Il Comece ha pubblicato il documento “Gli anziani e il futuro dell’Europa”.
Usare il Recovery Plan per nuove strutture di solidarietà tra generazioni, incluso il volontariato, e per politiche demografiche e della famiglia.
La Commissione delle Conferenze episcopali europee (Comece), assieme alla Federazione delle Associazioni Cattoliche della Famiglia (Fafce) ha pubblicato lo scorso 3 dicembre il documento “Gli anziani e il futuro dell’Europa”, con il sottotitolo “Solidarietà intergenerazionale e cura in tempo di cambiamento demografico”, che invita i governanti nazionali e l’Unione europea a ripensare le politiche sulla vecchiaia dopo la crisi del Coronavirus, considerando gli anziani come una risorsa che non può essere vista separata dalla comunità.
Anche i vescovi d’Europa, come il Consiglio europeo, intendono contribuire al Green Paper on Aging, preannunciato dalla commissaria Šuica per il 2021, dopo la pubblicazione del Report on the Impact of Demographic Change della Commissione Europea. In particolare suggeriscono ai governanti nazionali di usare le risorse del Recovery Plan per investire in relazioni intergenerazionali e nuove strutture di solidarietà, incluso il volontariato, e in politiche demografiche e della famiglia.
Il documento mette in evidenza però anche l’aspetto positivo dell’invecchiamento della popolazione europea (“è un segno del successo dei nostri sistemi sanitari e del nostro tenore di vita”), osservando che la maggior parte delle persone anziane desidera restare in famiglia il più a lungo possibile. Ma questo spesso non è possibile perché nelle famiglie oggi lavorano tutti c’è poco spazio nelle case. Vescovi e associazioni familiari chiedono pertanto alla Commissione europea di incoraggiare gli Stati membri ad attuare accordi di conciliazione vita-lavoro per chi si prende cura di un anziano; benefit per l’alloggio; sistemi esentasse.
12 dicembre 2020
Per saperne di più
– Comece (Commissione delle Conferenze episcopali europee)
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