aperto, in mezzo alle gemme di meli e ciliegi.
Vi anticipo la professione di fede finale: “Credo nella nudità della mia vita. Credo che il mio corpo potrà sfiorare l’Impalpabile nelle carezze su un viso, assaporare il Desiderio in un piatto di spaghetti, impregnarsi di Vento con un mazzo di fiori, vedere l’Infinito in una sera di primavera, ascoltare l’Eternità nel grido di un povero”.
Buona resurrezione della carne.
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08/03/2016
Alcides Gallo
Mendoza (Argentina)


I cinque paesi dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) hanno presentato al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite una dichiarazione comune sulla necessità di eliminare la povertà come diritto umano fondamentale. “Consideriamo lo sradicamento della povertà un requisito indispensabile per raggiungere l’obiettivo dello sviluppo sostenibile, promuovere il progresso sociale, salvaguardare l’equità e la giustizia e migliorare la conservazione ecologica”, spiega il documento. Mi pare che l’enciclica “Lauda si’” di Papa Francesco abbia qui una declinazione pratica in un testo politico ufficiale. L’annuale riunione del Consiglio Onu dei diritti umani, quella appunto che si è tenuta a Ginevra il 29 febbraio”, ha introdotto grazie ai paesi Brics un fondamentate argomento non solo di discussione ma anche di decisioni politiche.

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05/03/2016
Luigino Guzzo
Vò Euganeo (Padova)


L’aggiornamento è dell’organizzazione non governativa britannica Oxfam: le 62 persone più ricche del mondo possiedono un patrimonio pari a quello del 50 per cento più povero della popolazione mondiale (circa 3,6 miliardi di persone), che dal 2010 si è impoverito del 41 per cento. Cinque anni fa per raggiungere un patrimonio equivalente ci volevano 388 miliardari. Non è una curiosità statistica: la globalizzazione avrà anche aumentato la ricchezza mondiale, ma la distribuzione di questa ricchezza diventa sempre più ingiusta se non si accetta il primato della politica sulla finanza.

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29/02/2016
 Intersos
Roma


Bambini che combattono le guerre degli adulti: sono centinaia di migliaia i bambini a cui la guerra sta rubando l’infanzia, trasformandoli in soldati. Vengono rapiti, abusati, costretti a commettere e ad assistere a violenze indicibili. Non possiamo restituire l’infanzia a questi bambini, ma possiamo dar loro un futuro diverso.

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29/02/2016
Vittoria Pasinato
Altavilla Vicentina


Ho visto che non è stata data molta diffusione all’entrata in vigore, con la pubblicazione sulla Gazzetta, della legge che punta a a garantire l”equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali. Le norme sono entrate in vigore il 26 gennaio e a me sembrano importanti. So che c’è una discussione di principio sull’argomento delle “quote rosa”. Se ne può effettivamente discutere in teoria. In pratica si è vesto che solo adottando le quote – come ha fatto spontaneamente il Partito Democratico – si interrompe effettivamente la predominanza maschile nelle istituzioni rappresentative. Può darsi che nel tempo le quote non siano più necessarie, ma intanto applaudiamo la nuova legge, che sancisce che qualora la legge elettorale regionale preveda l’espressione di preferenze, in ciascuna lista i candidati dovranno essere presenti in modo tale che quelli dello stesso sesso non eccedano il 60% del totale e “sia consentita l’espressione di almeno due preferenze, di cui una riservata a un candidato di sesso diverso, pena l’’annullamento delle preferenze successive alla prima”. Nelle regioni dove sono “previste liste senza espressione di preferenze”, la legge elettorale dispone l”alternanza tra candidati di sesso diverso, in modo tale che i candidati di un sesso non eccedano il 60% del totale. Stessa cosa nei casi in cui sono previsti collegi uninominali, la legge elettorale dovrà disporre l”equilibrio tra uomini e donne in modo tale che i candidati di un sesso non superino il 60%.

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22/02/2016
Raffaele Miozzo
Trebaseleghe (Padova)


Per i parlamentari impegnati a definire la nuova legge sulle unioni civili ci sarebbe una “guida” cui fare riferimento: la sentenza della Corte Costituzionale 138 del 2010. Seguendola, il Parlamento potrebbe raggiungere più agevolmente un accordo – almeno a stare alle dichiarazioni dei singoli gruppi – e contemporaneamente legiferare in coerenza con la Costituzione. La Corte ha scritto che le unioni omosessuali vanno garantite e riconosciute, ma non come una famiglia, bensì come formazioni sociali. Il Parlamento può dunque individuare trattamenti omogenei tra coppia coniugata e coppia omosessuale, ma senza equiparazioni. Si tratta insomma di scrivere una legge non ideologica o di bandiera, ma per riconoscere dei diritti e fare risposta ad aspettative: i diritti e le aspettative della coppia omosessuale che meritano riconoscimento e garanzia sono quelli patrimoniali, quelli attinenti al trattamento previdenziale, quelli attinenti alla salute e alla assistenza, quelli attinenti alla vita privata e alle libertà. Temi rilevanti per la vita di coppia e individuale, che non hanno bisogno di riferimenti alla famiglia.

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21/02/2016
Anna Tenderini
Padova


Papa Francesco ha lanciato un appello rivolto ai governanti cattolici chiedendo loro di compiere un gesto “coraggioso ed esemplare”. “Nessuna condanna – ha auspicato il Papa – venga eseguita in questo Anno Santo della Misericordia”. I cristiani, ed anche gli ebrei, hanno come comandamento “Non uccidere”: credo che quanti fra costoro sono in grado di influenzare ed orientare le scelte politiche dei loro Stati debbano impegnarsi per tradurre in legislazione o almeno in comportamenti questa forma di “misericordia civile” proposta da Papa Francesco. Del resto il Pontefice ha anche aggiunto che nell’opinione pubblica è sempre più diffusa la contrarietà alla pena di morte. Per i governanti che si richiamo ai comandamenti della Bibbia questa scelta diventa quindi un modo di interpretare l’animo dei loro concittadini.

Potrebbe essere questo un risultato duraturo dell’Anno della Misericordia, anche in considerazione che nell’ultima votazione all’Onu per la moratoria universale delle esecuzioni capitali, sono stati 114 i Paesi a favore. Certo il terrorismo e il diffondersi della violenza pongono dei problemi, al punto che si registrano tentativi di reintroduzione della pena capitale da parte di alcuni Stati oppure di applicazione in Paesi che la avevano abolita “de facto”, ma l’esperienza dimostra che la “vendetta di Stato” non è mai stata un deterrente efficace.
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27/01/2016
 Intersos
Roma


Donne e bambini a rischio ipotermia tra i rifugiati siriani. Migliaia di famiglie, fuggite dai massacri in Siria, vivono nelle tende, in Giordania. Non hanno altro posto dove cercare rifugio. La neve e la pioggia si stanno abbattendo su di loro: materassi e coperte si inzuppano, i pavimenti delle tende si ricoprono di acqua e fango. Le temperature sono sempre più basse, i bambini camminano nel fango, infreddoliti: tutti sono a rischio ipotermia.

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25/01/2016
Nadia Benvenuti
Fonzaso (Belluno)


Nella scuola italiana nel prossimo triennio si sfioreranno le 100 mila assunzioni in ruolo, eppure non c’è proprio euforia fra gli insegnanti; anzi mi pare di cogliere una certa delusione, probabilmente rispetto agli annunci del settembre 2014, quando Matteo Renzi aveva presentato la Buon Scuola. Insomma le aspettative create sono superiori alla realtà effettiva, tanto che si prevedono 200 mila candidati e così a far notizia non saranno il 100 mila assunti, ma i 100 mila esclusi. Anche perché questi 100 mila esclusi sono tutti sono abilitati. Non so cosa pensare, se non che governare è impegnativo e significa farsi carico di tutti: non per soddisfare tutti, ma per far partecipi tutti.

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18/12/2015
Angela Stevanin
Saonara (Padova)


Il Parlamento Europeo ha votato per la prima volta una ferma e chiarissima condanna dell’utero in affitto, pratica che “compromette la dignità umana della donna” e “deve essere proibita e trattata come questione urgente negli strumenti per i diritti umani”. In effetti la pratica dell’utero in affitto, che si diffonde rapidamente in tutto il mondo, configura pratiche di schiavitù, tratta degli esseri umani e sfruttamento della donna che sono già condannate nelle legislazioni nazionali e nelle convenzioni internazionali. Si tratta solo di prenderne atto per quanto riguarda questa pratica, “un mercato globalizzato dei ventri… Ordinare un bambino e saldarne il prezzo alla nascita significa trattarlo come un prodotto”, ha ben sintetizzato la francese Sylviane Agacinski, prima firmataria del manifesto “Stop Surrogacy”. Incoraggia per il futuro questa dimostrazione di consapevolezza del Parlamento Europeo, rafforzata da un voto a larghissima maggioranza, che ha unito donne e uomini, laici e credenti, destra e sinistra, esponenti del femminismo e dei movimenti omosessuali.

