A Roma la prima riunione della “Rete di Trieste”.

Almeno 400 i partecipanti con l’obiettivo di essere “più di un partito”.
“Perfino più di un partito”: si definisce così il progetto di amministratori locali di ispirazione cristiana nato a margine della Settimana Sociale dello scorso luglio. Il nome è “Rete di Trieste”, proprio per la sua origine.
“La rete di Trieste. Perfino più di un partito” è il titolo scelto per la loro prima riunione venerdì 14 e sabato15 febbraio. Sono oltre 400 gli amministratori provenienti da diverse formazioni politiche che si ritrovano a Roma, in via Aurelia 481 alla storica Domus Mariae (ora si chiama TH Hotel), per il primo incontro nazionale. I canali digitali consentiranno ad almeno il doppio di amministratori di partecipare all’appuntamento.
Fuori dalle ideologie elettoralistiche
A prendersi cura della Rete di Trieste e a tirare le fila del primo incontro sono Francesco Russo, vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, ed Elena Granata, vicepresidente del Comitato organizzatore della Settimana sociale di Trieste. Domenica scorsa su Avvenire hanno anticipato stile e contenuti dell’incontro romano.
Non si tratta di fondare l’ennesimo partito o una nuova corrente, ma di favorire una “costituente” per il bene comune, un patto di uomini e donne di buona volontà, giovani e adulti, pronti a mettersi in gioco. L’obiettivo è affrontare con serietà e passione i veri problemi del Paese, attraverso azioni concrete, guidati da ideali forti, ma senza cadere nelle trappole delle ideologie elettoralistiche.
Proposte da portare nei Consigli comunali e regionali
Si comincia venerdì 14 febbraio, alle 15, con i saluti di Giuseppe Notarstefano, presidente dell’Azione cattolica italiana, e l’introduzione di Elena Granata. Spazio, quindi, alla prima tavola rotonda del pomeriggio, coordinata da Marco Damilano; intervengono l’ex parlamentare Paola Binetti, il leader di Demos Paolo Ciani, Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, il segretario di “Persone e Comunità” Giuseppe Irace, e Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà. Francesco Russo propone una prima sintesi.
Seguono i lavori di gruppo tra i partecipanti. L’obiettivo è definire 14 proposte concrete da portare nei Consigli comunali e regionali, sulla scia dei risultati della Settimana sociale di Trieste.
Giovani già autorevoli
La mattinata di sabato 15 si apre alle 9 con l’intervento dell’arcivescovo di Catania Luigi Renna, presidente del Comitato per le Settimane Sociali, e l’introduzione tematica di Antonio Campati, docente all’Università Cattolica di Milano. A seguire, il panel dedicato agli amministratori e coordinato dal vicedirettore di Avvenire Marco Ferrando, a cui partecipano il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, la deputata dell’assemblea siciliana e sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo, Claudia Porchietto, sottosegretaria in Regione Piemonte, la presidente dell’Umbria Stefania Proietti.
Dopo gli amministratori, prendono la parola giovani già autorevoli nel dibattito politico: Bernard Dika, portavoce della Presidenza regionale toscana, Giulia Milani, della Comunità di Connessioni, Eugenio Russo (Conthackto), Margherita Scalfi (consigliera municipale a Milano).
Alle 12 l’ultimo panel, con Matteo Gianni (Movimento politico per l’unità), Leonardo Becchetti (tra gli estensori e promotori del “Piano B” e dello “spartito per il Paese”), Francesco Scoppola (presidente Agesci) e Daniela Storani (Argomenti 2000).
Piantare un seme
Tanti, diversi, per “piantare il seme di un nuovo stile: un impegno generoso e gratuito per la politica, sia territoriale che nazionale”. Alla Domus Mariae è la loro prima volta, ma per “continuare sulla via del dialogo, organizzare la partecipazione, trovare linguaggi comuni e azioni condivise: è un obiettivo ambizioso, forse addirittura più importante che fondare un nuovo partito”, sono ancora parole di Elena Granata e Francesco Russo.
“Perfino più di un partito”, ribadiscono. Sanno bene che la prima sfida da vincere per essere “Rete di Trieste” è proprio questa.
C’è chi vive di nostalgie, chi coltiva il sogno mai sopito di un nuovo partito. Tuttavia, è molto più complesso e coraggioso generare nuove condizioni di ascolto e condivisione, far innamorare i giovani della politica, recuperare il senso di una partecipazione collettiva.
DIARIO DI COMUNITÀ / VENERDÌ 14 – SABATO 15 FEBBRAIO 2025
In copertina
Il frontespizio del programma della due giorni romana.