La Regione Veneto si doti di uno studio di fattibilità, utile anche per interventi a stralci.
Mentre si realizza l’ospedale a Padova Est, fare la bretella dalla zona industriale di Cadoneghe alla tangenziale Nord.
“Per allargare la Strada regionale del Santo servirebbe oltre un miliardo”. I sindaci dei Comuni attraversati dalla Regionale 308 che collega Padova a Castelfranco Veneto riferiscono alla stampa locale “voci” della Regione Veneto.
Un miliardo di euro non è un preventivo. È l’ammissione che non si sa quanto denaro serve, perché non si sa come si deve spendere. Subito, infatti, si… precisa che oltre al miliardo c’è già da mettere in conto, appunto, un “oltre” di non si sa quante centinaia di milioni. Sempre dalla Regione Veneto che è proprietaria della strada e titolare della sua gestione, il non-preventivo è accompagnato da un “avvertimento” (anche questo a… voce) che suona più o meno così: se vi si dovesse spendere oltre un miliardo, la Regionale 308 diventerebbe a pedaggio. Nella catalogazione degli automobilisti (e dei sindaci) si tratta di un periodo ipotetico dell’irrealtà.
È una competenza della Regione Veneto
La “nuova strada del Santo” è stata ha fatto notizia nella terza settimana di gennaio.
Un tragico incidente automobilistico avvenuto lunedì nel tratto della Regionale che attraversa Cadoneghe, con la morte di una persona, ha motivato i sindaci a far sentire la propria voce sull’insufficienza della Regionale 308. Anche un consigliere regionale ha diffuso un comunicato stampa, scrivendo che “sono necessari quanto prima nuovi interventi per ampliarla e sistemarla”.
Come la quasi totalità dei sindaci, anche questo consigliere regionale è politicamente dalla stessa parte della Giunta regionale del Veneto e del suo presidente Luca Zaia. Poiché è la Regione che “deve fare”, è dunque con la Regione Veneto che i rappresentanti dei territori devono costruire una soluzione.
Le conseguenze sulla viabilità del nuovo ospedale a Padova Est
La Regione Veneto è titolare anche di un altro capitolo, il riferimento al quale la “nuova strada del Santo” ha fatto notizia: il polo ospedaliero di Padova Est, del quale la Regionale 308 è una delle principali vie di accesso.
Giovedì 18 gennaio l’Azienda Ospedale – Università di Padova ha organizzato un incontro pubblico per presentare alla cittadinanza il progetto del nuovo ospedale di Padova.
Proprio alla viabilità è stata dedicata una delle presentazioni. L’ha svolta Elisa Crimi, per conto di Cooprogetti, una delle tre aziende coinvolte nel progetto del polo ospedaliero. Ovviamente la relazione si concentrata sulla gestione dei flussi di traffico in funzione del nuovo ospedale. C’è tuttavia l’altro lato del problema: le conseguenze del polo ospedaliero sulla viabilità generale e quindi anche sulla Regionale 308.
Il tema è stato posto da numerosi soggetti (istituzionali e professionali) fin dalla decisione di localizzare a Padova Est il nuovo ospedale. Non c’è tuttavia traccia della sua soluzione non solo nella progettazione dell’ospedale, ma nemmeno nelle decisioni formali della Regione Veneto, che – come ho ricordato – è titolare sia dell’ospedale sia della strada regionale.
Lo studio presentato da Padova, Cadoneghe e Vigodarzere
Passerà ancora un lustro prima che i pazienti arrivino a Padova Est: c’è quindi tempo per progettare finanziare almeno il tratto direttamente coinvolto dal traffico ospedaliero. Bisogna deciderlo presto. Al riguardo, si sono perse – sempre in Regione – le tracce informative sullo studio di fattibilità di una nuova strada extraurbana secondaria che dall’uscita Bagnoli-Bragni della Regionale 308, oltrepassa il Muson, corre parallela alla ferrovia in comune di Vigodarzere, oltrepassa il Brenta e innesta nella tangenziale Nord di Padova. Pensata dai Comuni di Padova, Cadoneghe e Vigodarzere è utile sia per saltare l’imbuto di Pontevigodarzere, sia per togliere da Padova Est il traffico leggero che dalla Regionale 308 è diretto ad ovest. C’è un accurato studio di fattibilità. Serve il finanziamento della Regione e non costa… un miliardo e oltre.
Come si realizza “l’allargamento”?
Per la “nuova strada del Santo”, essendo indisponibile il miliardo e oltre, pare utile disporre almeno di uno studio di fattibilità nelle condizioni attuali.
I sindaci riassumono il problema con la parola “allargamento”: è un obiettivo chiaro e comprensibile. Tuttavia ci sono esperti di infrastrutture viarie che osservano l’inadeguatezza agli standard attuali della Regionale 308 già costruita. Chiarire preliminarmente quale è l’intervento che eventualmente si dovrà affrontare servirà ad avere basi certe su cui fare preventivi. Servirà anche a poter prendere in considerazione la richiesta sempre dei sindaci: visto che non si può fare tutta la strada, si proceda per stralci a seconda delle necessità più urgenti e delle disponibilità finanziarie.
Non sarebbe una novità: in fondo, la “nuova regionale del Santo”, è nata… a pezzi. E poi interrompere i 27 chilometri di corsia unica e divieto di sorpasso che vanno da Padova a Resana servirebbe a ridurre una delle cause degli incidenti più gravi: il salto di corsia.
21 gennaio 2024
In copertina
Una delle immagini presentare da Azienda Ospedale Università Padova all’incontro pubblico sul “Nuovo Ospedale a Padova Est”. Si nota la Regionale 308 che dal nuovo Polo ospedaliero va verso nord.