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11/11/2015
Anna Santoro
Vibo Valentia


È entrata in vigore la direttiva europea che richiede ad Israele una apposita etichettatura per i prodotti provenienti dalla Cisgordania occupata. Il primo ministro israeliano ha definito questa decisione “una vergogna per l’Europa”. A me pare che sia una vergogna che Israele continui da quasi mezzo secolo un’occupazione iniziata con la guerra del 1967. La nuova etichettatura serve anche a ricordare questa situazione. Ma senza sviare il tema, l’Unione Europea ha compiuto una scelta di correttezza e di trasparenza nei confronti dei propri consumatori che dispongono così di una più completa informazione sulla tracciabilità dei prodotti. Del resto una etichetta speciale per i prodotti della Cisgordania è già richiesta dal 2009 per le importazioni nel Regno Unito e più recentemente da Danimarca e Belgio.

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07/10/2015
Eugenio Nalesso
Albignasego (Padova)


Aprendo il Sinodo dei Vescovi sulla famiglia Papa Francesco ha detto: non è un Parlamento. Qualcuno ha criticato il Papa, confondendo il significato delle sue parole. Il Sinodo è un interrogarsi in profondità per sapere ciò che è meglio oggi per la famiglia e nello specifico per la famiglia cristiana. Questo non lo si decide a maggioranza, ma con il discernimento di gruppo. Lo stesso Papa Francesco vuole camminare con i vescovi, non andare avanti da solo. I cambiamenti veri – nella Chiesa e nell’umanità – si fanno insieme e con il tempo necessario.

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15/09/2015
Loris Scarparo
Lendinara (Rovigo)


Ho letto i dati sui livelli di istruzione in Italia che l’associazione Save the Children ha raccolto nel rapporto “Illuminiamo il futuro”. È la descrizione di una povertà educativa che si aggiunge alla povertà economica di centinaia di migliaia di bambini e di ragazzi in Italia. C’è davvero da essere preoccupati se un quindicenne italiano su quattro manca delle competenze minime in matematica e se uno su cinque manca di quelle necessarie per comprendere un testo scritto o parlato. Bisognerà pur passare all’azione e non ad invocare solo la Scuola o lo Stato. Se qualcuno dei laureati in pensione si metterà a disposizione dei ragazzi meno attrezzati culturalmente a livello ambientale o familiare si potrebbe arricchire intanto la loro formazione extrascolastica, favorendo anche l’attività della Scuola. Parrocchie e amministrazione comunali dovrebbero essere punti di coordinamento e di organizzazione di questo volontariato intellettuale, di questa carità per la mente.

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03/08/2015
Andrea Paccagnella
Piazzola sul Brenta (Padova)


I ministri dell’Interno britannico, Theresa May, e francese, Bernard Cazeneuve, hannop scritto una lettera al giornale inglese “Sunday Telegraph” per esprimere una valutazione comune sul fronte anglo-francese della spinta migratoria, cioè sulla situazione di Calais dove da settimane migliaia di stranieri spingono per oltrepassare la Manica e raggiungere il Regno Unito. I due ministri scrivono cose sensate: il continente europeo non è in grado di rispondere alle illusioni di chi vi arriva, perché l’Europa non è la terra dell’oro e i migranti hanno una visione “irrealistica di ciò che possiamo loro offrire”. Altrettanto sensata è la conclusione de loro ragionamento: la crisi è globale, i singoli paesi non possono affrontare le ondate di migranti, serve una risposta concordata degli Stati europei. Parole sensate che però lasciano stupefatti, perché quando a pronunciarle era l’Italia, sia Regno Unito che Francia hanno detto che i profughi sono affare nostro, ci hanno lasciati pressoché soli a salvare le vite umane nel Mediterraneo e hanno anche avuto la spudoratezza di dire che doveamo farci carico anche del futuro di quelli che avevamo salvato.

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27/07/2015
Paolo Bolognesi
presidente

Associazione 2 agosto 1980
Bologna

Care amiche, cari amici, come associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna, abbiamo lanciato una petizione perché il Governo rispetti le promesse fatte: approvazione della legge che introduce il reato di depistaggio, corretta applicazione della direttiva che rende pubblici i documenti sulle stragi, sblocco degli indennizzi ai familiari delle vittime. Vi allego il link alla petizione: http://www.avaaz.org/2agosto. Vi chiedo di firmarla e di aiutarci a raccogliere adesioni.

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26/07/2015
Padre Dario Bossi
comboniano

Açailândia (Brasile)

Celebriamo in questi giorni la memoria di 30 anni dal martirio del Missionario Comboniano p. Ezechiele Ramin, ucciso in Brasile nel 1985 per essersi schierato a fianco dei senza terra e delle comunità indigene, in Rondonia. Vi offriamo questo video https://www.youtube.com/watch?v=lCVYDAT4SuE e vi chiediamo di diffonderlo, in sintonia con i poveri della terra.

É graça divina começar bem. Graça maior persistir na caminhada certa. Mas graça das graças é não desistir nunca. (D. Hélder Câmara)
Un caro abbraccio.
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20/07/2015
Alessandra Lollo
Monselice (Padova)


Anche se molto del dibattito sulla riforma scolastica ha riguardato il ruolo del preside, a me pare che il nuovo modello si caratterizzerà per un’offerta formativa, da parte delle scuole, più ricca e articolata, grazie all’autonomia. Mi auguro che sia proprio questo il contenuto a registrare a breve termine (uno-tre anni) processi di implementazione e assestamento. Si tratta infatti di porre le basi sperimentali e contenutistiche al successivo cambiamento, quello della personalizzazione degli itinerari formativi degli studenti, già oggi possibile grazie alle nuove tecnologie, il cui sviluppo iperbolico anno dopo anno coinvolgerà necessariamente la scuola. Ancora più decisivo sarà il compito degli insegnanti: questi fanno bene a Anche se molto del dibattito sulla riforma scolastica ha riguardato il ruolo del preside, a me pare che il nuovo modello si caratterizzerà per un’offerta formativa, da parte delle scuole, più ricca e articolata, grazie all’autonomia. Mi auguro che sia proprio questo il contenuto a registrare a breve termine (uno-tre anni) processi di implementazione e assestamento. Si tratta infatti di porre le basi sperimentali e contenutistiche al successivo cambiamento, quello della personalizzazione degli itinerari formativi degli studenti, già oggi possibile grazie alle nuove tecnologie, il cui sviluppo iperbolico anno dopo anno coinvolgerà necessariamente la scuola. Ancora più decisivo sarà il compito degli insegnanti: questi fanno bene a richiamare l’attenzione del governo; attenzione che andrà rivolta alla formazione proprio dei docenti, sia iniziale sia in servizio.

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15/07/2015
Anna Zampese
Valdobbiadene (Treviso)


Internet è ormai uno spazio collettivo nel quale si esercita la nostra cittadinanza. Molti diritti costituzionali si attuano nella Rete o possono essere conculcati attraverso la Rete. Non mi pare tuttavia che le forze politiche stiano prestando attenzione, sia culturale che giuridica, a questo spazio di cittadinanza. In primo luogo merita di essere costituzionalizzato il diritto di accesso alla Rete, mentre internet dovrebbe rientrare nel catalogo dei beni comuni con tutte le conseguenze anche economiche e ordinamentali che questa catalogazione comporta. Si tratta di una sfida politica e culturale che per la natura stessa di internet dovrebbe essere affrontata fin da subito in una dimensione sovranazionale: ed anche questa è una bella novità di internet.

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06/07/2015
Giancarlo De Rossi
Rubano (Padova)


Il protagonismo del governo da una parte e quello del personale dall’altra hanno messo in ombra nel dibattito sulla scuola il ruolo delle famiglie. Certo leggi buone sono necessarie e insegnanti preparati sono indispensabili, ma un ruolo decisivo nella vita scolastica dei ragazzi ce l’hanno i genitori. In particolare è sempre più importante la scelta della scuola: intendo dire non solo e non tanto il tipo di orientamento scolastico, ma proprio l’istituto scolastico cui iscrivere i figli, specie alle superiori. Succede che l’istituto sia scelto in base alla “comodità” del trasporto, senza approfondire quale ambiente educativo quell’istituto è riuscito a creare. Certo ci vuole più tempo nella scelta e soprattutto nell’assumere informazioni, ma la frequenza di una buona scuola, dove si acquisiscono competenze personali, capacità di risolvere problemi e di interagire, porterà i figli più… avanti nella vita.

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03/07/2015
Silvia Conte
Sindaco

Quarto d’Altino (Venezia)

Carissima, carissimo, desidero condividere con te la gioia di tutta la comunità altinate (e non solo) di vedere un sogno che si realizza: sabato 4 luglio alle ore 17 sarà aperto al pubblico il nuovo Museo Archeologico Nazionale di Altino! Dopo trent’anni dall’avvio dei primi lavori di ristrutturazione dell’antica risiera, interrotti per lungo tempo, finalmente sabato verrà aperta al pubblico la nuova sede museale nella quale trovano posto le meraviglie che dall’antico popolo veneto prima e dai romani poi, sono giunte ai giorni nostri grazie alla straordinaria passione e professionalità di tanti uomini e donne che nei decenni si sono dedicati alla ricerca, allo studio, al restauro e all’attivazione delle risorse economiche necessarie per raggiungere questo traguardo.

