Iniziativa a Padova e altri 13 Comuni del Coordinamento “Uniti per la Pace – Padova“.

Fare dell’Europa un forte ed unitario attore di pace.
Chiedono di far tacere le armi. Lo fanno sabato 1° marzo dalle 11 alle 12 a Padova e in altri 13 Comuni le persone e i movimenti del Coordinamento “Uniti per la Pace – Padova”.
È il terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina, ma non solo.
“Crediamo fermamente – sostiene il Coordinamento – che l’alternativa alla guerra esista e sia la politica della pace. Si fermi la corsa al riarmo, usciamo dal giogo imposto dai dittatori delle grandi potenze, rinsaldiamo l’alleanza politica tra Paesi europei per fare dell’Europa un forte ed unitario attore di pace. Non arrendiamoci al solito e trito slogan che ci dice che Se vuoi la Pace devi preparare la Guerra. E rendiamoci conto che, semmai, è vero l’esatto contrario: Se vuoi la Pace prepara la Pace”.
Tenace opposizione a tutte le guerre nel mondo
Impegnati a Padova per questo cambio culturale e politico sono: Acli, Agesci, Anpi, Arci, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione per la pace, Azione Cattolica, Beati i Costruttori di Pace, Casa delle Donne, CGIL, CISL, UIL, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Etniche Cattoliche, Donne in Nero, Emergency, Legambiente, Libera, Mir, Movimento dei Focolari,
Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale, Rete Studenti Medi, Udu, Masci, Centro Pandora.
Le ragioni associative sono molto varie, ma sono unitarie la valorizzazione della pace e la tenace opposizione a tutte le guerre nel mondo.
L’appuntamento per la città di Padova è in piazzetta Garzeria. A Cadoneghe si ritrovano al mercato settimanale della Castagnara. Le altre piazze coinvolte sono ad Abano, Albignasego, Limena, Montegrotto, Noventa, Ponte San Nicolò, Rubano, Saonara, Selvazzano, Teolo, Vigodarzere e Vigonza.
La guerra non è la soluzione
In ciascuno di questi appuntamenti il messaggio unico sugli striscioni è “Cessate il fuoco”.
In un comunicato il Coordinamento Uniti per la Pace Padova ne riassume le ragioni.
“Era il 24 febbraio 2022- e l’invasione russa dell’Ucraina riportò la guerra in Europa. Da allora è stato un crescendo di vite spezzate, di luoghi distrutti, città devastate, migliaia di morti e milioni di profughi in fuga dalle proprie case e dal loro Paese.
“In questi tre anni, nonostante le pressioni della società civile, l’azione politica è stata debolissima lasciando il posto alla convinzione che la guerra possa essere la soluzione dei problemi. Non solo: nel frattempo l’economia di guerra ha preso il sopravvento con l’aumento della spesa per armamenti e la militarizzazione dell’economia. Una politica di guerra fatta di odio, oblio, violenza, censura, cinismo, ricatti e accordi segreti a cui nulla importa delle migliaia di morti, degli sfollati, delle città distrutte, delle infanzie interrotte e del pianeta violentato ed avvelenato”.
Ristabilire giustizia e sicurezza
“Davanti a tutto ciò non possiamo restare inermi e passivi. L’estendersi e l’aggravarsi dei conflitti come la guerra in Ucraina e le altre guerre in atto (Israele-Palestina, Medio Oriente, Africa e tutte le guerre dimenticate) ci obbliga a non fermarci ed a non accettare la logica delle strategie militari degli Stati la cui conseguenza è la frantumazione della società.
“Non possiamo acconsentirlo e per questo continuiamo e continueremo a parlare alle coscienze, a chiedere di cessare il fuoco e ribadire la necessità che politica e diplomazia, nel rispetto del diritto internazionale, svolgano la loro fondamentale funzione e assolvano al compito di ristabilire giustizia e sicurezza”.
DIARIO DI COMUNITÀ / SABATO 1 MARZO 2025
In copertina
Il manifestino del Coordinamento Uniti per la Pace – Padova per il flash mob di sabato 1° marzo.