Dieci punti proposti da Retinopera, rete di 25 associazioni cattoliche.
Il contrasto tra i benefici ottenuti e le forme di esclusione presenti.
In preparazione del rinnovo del Parlamento Europeo, l’importante appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno, Retinopera – rete di 25 tra associazioni, movimenti e organizzazioni cattoliche a livello nazionale a cui aderiscono più di otto milioni di cattolici militanti – ha predisposto un documento in 10 punti intitolato “La nostra Europa”.
Si tratta di punti su cui gli associati si dedicano quotidianamente a costruire l’Europa dei Popoli, delle Nazioni e della solidarietà: non semplici desideri, ma sfide concrete. Per ciascuno dei 10 punti le esperienze concrete che Retinopera sta portando avanti.
Il 27 maggio a Roma, all’Esperienza Europa David Sassoli, piazza Venezia 6, alle ore 10.30, vengono presentati i 10 punti e per ciascuno di essi le esperienze concrete che Retinopera sta portando avanti. L’incontro è coordinato da Chiara Genisio, vicepresidente vicario della FISC, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici.
Queste le realtà di Retinopera: ACI Azione Cattolica Italiana – ACLI Associazione Cristiane Lavoratori Italiani aps – AGESCI Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani – AIDU Associazione Italiana Docenti Universitari – AIMC Associazione Italiana Maestri Cattolici – CDO Compagnia delle Opere – Opere Sociali – CIF Centro Italiano Femminile – COLDIRETTI – Comunità Papa Giovanni XXIII – Comunità di Sant’Egidio – CONFCOOPERATIVE – CSI Centro Sportivo Italiano – CVX Comunità di Vita Cristiana – FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici – FOCSIV Volontari nel mondo – Fondazione G. Toniolo – FUCI Federazione Universitaria Cattolica Italiana – ICRA International Catholic Rural Association – MASCI Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani – MCL Movimento Cristiano Lavoratori – Movimento dei Focolari Opera di Maria – MRC Movimento Rinascita Cristiana – RNS Rinnovamento nello Spirito Santo – UCID Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti – UNEBA Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale
3 maggio 2024
Retinopera
La nostra Europa
Per sconfiggere la profonda crisi spirituale, prima che economica e dunque anche antropologica e sociale, che investe l’Europa come Comunità di Nazioni, occorre dare concretezza ai principi e ai contenuti della Dottrina Sociale della Chiesa. Pertanto l’Europa che vogliamo è:
1. Un’Europa per la pace,
costruttrice di pace, che operi contro la guerra e non si abitui mai ai conflitti, che persegua con decisione il processo di integrazione europea.
2. Un’Europa dei diritti umani,
contro le discriminazioni di ogni genere, contro ogni forma di violenza, della cooperazione e del dialogo tra le religioni, che educhi alla cultura e al rispetto dei diritti umani e sociali.
3. Un’Europa solidale e accogliente
verso i soggetti più deboli, a partire da coloro che fuggono dalla morte e dalla disperazione cercando rifugio e dignità dentro i nostri confini.
3. Un’Europa della cultura,
dell’istruzione, della scienza, dell’arte e delle nuove tecnologie, che promuova percorsi formativi a favore della parità di genere, progetti di alfabetizzazione scientifica e digitale diretti verso tutte le fasce generazionali.
5. Un’Europa del lavoro per tutti
per disegnare nuovi modelli economici basati sulla valorizzazione e la dignità della persona, dei giovani, delle donne, e non solo sul profitto economico, che sappia adottare standard di sostenibilità e contrasti la disoccupazione, l’economia dello scarto, la corsa al ribasso sui diritti, l’elusione fiscale. Un modello socio-economico imprenditoriale in grado di includere le categorie fragili per la costruzione di una società circolare che non lasci indietro nessuno.
6. Un’Europa democratica e partecipativa
nella conduzione delle Istituzioni europee nell’interesse dei popoli, che sappia promuovere l’inclusione sul riconoscimento e apprezzamento di tutte le minoranze e la protezione sociale, riducendo le disuguaglianze interne ed esterne.
7. Un’Europa per la natalità,
che si impegni ad implementare politiche di sostegno alle famiglie, incentivi finanziari per le nascite e le politiche di welfare a favore della conciliazione vita privata-lavoro.
8. Un’Europa dello sviluppo sostenibile
e dell’economia integrale, che si preoccupi responsabilmente della qualità del proprio territorio e del proprio ambiente naturale, che sappia promuovere l’accesso ad un cibo di qualità per tutti. Un’Europa che rafforzi le priorità della politica rispetto a strategie economicistiche ed in sintonia con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 e gli Accordi di Parigi sul clima.
9. Un’Europa del Terzo Settore e dell’associazionismo
e della gratuità che favorisca lo sviluppo di reti, di aggregazioni e di cooperazione tra associazioni, enti ed espressioni della società civile.
10. Un’Europa per il bene comune
che faccia cultura su uno stile di vita dai valori altruistici ed inclusivi.
Le radici cristiane rimangono il fondamento d’Europa e il chiaro riferimento al fine di superare le criticità che vanno storicizzandosi come il contrasto tra i benefici ottenuti (materiali, sociali, ecologici e politici) e le forme di esclusione presenti (povertà, disuguaglianza, perdita di fiducia).
In copertina
Infografica dalla pagina del Gruppo consiliare PD Regione Lazio.