Altino, crocevia di terra e di mare nell’antichità, dona a chi la visita la possibilità di vivere un’esperienza di profonda suggestione per il suo intimo legame con l’origine della città di Venezia, valorizzato ancor di più dalla nuova “porta d’acqua” ovvero l’approdo sul Canale Santa Maria appena realizzato. Continueremo a lavorare con ancora più entusiasmo e impegno insieme a quanti credono nella cultura come elemento fondamentale per lo sviluppo sostenibile, nella logica della comunità patrimoniale, così come indicato nella Convenzione di Faro “una comunità di eredità è costituita da un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future”.
Ci vediamo ad Altino!
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02/07/2015
Paolo Bolognesi
Associazione 2 agosto 1980

Bologna

È un dettagliato dossier sui mandanti quello depositato questa mattina alla Procura di Bologna dall’Associazione familiari vittime della strage del 2 agosto 1980. È il risultatodi un lungo e approfondito lavoro di ricerca e analisi incrociata di migliaia di pagine di atti giudiziari di processi per fatti di strage e terrorismo dal 1974 ad oggi che identifica mandanti, complici e strutture clandestine che si servirono della violenza stragista per finalità di politica interna. Elementi certi, concreti che consegniamo ai magistrati. A distanza di 35 anni il lavoro di ricerca e analisi svolto dalla nostra Associazione prova che i mandanti non sono più fantasmi della Storia, ma hanno nomi e cognomi. Adesso attendiamo provvedimenti che rendano giustizia non solo alle 85 vittime, ai 200 feriti e ai loro familiari, ma anche al Paese.

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27/06/2015
Davide Rosso
Lonigo (Vicenza)


Il Papa lo ha definito il primo genocidio moderno. Nella primavera di un secolo fa iniziavano i massacri e le deportazioni della popolazione armena, che in tre anni avrebbero provocato 1 milione e 300 mila di vittime. C’è stata nelle scorse settimane un’attenzione da parte dell’informazione su questa tragedia, ma poi la memoria è sembrata sopraffatta da altre terribili attualità. Io credo che finché la Turchia non riconoscerà il genocidio (anche se ammette che furono commessi massacri e che molti armeni persero la vita durante le deportazioni) occorre insistere nel non far perdere il ricordo di quei terribili anni che coincisero con la prima Guerra Mondiale: solo memorie condivise costruiscono situazioni stabili, come dimostrano le tragedie che seguono alla dissoluzione di entità tenute insieme solo dalla forza.

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19/06/2015
Silvia Conte
Quarto d’Altino (Venezia)


Grazie della vostra fiducia! 1.911 preferenze sono tante, anche se purtroppo non sufficienti a permettermi di servire la nostra comunità con strumenti più efficaci quali quelli regionali. Continuerò ad impegnarmi con più tenacia di prima per affrontare i problemi di famiglie e imprese nel mio ruolo di sindaca in un orizzonte metropolitano, facendo tesoro di questa esperienza che mi ha permesso di approfondire la conoscenza delle realtà sociali, produttive, culturali dell’area veneziana, e continuando a pungolare la Regione, maggioranza e minoranza, affinché dia risposta alle esigenze dei Comuni e del territorio. Ringrazio della fiducia e della stima che ho riscontrato, che si è tradotta in un risultato per me straordinario dato che si tratta di preferenze libere date alla persona e al progetto che abbiamo iniziato a costruire, oltre la vecchia logica della “filiera” e oltre i campanilismi, già a partire dai Barcamp con Simonetta Rubinato e altri. Grazie di cuore a quanti mi hanno sostenuto e incoraggiata. Ci sono tante voci e tante realtà positive che vanno accordate. La differenza non viene fatta da una singola persona, ma lavorando assieme, valorizzando le competenze di ciascuno. Continuiamo a lavorare insieme! Per ringraziarvi e condividere in maniera conviviale e semplice le riflessioni che ognuno vorrà fare su questa esperienza e sulle prospettive future, vi aspetto sabato 20 giugno nel giardino di via Malvolti 18 a Mestre, dalle ore 17.00 alle ore 19.00. Se desiderate estendere quest’invito ad altri amici, ne sarei lieta. Ma non dimentichiamoci che domenica 14 Giugno, dalle ore 07.00 alle ore 23.00, si vota per i ballottaggi: nel rispetto della libertà di ciascuno, vorrei invitarvi a sostenere i due candidati di centro sinistra Felice Casson, candidato sindaco di Venezia e Marco Terenzi, candidato sindaco di Portogruaro. Conosco entrambi personalmente e stimo la loro passione civile e il loro desiderio di mettersi al servizio della propria comunità, in maniera disinteressata e orientata al bene comune. Un sorriso.

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10/06/2015
Pinuccia Grigolato
Abano Terme (Padova)


Caro Tino, come giornalista non ti sarà sfuggita la notizia sul nuovo “formato” dell’informazione adattato per l’Apple Watch: le notizie sono concentrate in una sola riga, perché lo schermo del nuovo “orologio” è appunto quello di un orologio. Devono essere proprio bravi i giornalisti che al The New York Times sono stati incaricati di questo servizio. A volte una sola riga non basta neppure per un titolo. C’è da augurarsi che alla bravura dei giornalisti corrisponda la consapevolezza dei nuovi lettori: che non basterà una riga per essere informati; al più basta per essere aggiornati.

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02/06/2015
Giancarlo Spada
Soave (Verona)


Ci si interroga sul deludente risultato del Partito Democratico in Veneto alle elezioni regionali del 31 maggio. Segnalo una possibile pista di ricerca. Nel portale Tuttoscuola (www.tuttoscuola.com) è scaricabile gratuitamente un dossier sulla riforma della scuola proposta dal governo Renzi. C’è anche una scheda sulle parole più usate e su quelle meno usate nel testo del disegno di legge sulla “Buona Scuola”. La parola più usata è “Insegnanti”, utilizzata 68 volte, quasi il doppio dell’accoppiata “Alunni/studenti” (39 volte). “Famiglie/genitori” sono citati solo 6 volte. Tra le parole che non figurano mai: tempo pieno, scienze, matematica, ma neanche “uguaglianza”, “equità”, da sempre un vessillo della concezione di scuola della sinistra. E invece ricorre spesso la parola “merito”, citata 10 volte. Insomma merito batte uguaglianza 10 a 0 nella Buona Scuola. E nelle urne elettorali?

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25/05/2015
Filippo Dall’Agata
Orvieto (Terni)


Fino a quando dovremo continuare a pagare con le nostre tasse il tifo violento. Anche ieri a Roma prima e dopo Lazio-Roma, ci sono stati scontri e feriti, che hanno costretto le forze dell’ordine ad interventi sia a piedi che con i mezzi blindati e gli elicotteri. Un costo enorme, sul quale si riflette troppo poco. Ci si accapiglia sul “modo” con cui Polizia e Carabinieri riescono a contenere gli scalmanati, ma non su quello che viene sottratto a tutti i cittadini in termini di spese e di mancata protezione in altre situazioni. Sono ben 10mila gli agenti impiegati ogni domenica nei 7mila stadi italiani e per questo ogni anno si spendono 500 milioni di euro. Va calcolato che un elicottero in volo costa 4mila euro l’ora e, durante le manifestazioni a rischio, viene utilizzato per un periodo di almeno tre ore. Sono 200 gli agenti della Polizia di Stato che ogni anno restano feriti nelle manifestazioni, politiche, sociali o sportive, e ammontano a 300mila euro le spese per cure mediche e sostituzione di personale. Nell’ultimo biennio sono stati 200 i carabinieri feriti in modo rilevante in manifestazioni di piazza, mentre la Guardia di Finanza, nel quinquennio tra il 2010 e il 2015 ha contato 150 feriti con prognosi attorno ai cinque giorni. La stima dei danni ai mezzi delle forze dell’ordine causati dalle tifoserie ogni anno si aggira tra i 500 e i 700mila euro.

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19/05/2015
Marina Bettinardi
Chioggia (Venezia)


Devo dire che non mi era proprio piaciuta la proposta dell’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, di considerare come benefit aziendale per le dipendenti la possibilità di congelare gli ovuli per poterli poi utilizzare in età matura per non intralciare la carriera. Ora leggo che l’idea non piace neanche a Nancy Fraser, femminista americana, professoressa di scienze politiche e sociali alla New School. In un’intervista a Repubblica ha osservato: «Quel benefit potrebbe sembrare positivo perché consente di posticipare la cura dei figli. Ma l’idea “noi adattiamo la famiglia e la riproduzione all’agenda aziendale” in realtà è folle. Le donne possono individualisticamente esserne sollevate, sembrerà che possano avere tutto. Ma di fatto è la biologia che viene sottomessa e piegata al capitalismo delle corporation».

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14/05/2015
Rosalba Violato
Adria (Rovigo)


Ho visto finora una mobilitazione da parte dei giornalisti, ma poca attenzione da parte dell’opinione pubblica relativamente alla proposta di legge di riforma sulla diffamazione a mezzo stampa, già approvata dal Senato ed ora all’esame della Camera. So che la proposta nasce dalla volontà di togliere il carcere per i giornalisti, però forse si rischia di limitare l’informazione. Comunque io sono d’accordo sulla necessità di tutelare le persone e non solo l’informazione. Giusta quindi la previsione di ammende pesantissime (fino a 50 mila euro) al posto del carcere per i giornalisti condannati per diffamazione, ma sarebbe bene introdurre anche un altrettanto forte contrasto alle querele temerarie, una pratica che espone i giornalisti e le testate, soprattutto quelle più piccole, al rischio di sborsare cifre enormi per aver pubblicato una notizia sgradita. La legge in discussione prevede il diritto di rettifica per chi si ritiene diffamato che potrà pretendere una rettifica integrale senza possibilità di replica da parte della testata: anche questo è giusto, perché il giornale non può avere sempre l’ultima parola. Mi sembra infine un fatto di civiltà il riconoscimento del “diritto all’oblio” con la cancellazione delle notizie sgradite da blog e motori di ricerca: la vita cambia, cambiano le persone e qualcuno può non avere piacere a restare crocefisso al suo passato.

