San Francesco ritorna in Terra Santa

CARTOLINA / 29 settembre 2024  

San Francesco d’Assisi ritorna in Terra Santa 800 anni dopo. La reliquia contenente il sangue del Poverello lascia il santuario della Verna, in Toscana, e resta alcuni giorni tra Gerusalemme e Betlemme.

“Dalle ferite la vita nuova” è il motto scelto per l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco (era l’estate del 1224). C’è urgenza di ripeterlo ferite confermando speranza e desiderio di futuro a Gerusalemme, a Betlemme, in tutta la Terra Santa. C’è bisogno che il sangue di San Francesco sgorgato dai segni della passione sul suo corpo, si mescoli al sangue delle morti e delle ferite di guerra perché diventi invocazione di pace e di vita.

Era il tempo difficile delle crociate

“Proprio come otto secoli fa il Poverello si recò pellegrino nei luoghi santi in un tempo altrettanto difficile, perché segnato dalle crociate, col desiderio di costruire ponti e non muri, così noi proviamo ad essere, come San Francesco, capaci di attraversare confini in un luogo ferito”.

Così fra’ Matteo Brena, commissario di Terra Santa dei frati minori di Toscana e coordinatore del comitato per gli ottocento anni delle stimmate di San Francesco, spiega il pellegrinaggio che da lunedì 30 settembre a sabato 5 ottobre, porta lui ed altre dieci persone tra frati e laici, nella terra degli avvenimenti della Salvezza, mentre vi imperversa la guerra.

Gemellaggio tra i santuari della Verna e del Getsemani

Il sangue dei Giusti, capace di generare salvezza, alimenta tutto il pellegrinaggio. Un giorno particolarmente significativo sarà mercoledì 2 ottobre. Si sancirà il gemellaggio tra il santuario francescano della Verna sulle colline toscane e la basilica del Getsemani sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme.

Il Getsemani è il luogo di ore drammatiche della Passione di Cristo, angosciato fino a sudare sangue. Nell’eremo della Verna “subito incominciarono ad apparire nelle sue mani e nei suoi piedi i segni dei chiodi; nell’incàvo delle mani e nella parte superiore dei piedi apparivano le capocchie, e dall’altra parte le punte. Il lato destro del corpo, come se fosse stato trafitto da un colpo di lancia, era solcato da una cicatrice rossa, che spesso emetteva sangue”, racconta del Poverello di Assisi il suo biografo San Bonaventura, nella Leggenda Maggiore.


Impossibile iniziare il pellegrinaggio

Lunedì 30 settembre, giorno dell’inizio del pellegrinaggio organizzato dal Commissariato per la Terra Santa della Toscana e dell’Ordine dei frati Minori, è impossibile partire.

I voli cancellati (fino al 31 ottobre) per la situazione sempre più difficile in Medioriente, rendono per il momento impossibile realizzare il sogno di riportare San Francesco in Terra Santa dopo otto secoli.

“Hanno sperato fino all’ultimo ma alla fine hanno dovuto arrendersi alle circostanze. Il pellegrinaggio che da oggi avrebbe dovuto portare una delegazione di dieci francescani in Terra Santa con la reliquia del Poverello dalla Verna alle comunità cristiane di Gerusalemme e Betlemme, non si farà”, annunciano gli organizzatori. Con una precisazione: “Il pellegrinaggio però è solo rinviato: non appena sarà possibile, infatti, l’intenzione è di partire per realizzare il desiderio di portare un piccolo segno di speranza e fraternità laddove ora c’è ben altro”.

In copertina

L’incontro di San Francesco con il Sultano d’Egitto in uno degli affreschi della chiesa di San Francesco Grande a Padova.