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06/05/2015
Giovanni Ambrogio Colombo
Milano


Giuseppe Stoppiglia! Chi lo incontra non lo dimentica più. Alcuni (io tra questi) hanno avuto la loro vita spezzata in due: prima di Stoppiglia (p.s.), dopo Stoppiglia (d.s.). Nel tempo p.s. aria intrisa di noia in un susseguirsi monotono dei giorni. Volti vuoti, corpi vuoti, gesti vuoti, senza il segno della benché minima passione. Nel tempo d.s. i cinque sensi sono tutti attivi. Ogni occasione è buona per cercarsi. I dibattiti creano mondi incantati. Si compongono poesie su deserti trasformati in giardini. Ci si gode il presente con grande profusione di carezze, cibo, doni…

Incontreremo Giuseppe e parleremo del suo ultimo libro giovedì 14 maggio alle ore 18 (vedi sotto l’invito ufficiale). La serata si presenta indimenticabile, con tanto di aperitivo finale. Vi aspetto tutti, proprio tutti.
L’associazione Macondo è lieta di invitarla alla presentazione del nuovo libro di Giuseppe Stoppiglia “Vedo un ramo di mandorlo…”, giovedì 14 maggio 2015 ore 18 , Milano – Convento San Carlo – sala verde – Corso Matteotti 14 MM San Babila. L’autore incontrerà i lettori e si confronterà con Giuliana Musso, attrice – regista teatrale, Giovanni Colombo, avvocato, Ivo Lizzola, docente di pedagogia sociale Università di Bergamo.
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02/05/2015
 Fraternità Missionaria
Cadoneghe (PD)


L’Ospedale di Nyahururu è ora una realtà: il sogno di mons. Paiaro si sta realizzando. In Kenya, la mancanza di assistenza sanitaria, in particolare alla lotta all’AIDS, all’aiuto ai bambini ed agli anziani, richiedeva la realizzazione di una struttura ospedaliera adatta a servire, con altre già esistenti, una popolazione di circa 650.000 abitanti. Un progetto ambizioso per il notevole sforzo economico, logistico ed organizzativo. Ma con la solidarietà di molti è diventato possibile: ed ora è realtà. Grazie a quelli che hanno contribuito a sostenere questa iniziativa; grazie a quelli che col loro contributo ci aiuteranno a completarla, perché molto rimane ancora da fare.

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29/04/2015
Gerardo Veronese
Padova


È calato il silenzio sull’Ucraina, almeno da parte dell’informazione di massa. C’è però qualche giornalista che continua a dare notizie. Vorrei segnalare l’articolo di Nicola Lombardozzi su “La Repubblica” del 17 aprile, di cui cito l’inizio: «“Cosa sta succedendo nella Nuova Ucraina nata dalla rivolta popolare dell’anno scorso? Ieri un commando di professionisti dell’omicidio ha ucciso a revolverate lo scrittore e saggista Oles Buzina, caporedattore di un giornale già chiuso dal governo per le sue posizioni filorusse e a favore dei ribelli del Donbass. La notizia ha avuto una certa risonanza internazionale grazie a Vladimir Putin che l’ha annunciata davanti a una platea di giornalisti durante la sua tradizionale maratona tv di primavera. Ma, nel silenzio imbarazzante dei grandi media internazionali, a Kiev succede di peggio. Poche ore prima, mercoledì pomeriggio, un paio di killer avevano assassinato un collega di Buzina, Sergej Sukhobok, titolare di un sito Internet di opposizione al governo. E sempre mercoledì, al mattino presto, era stato ucciso Oleg Kalashnikov, ex deputato del filorusso Partito delle Regioni e leader dei movimenti anti-Majdan […] Tre delitti politici in meno di 24 ore».

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20/04/2015
Valerio Colombana
Lucca


Finora né il governo né la Camera dei deputati hanno accolto lo “spacchettamento” del disegno di legge sulla riforma della scuola, richiesto con forza dai sindacati: subito il decreto legge per le assunzioni, e dopo tutto il resto, cioè la riforma vera e propria. Certo, senza l’urgenza delle assunzioni dei precari la riforma potrebbe rischiare di perdersi nei labirinti della dialettica politica, ma è anche vero che – dati i giusti diritti agli insegnanti – il Parlamento potrebbe trovare le necessarie convergenze su un’idea di scuola che non fosse poi messa in discussione ad ogni cambiare di maggioranza o di governo. Quasi ma un Parlamento “preso per il collo” ha prodotto buone leggi.

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15/04/2015
Daria Soatto
Arsiè (Belluno)


Il ridimensionamento dei poteri centrali in molti stati dell’Africa mediterranea non ha conseguenze solo a nord, cioè non accresce solo l’emigrazione verso l’Italia e l’Europa. Si allarga un’altra tragedia: questa volta sud, ed in particolar modo nell’Africa subsahariana. Qui la persecuzione contro i cristiani sta crescendo proporzionalmente all’accresciuta potenza militare di gruppi islamici che hanno potuto usufruire degli arsenali non più protetti, soprattutto quelli della Libia. Nigeria, Niger, Ciad, Sudan sono nuovi calvari che si aggiungono a molti altri in tutto il pianeta, visto che stime realistiche contano almeno 100 milioni di cristiani perseguitati o discriminati.

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07/04/2015
Edoardo Facco
Biella


Oltre che la potenza economica dell’Europa, la Germania ne diventerà anche la potenza militare? Mentre la gran parte dei Paesi europei on sa dove trovare i soldi per investimenti civili e sociali, il governo tedesco ha approvato un incremento della spresa militare del 6,2 per cento nei prossimi 5 anni. La crisi in Ucraina rappresenta una ottima copertura, ma non vorrei che fosse lo strumento dell’annunciata “disponibilità” tedesca ad assumere anche le redini militari dell’Europa. Non ne abbiamo bisogno e soprattutto non abbiamo bisogno di spendere soldi in armamenti che comunque sono inutilizzabili nel contesto europeo.

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30/03/2015
Giovanni Ambrogio Colombo
Milano


Alla fine, sul modulo di iscrizione di mia figlia alla scuola media, tra “genitore 1 o genitore 2” ho optato per il “2”. Mi sento un uomo post-patriarcale. Ma l’”innovazione” continua a non convincermi per ragioni che vi ho spiegate nella mia lettera del 28 febbraio.

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28/03/2015
Tommaso Bettio
Valdagno (Vicenza)


Negli ultimi giorni il nuovo presidente dell’Inps Tito Boeri ha proposto un ricalcolo degli assegni di pensione già maturati tramite l’utilizzazione soltanto del sistema contributivo. Secondo lui, con questi tagli si potrebbero trovare le risorse per la razionalizzazione del sistema e per un’eventuale riforma del sistema previdenziale. Spero che il governo non intenda assolutamente intervenire sulle pensioni già in essere: sarebbe un’operazione non soltanto complessa dal punto di vista amministrativo, ma tradirebbe il patto tra Stato e lavoratori, creando confusione nei cittadini e grande malcontento.

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21/03/2015
Daria Bozzini
Sant’Angelo Lodigiano (Lodi)


Leggo che saranno oltre 50 mila la prossima settimana (24-28 marzo) nel Campus Universitario di al-Manar a Tunisi i partecipanti al Forum Sociale Mondiale del 2015. È una bella notizia: rivela che il sangue che un manipolo di terroristi ha versato su Tunisi, e su tante famiglie di turisti da tutto il mondo, non ha minato la determinazione dei movimenti sociali internazionali. Il Forum diventerà così anche memoria delle vittime del Bardo. Infatti la marcia di apertura del Forum avrà come slogan “Popoli del mondo uniti contro il terrorismo” e terminerà proprio al Bardo. Anche questo terrorismo – come quello che insanguinò l’Italia – si estirpa mostrando a ciascuno che insieme agli altri può essere più forte della morte.

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12/03/2015
 Movimento per la Vita
Roma


Dopo la Relazione Tarabella, il Parlamento di Strasburgo ha approvato con 390 voti a favore, 151 contrari e 97 astenuti 441 si, 205 no e 52 astenuti anche la relazione curata la relazione di Pier Antonio Panzeri dal titolo “Diritti umani e democrazia nel mondo” che pure presenta dei riferimenti ad un preteso “Diritto all’aborto” oltre a quello alle nozze omosessuali. Ma in questo caso vale l’emendamento, approvato dall’Aula in occasione della discussione sulla rima Relazione, che sottolinea come questi temi ricadono nella legislazione di competenza nazionale. Insomma la montagna ha partorito un topolino. E un topolino che non potrà avere alcuna storia, salvo la grancassa che in Italia come in molti degli altri Paesi Ue, qualcuno suonerà per farci credere che l’Europa ha elevato aborto e matrimoni omosessuali al rango di diritti civili.

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10/03/2015
Ruben Pagini
Forlì


Ho letto in internet una lettera ai “cari studenti di scuola secondaria superiore (High School) del XXI secolo”, scritta da un’insegnante canadese, Lizanne Foster. Mi paiono utili ad una riflessione generale due motivi di rammarico che l’insegnante condivide con gli studenti: “Mi dispiace che voi siate raggruppati per età malgrado l’età cronologica non abbia nulla a che fare con le capacità intellettuali, la maturità, le abilità e le competenze di ciascuno”; “Mi dispiace che voi siate in competizione l’uno con l’altro per ottenere i migliori voti mentre gran parte del progresso umano si deve alla collaborazione (che a scuola viene considerata copiatura)”.

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09/03/2015
 Fraternità Missionaria
Cadoneghe (Padova)


È stato un grande successo l’evento del 1 Marzo per celebrare i 20 anni dell’Associazione. Un folto e attento pubblico ha potuto conoscere e apprezzare l’impegno di Fraternità Missionaria. Nella grande struttura concessa dall’amministrazione comunale di Cadoneghe, il sindaco e il vicesindaco hanno ribadito la loro vicinanza alle iniziative dell’associazione. Ma il momento più toccante è stata la consegna da parte del Presidente a nome di tutti i soci, di una targa a Dario Bedin fondatore e anima dell’associazione. Un piccolo segno di riconoscenza per l’impegno che Dario ha profuso nel cercare di andare incontro ai bisogni di quelle popolazioni, specialmente nei suoi numerosi viaggi in quelle terre. Ma anche la sensibilità del pubblico ai nostri progetti è stata en comiabile: sono stati raccolti ben 2.104,97 euro che saranno destinati per il completamento della sala operatoria dell’Ospedale di Nyahururu. Uno spettacolo coinvolgente poi, realizzato da un gruppo di giovani di tre parrocchie, magistralmente accompagnato da suoni e canti dal vivo, ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso e l’ha trascinato in un lungo e meritato applauso. Grazie a tutti coloro che si sono adoperati per la realizzazione dell’evento, ma il successo dell’iniziativa e l’aver coinvolto il pubblico sono il miglior ringraziamento.

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03/03/2015
 Associazione 2 agosto 1980
Bologna


L’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, con il sostegno dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, sta costruendo un portale dedicato alla memoria delle stragi che hanno colpito la nostra regione negli anni ’70-’80, con l’intento di realizzare, uno strumento utile ai docenti e agli studenti. Per la scelta del nome da dare al portale è stato indetto un referendum al quale si invitano i ragazzi a partecipare. I ragazzi, potranno esprimere le loro preferenze collegandosi al sito dell’Assemblea legislativa http://newsletter.comune.bologna.it/rdm_link/9f4c2be9a5a4c589e8ab26a40c213249/6103346/page.html o a quello dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 http://newsletter.comune.bologna.it/rdm_link/e84044d99d582c2935b5f1867113f851/6103346/page.html. In entrambi i siti sarà attivato nella home page il banner #adessoparlatevoi. Oppure potranno collegarsi direttamente al link http://newsletter.comune.bologna.it/rdm_link/5ddb6cc4ffa3dd49f4d6072e1883e1fe/6103346/page.html. Si potrà partecipare al referendum fino al 20 marzo 2015.

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23/02/2015
Giovanni Ramazzina
Trento


Sono un insegnante e ho visto confermata la mia esperienza diretta da dati diffusi in questi giorni e relativi ad un’emergenza di cui si parla poco anche in questi anni di crisi: la dispersione scolastica che avviene nelle scuole superiori italiane. Secondo questi dati quasi tre milioni di giovani italiani iscritti alle scuole superiori non hanno completato il corso di studi con il conseguimento del relativo diploma. Sono il 31,9 per cento di coloro che dopo la terza media si sono iscritti a una scuola secondaria superiore statale. Si tratta di una emorragia che deve interrogare la scuola, in particolare riguardo alla sua capacità di preparare adeguatamente e accompagnare gli studenti lungo tutto il loro cammino scolastico. Deve interrogare le famiglie sulla loro capacità di capire inclinazioni e aspirazioni dei figli, mettendo proprio i figli in testa ai criteri di scelta. Deve interrogare le istituzioni perché si tratta di una grave perdita di competenze per il futuro oltre che di uno spreco di risorse per il presente.

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16/02/2015
Umberto Galgione
Imperia


Gli organi di informazione riferiscono che il Governo ha intenzione di presentare una Legge sulla Concorrenza che prevedrebbe l’abolizione del Mercato tutelato: entro il 30 giugno 2015 per il settore gas e le piccole e medie imprese ed entro il 30 giugno 2016 per i consumatori domestici del settore elettrico. La prospettiva è preoccupante perché si eliminerebbe sia il meccanismo dei prezzi di riferimento fissati dall’Autorità per i consumatori domestici sia l’azione dell’Acquirente Unico. È facile la previsione che la prima conseguenza sarà un aumento dei prezzi dell’elettricità per le famiglie. Inoltre, le famiglie dovrebbero a quel punto scegliersi un nuovo contratto di fornitura sul Mercato libero. Ma quante consumatori saranno in grado di valutare tutte le clausole di un contratto sul mercato libero? Saranno dunque le famiglie a pagare il conto più caro, perché troppo grande è la loro disparità di potere contrattuale.

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14/02/2015
Tommaso Spinnato
La Spezia


Si è svolta anche a La Spezia una raccolta firme tra i cittadini a favore dell’unificazione delle forze di polizia. È uno degli elementi della problematica della sicurezza per cui in tutta Italia famiglie e imprese sono molto preoccupati. Offensiva della criminalità è tale da rende ormai improcrastinabile una grande riforma delle forze di polizia per garantire standard elevati di sicurezza e consentire alle forze dell’ordine di essere vicine alla popolazione con uomini e mezzi adeguati. Sono decenni che esperti e addetti ai lavori chiedono alla politica una razionalizzazione del comparto sicurezza. Finora senza alcun successo. In presidente del Consiglio Matteo già ad ottobre ha spiegato che è ormai «impensabile avere più corpi che fanno le stesse cose». Mi auguro che questa volta agli auspici seguano i fatti. I cittadini avrebbero più poliziotti in strada e gli agenti potrebbero avere stipendi adeguati alla loro preparazione e al loro rischio.

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06/02/2015
Marisa Merlino
Trapani


Mi associo alla riflessione sul cibo in vista dell’Expo di Milano. Un aspetto importante come ci ammonisce Papa Francesco – nella citazione di un lettore – è il rispetto della terra nella produzione del cibo. La polemica riguarda quasi esclusivamente gli Ogm, ma il tema è più generale. Quanti fertilizzanti, quanti antiparassitari si spargono sui campi? Quanto pesa sull’ambiente il consumo di carne? Quanti antibiotici entrano nell’alimentazione degli animali? Insomma, quanto inquina l’agroalimentare? Mi faccio queste domande, non per limitare la produzione di cibo, ma per abituarci progressivamente come persone umane a far parte del creato, di cui non siamo titolari e di cui condividiamo la disponibilità con tutti gli esseri viventi.

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29/01/2015
Katiuscia Bozzini
Latina


Desidero riprendere la citazione di Papa Francesco a proposito della nutrizione, come ha già fatto un lettore di Euganeo.it. Mi pare infatti decisivo che i credenti portino il loro contributo all’Expo di Milano anche con un approfondimento comunitario, che contribuisca a creare nuovi rapporti umani e nuovi rapporti internazionale. Ecco la citazione di Papa Francesco che ho scelto.

“Se si crede al principio dell’unità della famiglia umana, fondato sulla paternità di Dio Creatore, e alla fratellanza degli esseri umani, nessuna forma di pressione politica o economica che si serva della disponibilità di cibo può essere accettabile. Pressione politica ed economica. E qui penso alla nostra sorella e madre terra, al Pianeta. Se siamo liberi da pressioni politiche ed economiche per custodirlo, per evitare che si autodistrugga. Abbiamo davanti Perù e Francia, due conferenze che ci lanciano una sfida. Custodire il Pianeta. Ricordo una frase che ho sentito da un anziano, molti anni fa: Dio perdona sempre, le offese, gli abusi; Dio sempre perdona. Gli uomini perdonano a volte. La terra non perdona mai! Custodire la sorella terra, la madre terra, affinché non risponda con la distruzione. Ma, soprattutto, nessun sistema di discriminazione, di fatto o di diritto, vincolato alla capacità di accesso al mercato degli alimenti, deve essere preso come modello delle azioni internazionali che si propongono di eliminare la fame”.
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21/01/2015
Tiziano Giacomazzo
Belluno


Vedo che Euganeo.it dedica una sezione alla vecchiaia. Mi sembra una scelta importante, che la comunità tutta dovrebbe fare: dimostrare che la vecchiaia è una parte della vita e non l’anticamera della morte. Al riguardo anche la Chiesa non è ancora… aggiornata. Eppure il ruolo della religione e della fede rispetto al benessere fisico è già da qualche decennio studiato dalla medicina. Ad esempio è stato documentato che i vecchi che si sentono più vicini a Dio sono più ottimisti e le persone più ottimiste godono generalmente di una salute migliore. Primo Levi racconta: “Anche nella macina della vita quotidiana, i credenti vivevano meglio. Non aveva alcuna importanza quale fosse il loro credo, religioso o politico. Il loro universo era più vasto del nostro, più esteso nello spazio e nel tempo, soprattutto più comprensibile: avevano una chiave ed un punto d’appoggio”.

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13/01/2015
Diego Crinò
Potenza


Il 2015 è l’anno dell’Expo di Milano che avrà al centro il cibo, l’alimentazione. Vedo che giustamente c’è una grande attenzione alla qualità della produzione italiana da valorizzare attraverso questa manifestazione mondiale. Mi auguro per la società italiana ed in particolare per la comunità cristiana sia anche l’occasione per ragionare e decidere su una questione sempre meno di attualità nell’informazione ma non nella realtà: il diritto al cibo per tutti. Qualche settimana fa Papa Francesco ha dovuto “constatare che la lotta contro la fame e la denutrizione viene ostacolata dalla “priorità del mercato”, e dalla “preminenza del guadagno”, che hanno ridotto il cibo a una merce qualsiasi, soggetta a speculazione, anche finanziaria”. Da parte sua oltre vent’anni fa Papa Giovanni Paolo II aveva denunciato il “paradosso dell’abbondanza”: c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare.

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05/01/2015
Liborio Orlandin
Pordenone


Il 2015 sarà dedicato alla preparazione della Convenzione ONU sui cambiamenti climatici, che si terrà a dicembre a Parigi. È augurabile che non si arrivi all’ultimo momento con le carte tutte coperte, come avvenne a Copenaghen, provocando poi il sostanziale fallimento del tentativo di concludere un accordo globale significativo. Di buon auspicio è senza dubbio. Di buon auspicio è lo storico accordo di qualche settimana fa tra Stati Uniti e Cina, i due maggiori emettitori mondiali di CO2. Questo il passaggio chiave dell’accordo: “Gli Stati Uniti intendono ottenere per la loro economia un obiettivo di riduzione delle emissioni del 26-28% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2025. La Cina intende raggiungere il picco delle emissioni di CO2 attorno al 2030, e fare il maggior sforzo possibile affinché questo picco venga raggiunto prima e intende aumentare la quota di energia primaria da fonti non fossili fino a circa il 20% entro il 2030. Entrambe le parti intendono continuare a lavorare per aumentare l’ambizione nel tempo”. Ricordo che a Copenaghen gli Usa si erano impegnati per una riduzione del 17 per centro, mentre è prima volta che la Cina si impegna per la riduzione.

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02/12/2014
 Incontro fra i popoli
Cittadella (Padova)


Un bimbo nato in una stalla sarà festeggiato con cenoni “da ingrasso”. Che controsenso! E nel frattempo miliardi di persone avranno si e no la solita cena forzatamente vegetariana. Noi il Natale vogliamo celebrarlo vicino a questi ultimi. E, come segno di testimonianza comunitaria, ci troviamo sabato 13 dicembre ore 19.30 al Centro San Giuseppe di Cittadella (Piazza San Paolo) per consumare assieme un “cenone natalizio” in tutta allegria… davanti a un semplice minestrone di verdure o un riso all’olio di oliva. Ci stai anche tu a questo gesto simbolico, ma forte?

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27/11/2014
Ilaria Tarallo
Civitanova Marche


Non trovano adeguata risposta gli appelli che Papa Francesco ripete per far assumere consapevolezza globale dell’attacco in corso contro i cristiani ad opera di gruppi terroristici. «Questa situazione ingiusta richiede, oltre alla nostra costante preghiera, un’adeguata risposta anche da parte della comunità internazionale – ha affermato il Papa – per potere aiutare i nostri fratelli che soffrono e per venire incontro anche al dramma della riduzione della presenza cristiana nella terra dove è nato Gesù e dalla quale si è diffuso il cristianesimo». Si tratta di uno sforzo che la comunità internazionale deve compiere anche nella ricerca di strategie nuove. Concordo infatti pienamente con quanto ha detto mons. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano: i cristiani non devono «cedere alla tentazione di cercare di farsi tutelare o proteggere dalle autorità politiche o militari di turno per “garantire” la propria sopravvivenza. È lecito fermare l’aggressore ingiusto, sempre però nel rispetto del diritto internazionale. Non si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta militare»: la questione del terrorismo e dello stato islamico va trattata «più approfonditamente a partire dalle cause che ne sono all’origine e vengono sfruttate» dal fondamentalismo.

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19/11/2014
Aldo Tomat
Club Fossa dei Leoni / Cadoneghe


Oggi il Padova è in serie D (ex C2) ma la passione che gravita attorno alla squadra ed alla città e provincia fa si che ogni partita sia molto partecipata sia fuori casa che in casa. I padovani con questa retrocessione hanno ritrovato la voglia di tornare allo stadio e seguire il Padova. Padova non è solo calcio ma anche cultura, stiamo elaborando progetti per affiancare il calcio alla scuola ed a altre realtà cittadine.

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18/11/2014
 Un ponte per…
Roma


La guerra in Iraq rischia di provocare la scomparsa delle ultime comunità cristiane, yazide, shabak, turcomanne rimaste nel paese. Da metà giugno sono centinaia di migliaia le persone in fuga. Un ponte per… sta operando da allora per rispondere all’emergenza. Abbiamo distribuito, fino ad ora, acqua, succhi di frutta, pasti ipercalorici, latte in polvere, cibo, kit igienici, materiale scolastico, coperte e stufe per accogliere chi sta fuggendo disperato. Ma la guerra non si arresta, ogni giorno ci sono nuovi bisogni. Interi quartieri delle città di Dohuk e Erbil sono pieni di profughi, così come scuole e parchi pubblici. Circa 900.000 persone si sono spostate in cerca di aiuto verso l’area kurda dell’Iraq. Il numero di sfollati interni cresce fino a 1.8 milioni considerando anche le persone fuggite in altre aree del paese. Dopo i primi giorni di emergenza sono migliaia le famiglie che hanno bisogno di un alloggio, di mandare i figli a scuola, di assistenza e protezione. Un ponte per… sta lavorando con loro e per loro da mesi. In programmi di assistenza psico-sociale, di protezione delle donne, di informazione su diritti e bisogni.

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11/11/2014
Roberto Meregalli
BCP – Energia Felice


Le regole del mercato elettrico vanno cambiate con l’obiettivo di produrre sempre più elettricità consumando sempre meno risorse naturali, emettendo sempre meno anidride carbonica ed altri inquinanti. Questo deve essere l’obiettivo della politica energetica e non una sterile guerra fra rinnovabili e fossili da cui tutti hanno solo da perdere. Obiettivo che collima con quello di essere meno dipendenti dall’estero, proteggere il clima e creare lavoro. E’ un discorso non solo italiano ed è paradossale che in una situazione di insicurezza energetica l’Unione non decida di sfruttare al massimo le proprie risorse rinnovabili in un orizzonte che unisca lavoro, ambiente, clima e politica estera. L’Italia ha fatto molto per ridurre i propri consumi di fossili nella generazione di elettricità. Se la prima rivoluzione delle rinnovabili è terminata, non è di restaurazione che abbiamo bisogno, non dobbiamo tornare a trivellare, ma di avviare una seconda fase facendo tesoro dell’esperienza maturata.

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04/11/2014
Luigino Signore
Udine


C’è un libro che merita di essere ripreso nel centenario degli anni della Grande Guerra: “Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu, magari accompagnando la rilettura con la visione del film, ad esso ispirato “Uomini contro” di Francesco Rosi. Libro e film raccontano di situazioni vissute al fronte al limite della sopportabilità umana e di soldati che per questo decisero di fuggire lontano dalle trincee e da una guerra di logoramento che aveva sempre più la natura di una spaventosa carneficina. Morti per morti, scelsero di non morire per niente. Sono “i disertori”. Cento anni dopo, l’Italia e l’Europa con sulle spalle quella guerra e quella successiva ancor più sanguinosa, hanno smesso di raccontare della guerra, pur continuando ad onorare giustamente i caduti.

Che sia possibile cento anni dopo annoverare fra i caduti anche tutti i “disobbedienti di guerra” fucilati dai plotoni di esecuzione? Io penso di sì, almeno nella preghiera dei defunti, se non con una lapide.
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26/10/2014
Ofelia Daniel
Rossano Veneto (Vicenza)


La nuova Commissione europea guidata da Jean-Claude Juncker ha avuto l’approvazione del Parlamento europeo. Il discorso programmatico è ovviamente non proprio puntuale, anche se alcune risposte le contiene. Mi è parsa invece molto precisa la conclusione di Juncker: “I cittadini stanno perdendo fiducia, gli estremisti incalzano da sinistra e da destra, i nostri concorrenti avanzano a nostre spese. È ora di dare nuovo slancio al progetto europeo. Ci attendono enormi sfide e tocca a noi affrontarle nel modo giusto. Se vogliamo avere un ruolo in futuro, dobbiamo assumerlo adesso. Spetta a noi fare in modo che il modello sociale europeo sia chiaramente visibile in tutto ciò che facciamo. Perché l’Europa è lo scudo che protegge tutti noi, che possiamo chiamare patria questo magnifico continente. Qui di fronte a voi, in questa assemblea che è il faro della democrazia europea, vi invito a rimettere in moto l’Europa”.

Io sono convinta che l’Europa sia la nostra unica possibilità di mantenere i nostri livelli di democrazia e di socialità. Mi auguro quindi che tutti i parlamentari europei prendano sul serio il loro incarico e non facciano qualche altro… mestiere.
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24/10/2014
Bastiano Beggio
Abano Terme (Padova)


Il Consiglio Europeo ha preso l’attesa decisione sugli obiettivi UE 2030 Clima-Energia. È una delusione: i nuovi, anziché guidare il cambiamento del sistema in corso, si limitino a fotografarlo. Essi confermano infatti l’obiettivo del taglio delle emissioni di gas serra, del 40% rispetto ai livelli del 1990, e quello sulle rinnovabili, che dovranno arrivare al 27% dei consumi finali di energia. L’Italia ha svolto un ruolo marginale, pur essendo nel proprio semestre di presidenza europea. Matteo Renzi ha parlato spesso dell’importanza della green economy, fin da prima di diventare premier e anche durante la conferenza Onu sul clima di New York. Per far diventare fatti quelle parole, bisognerà aspettare.

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23/10/2014
Loredana Rinaldi
Mirano (Venezia)


Euganeo.it ha rilanciato la preoccupazione che si diffusa in Europa con la riorganizzazione delle competenze nella Commissione Europea in materia di farmaci: in particolare il trasferimento alla Direzione Generale Imprese e Industria (DG Enterprise) di competenze fondamentali che prima era in capo alla Direzione Generale Sanità e Consumatori (DG SANCO). La preoccupazione è stata fatta propria dal Parlamento europeo ed è stata condivisa dal prossimo presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, che prima del “voto di fiducia” del Parlamento Europeo ha dichiarato: “I medicinali e i prodotti farmaceutici rimangono tra le competenze della Direzione generale per la Salute perché – sono d’accordo con voi – i farmaci non sono merci qualsiasi. La politica sui medicinali e i prodotti farmaceutici sarà competenza congiunta di Vytenis Andriukaitis e Elzbieta Bienkowska che ha dato prova di grande talento durante l’audizione”. Una bella vittoria delle opinioni pubbliche.

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20/10/2014
Chiara Calabretta
Perugia


Non hanno fatto notizia le centomila persone che hanno marciato per la pace contro le guerre da Perugia ad Assisi domenica 19 ottobre. Solo la Rai ha fatto il suo dovere di servizio pubblico. I “grandi giornali” e le altre Tv nazionali hanno oscurato un avvenimento che per un giorno ha offerto un’idea dell’Italia coesa e capace di sperare e di chiedere, capace di guardare al mondo, consapevole che i diritti umani sono unici sul pianeta e che ogni loro violazione di riguarda tutti. La “grande” stampa ha perso un’occasione per mettersi in sintonia che i giovani e i giovanissimi, provenienti dalla parrocchie o dai centri sociali, insieme capaci di mobilitarsi pacificamente ma duramente contro gli armamenti. Lettori e telespettatori dovranno accontentarsi dei disordini allo stadio.

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16/10/2014
Tommaso Zilio
Bergamo


L’occupazione non si crea assoggettando i lavoratori al ricatto del licenziamento o all’umiliazione dei demansionamenti e dei controlli a distanza previsti dalla riforma del lavoro del governo. Non è cambiando le regole del mercato del lavoro che si invogliano gli investimenti: infatti con le regole introdotte da Berlusconi e Bossi dieci anni fa si è nel frattempo perso un milioni di posti di lavoro e il lavoro è diventato complessivamente più precario. È il momento di rimettere al primo posto il lavoro a tempo indeterminato (che in tale contesto può essere a tutele crescenti), e di iniziare azioni di contrasto alla precarietà, a partire dal dietrofront sul lavoro a termine e dalla riduzione dei rapporti di lavoro a pochissime tipologie.

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08/10/2014
Roberto Zaniolo
Amissi Mondo Veneto

Villa del Conte (Padova)
Venerdì prossimo 10 ottobre ci ritroveremo per riflettere, discutere e confrontare le nostre idee, i nostri atteggiamenti e comportamenti nei confronti di chi è altro, dissimile, diverso. Lo faremo con Francesco Tosato, responsabile della comunicazione della cooperativa sociale Monteverde (http://www.monteverdeonlus.it/), una ONLUS del veronese che da anni si occupa di riabilitazione, socializzazione e integrazione sociale di persone con disabilità. Vi aspettiamo alle 20,45 nella sala Padre Scapin (ex asilo) a Battistei (Cittadella); ingresso libero.

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01/10/2014
Roberto Fasoli
Verona

Consigliere regionale PD
Cara Amica, Caro Amico, la regolamentazione delle attività estrattive é materia di competenza della Regione; dovrebbe costituire un’occasione per dimostrare quanto si rispetta l’ambiente e il paesaggio, guardando all’Europa, scommettendo sulla possibilità di creare una mentalità nuova (riduzione delle escavazioni per privilegiare il riutilizzo dei materiali da costruzione; elaborare indirizzi che diano certezze agli operatori, agli amministratori, ai lavoratori e ai cittadini; risparmio del territorio; ecc.). Venerdì 3 ottobre alle ore 20.45 a Pescantina – Teatro “Guido Bianchi (in Piazza degli Alpini) vedremo come la Regione Veneto dovrebbe muoversi e se lo sta facendo.

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29/09/2014
 Movimento per la Vita
Roma


Il Movimento per la vita aderisce, insieme alle altre 50 sigle del Forum delle associazioni familiari, alla veglia di preghiera con il Papa, promossa per il 4 ottobre dalla Cei in piazza San Pietro. L’appuntamento che si situa alla vigilia dell’Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi intende far sentire ai padri sinodali la vicinanza dei cristiani e non solo nel momento in cui si apprestano a discutere di un tema critico per l’intera società come la famiglia. È su essa, ricchezza inestimabile e culla della vita, che si accentrano attacchi a ripetizione a cui bisogna dare risposte rapide e convincenti.

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17/09/2014
Loredana Trabuio
Vicenza


Nell’omelia di Papa Francesco a Redipuglia merita di essere sottolineato il passaggio sui trafficanti di armi. L’industria bellica è uno dei pilastri dell’economia occidentale. Negli Usa è la più importante produzione industriale. Non ci sono fabbriche di armi in Africa, non producono armi i Paesi arabi, semplicemente li comprano dall’Occidente o dalla Russia. Poiché – è evidente – l’industria della guerra prospera durante i conflitti, c’è il rischio che qualcuno immagini di far uscire l’Occidente da una crisi di cui quale non si vede la fine proprio con l’industria delle armi e quindi con un’escalation di conflitti.

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12/09/2014
Giovanni Colombo
Milano


Benvenga l’unità. Il quotidiano ha chiuso, è rispuntata la festa… Cos’è l’unità in questo tempo lupesco in cui ciascuno sbrana quel che può? E’ un brand da sventolare o il fine da raggiungere? Ci aspetta la terza guerra mondiale o l’unione eterna dei popoli fratelli? Ne parleremo sabato 13 settembre, ore 19, alla Festa dell’Unità di Milano città metropolitana al Carroponte – via Granelli 1 – Sesto San Giovanni. Con me parteciperanno all’incontro Ettore Martinelli (avvocato), Giuseppe Cruciani (conduttore radiofonico), Cinzia De Santis (pedagogista), Massimo Scarinzi (giornalista televisivo).

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11/09/2014
 Incontro fra i Popoli
Cittadella (PD)


Marcia della pace Perugia-Assisi – Domenica 19 ottobre 2014 . A 100 anni dallo scoppio della prima guerra mondiale la Marcia della Pace assume, se possibile, una valenza ancora maggiore. Essere costruttori di pace nelle nostre città e nei nostri territori è un impegno concreto che sgretola la logica del potere della forza per sostituirle con la forza dell’azione silenziosa, basata sul rispetto delle persone e dell’ambiente e sulle scelte di sobrietà e solidarietà da vivere quotidianamente. Per questo Incontro fra i Popoli in occasione di questo evento ha noleggiato un pullman, che domenica 19 ottobre partirà da Cittadella alle 5.30, parcheggio Villa Rina e fermerà a Padova per eventuali partecipanti di quella zona. Il costo è di 25 euro a persona, giusto il costo del trasporto. Pranzo al sacco. Partecipate in tanti, coinvolgete anche i vostri amici e parenti perché esserci significa dare visibilità al tema della pace e della nonviolenza.

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03/09/2014
 Fraternità Missionaria
Cadoneghe (PD)


Un grande successo l’evento del 31 agosto per salutare padre Martellozzo. La serata-evento, con musica sublime di alto livello, tenutasi nella bella cornice della Chiesa di S. Marco a Camposampiero, ha visto riuniti amici e sostenitori attorno a p. Martellozzo, che da 51 anni vive in CIAD, in una realtà dove la missione diventa eroismo. Non poteva mancare un breve excursus su quanto lui ha fatto in Ciad: dalla costruzione di pozzi, di scuole, di centri sanitari, alla realizzazione della Banca dei Cereali, per ricordare ai presenti il suo impegno per salvare tante vite sottraendo grandi fasce di popolazione alla fame e alla sete. L’orchestra da camera “Giacomo Facco” ha eseguito magistralmente musiche che hanno rapito ed emozionato il pubblico e ha contribuito a far sentire a p. Franco tutto l’affetto e la vicinanza di quanti lo stimano. Ma c’è stato anche un sostegno concreto: la raccolta di ben 1.230,00 Euro che andranno a finanziare il progetto di aiuto alle mogli degli alcolisti, presentato nella serata da p. Martellozzo. Grazie agli organizzatori, in particolare alla nipote Cristina, all’orchestra per la sua disponibilità e al pubblico presente.

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09/08/2014
 Novae Terrae
Milano

Fondazione
Salvare i cristiani perseguitati dalle violenze e dagli assassinii dei terroristi non è sufficiente. Esiste anche un concreto rischio di disgregazione delle minoranze cristiane, messe in fuga e annientate dalle azioni dei persecutori. L’obiettivo di questi ultimi, in conclusione, è proprio provocare l’estinzione delle comunità e della cultura cristiana nei Paesi sotto attacco. per questo, è necessario predisporre anche politiche di ricongiungimento familiare, che permettano ai cristiani fuggiti in Europa (una volta terminate le emergenze) di tornare nei propri Paesi d’origine.

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06/08/2014
 Incontro fra i Popoli
Cittadella (PD)


69 anni fa, 6 agosto 1945… lo sgancio della prima bomba atomica.

Sadako Sasaki, due anni, abitava con la sua famiglia a Hiroshima, non lontano dal punto in cui il 6 agosto scoppiò la bomba atomica. Rimase miracolosamente illesa, ma 10 anni dopo, a causa delle radiazioni sprigionate da quella terribile arma, Sadako si ammalò di leucemia. In ospedale le venne raccontata un’antica leggenda giapponese secondo cui se pieghi mille gru di carta gli dei esaudiscono un desiderio. Cominciò quindi a fare decine, anzi centinaia di origami, ma, il 25 ottobre 1955, Sadako si spense. I suoi amici continuarono la sua opera. Ormai sono milioni le coloratissime gru di origami che i bambini del mondo ogni anno mandano e che vengono conservate nel Parco della Pace di Hiroshima.
“Pace in Bici 2014” è stata organizzata in ricordo di quella terribile giornata. Una biciclettata da Asiago alla base di Aviano. 4 giornate per fare memoria e giustizia per tutti quelli che hanno pagato con la vita il peso della guerra, con l’intento presente di incentivare la messa al bando di tutte le sperimentazioni atomiche.
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31/07/2014
Nereo Tiso
Padova

Vicesegretario PD cittadino
nereotiso@gmail.com

Carissimi, ora le mie news arriveranno dall’opposizione che cercherò di fare anche se non direttamente in Consiglio comunale: ma questa è la democrazia. Farò delle riflessioni, starò attento, per quanto possibile, di leggere le delibere e capire le scelte dell’amministrazione che già sta dimostrando la sua provenienza e suoi valori fondativi. Mi occuperò di politica, del territorio, di ciò che succede intorno a noi e, come sempre, cercherò di darvi “informazioni” sulle vostre prossime letture attraverso delle recensioni. Spero tra non molto di farvi arrivare la mia news direttamente dal blog in quanto esiste questa possibilità: mancano i dettagli per iniziare. Cordialità e buona estate.
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03/07/2014
Bertilla Loredan
Verona


Dal 2009 a oggi, il sistema produttivo veronese ha perso quasi 10mila posti di lavoro. I disoccupati disponibili iscritti ai Centri per l’impiego della provincia sono oltre 74 mila. Altre tremila persone sono in cassa integrazione. Il tasso di disoccupazione, che nel 2009 era pari al 4,7 per cento, lo scorso anno ha raggiunto quota 5,9. La dimensione e la durata di questo disastro occupazionale ne fanno un’emergenza sociale. Eppure al mondo dell’economia sembra che l’emergenza sia solo un rapporto deficit-Pil o i rischi delle banche. Se invece l’emergenza fossero i bilanci familiari, tanto che se si risano questi, anche quelli pubblici e quelli bancari guariscono?

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20/06/2014
Giovanna Osellin
Venezia


Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha adeguato il sistema dei musei italiani a quello europeo stabilendo delle regole per il costo dei biglietti. Resta la gratuità solo fino a 18 anni; ci sono sconti (non dice di quanto) fino a 25 anni. Sopra pagano tutti, anche gli ultrasessantacinquenni, che finora entravano gratis. Una conferma della politica del governo Renzi che evidentemente considera gli anziani una categoria benestante: per loro niente bonus di 80 euro ed ora si toglie anche questo “privilegio” dei musei. Lo si toglier, spiega il governo, principalmente perché si vuol far pagare i ricchi pensionati tedeschi ed americani e cinesi. Può starci. Ma se è così, sarebbe allora giusto almeno consentire i residenti over 65 di usufruire dell’ingresso ridotto o agevolato ai musei della propria città, anzi almeno della propria regione per incentivare le loro relazioni e sostenere i loro interessi. L’invecchiamento attivo è un investimento per ogni persona e per la comunità.

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11/05/2014
Lionello Sartor
Schio (VI)


Secondo i dati ufficiali dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero l’anno scorso 8743 cittadini veneti si sono trasferiti all’estero, e di questi 2.145 hanno un’età compresa fra i 30 ed i 40 anni. Di fronte a questi numeri c’è subito chi parla di «cervelli in fuga». In parte è così, ma non dimentichiamo che molto spesso vanno a cercare impiego nei servizi. E poi c’è una componente di sfida in questa scelta: ora che sanno che possono abitare il mondo, molti giovani vogliono misurarsi con questa dimensione. Una parte di loro ritorna in Italia e porterà questa esperienza e questa dimensione. In piccolo quello che ha prodotto la grande emigrazione veneta.

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30/04/2014
Corrado Lentini
Montagnana (PD)


Non sarà festa il Primo Maggio per i lavoratori della grande distribuzione: Billa, La Rinascente, Upim, Coin, Oviesse, Zara, H&M, e via aprendo. Poco servirà che i lavoratori scioperino: perché verranno sostituiti da precari. O si crea un movimento culturale e sociale che rifiuti il sempre aperto o migliaia di lavoratori veneti dovranno rassegnarsi alla schiavitù del weekend.

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02/03/2014
Paolo Anselmi
Conegliano (TV)


Le famiglie che ne sono colpite lo sanno bene: l’Alzheimer, a tutti gli effetti, è una “malattia”. Su questo vi è una larga convergenza scientifica, sanitaria e sociale. In quanto malattia deve rientrare completamente nelle prestazioni sanitarie. Invece attualmente solo una parte del costo (circa il 40 per cento sul totale) è a carico dei servizi pubblici sociosanitari, mentre circa il 60 è messo a carico della famiglia. La Regione Veneto continua a non riconoscere come una «grave patologia». Tra l’altro, la Giunta regionale non ha ancora formalmente istituito, e soprattutto finanziato, il “fondo regionale per la disabilità e la non autosufficienza”, previsto dalla legge 30 del 2009.

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21/02/2014
Giuseppe Zampieri
Rovigo


Lunedì prossimo i mercati finanziari e i grandi giornali iternazionali si apprestano ad applaudire il discorso programmatico di Matteo Renzi. Sanno bene che la promessa di una riforma al mese per i prossimi quattro mesi non è realistica, ma fanno finta di crederci e comunque sono disposti a concedere al nuovo presidente del Consiglio il tempo che gli serve.

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10/01/2014
Roberto Zonta
Belluno


Il governo di Enrico Letta è ogni giorno di più il “governo di nessuno”: Berlusconi ha da tempo ridotto le larghe intese e il segretario del PD Matteo Renzi semina incertezze. L’impegno di Giorgio Napolitano non è più sufficiente.

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25/06/2013
 Incontro fra i Popoli
Cittadella


Un primo risultato in Europa: l’acqua fuori dalla direttiva concessioni.

Tre giorni per raccogliere 5000 firme e superare il quorum nazionale affiancando l’Italia agli altri 11 paesi che ce l’hanno già fatta contribuendo ad un risultato storico. L’iniziativa dei cittadini europei per l’acqua diritto umano in pochi mesi ha superato il milione e mezzo di firme ed è riuscita già a mettere in imbarazzo la Commissione Europea. Lo scorso venerdì , il Commissario Europeo al Mercato Interno, Michel Barnier, ha dovuto prendere atto della grande mobilitazione sul tema dichiarando che il servizio idrico verrà stralciato dalla direttiva concessioni, un provvedimento che rischia di accelerare ulteriormente le privatizzazioni dei servizi pubblici.
Aiutaci raggiungere l’obiettivo in Italia, firma, fai firmare e diffondi l’iniziativa dei cittadini europei per l’acqua pubblica.
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18/05/2013
Giovanni Colombo
Milano


Nel 90° della nascita di don Lorenzo Milani, ricordiamo il grande educatore che ci ha insegnato che non vi è nulla di più grave quanto fare parti eguali tra diseguali, che ha propugnato lobiezione di coscienza contro ogni obbedienza cieca e stupida, che ha realizzato una Scuola con i poveri e per i poveri, che ha sognato una chiesa francescana e un mondo giusto, esistono ancora donne e uomini che azzardano un cammino nel solco delle sue parole.

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In time of ancient gods, warlords and kings, a land in turmoil cried out for a hero. She was Xena, a mighty princess forged in the heat of battle. The power. The passion.