Se rinuncia alla pace, l’Europa rinuncia a se stessa

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CARTOLINA / Martedì 9 maggio 2023  

La guerra non può e non deve più essere considerata come una soluzione dei conflitti. Se i Paesi dell’Europa di oggi non condividono questo principio etico-politico, allora vuol dire che si sono allontanati dal sogno originario (Papa Francesco 2023).

L’Unione Europea è la pace. È stata ideata per la pace.

“La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. (…) Il contributo che un’Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche”.

Troviamo queste parole nel progetto fondativo dell’Europa unita: la Dichiarazione di Robert Schuman del 9 maggio 1950. Per questo il 9 maggio, giorno di quella Dichiarazione, è il giorno della Festa dell’Europa.

A distanza di 73 anni l’unità e la pace sono di nuovo bisogni urgenti.

La guerra in Ucraina sta scuotendo l’Europa.

Rischia di farla crollare, a sentire – solo pochi giorni prima di questa Festa dell’Europa – il responsabile della politica estera europea Joseph Borrell dichiarare: “In Ucraina non è il tempo della diplomazia, ma delle armi”. Esattamente il contrario delle parole di Robert Schuman.

E non solo parole: gli Stati europei hanno deciso che una parte dei fondi del Pnrr possa essere riconvertita alla produzione di armamenti. Eppure all’inizio questo piano era stato chiamato il Next Generation EU: la “nuova frontiera” anche per i giovani.

Se rinuncia alla pace, l’Europa rinuncia a se stessa, si preclude il futuro.

La guerra non può e non deve più essere considerata come una soluzione dei conflitti. Se i Paesi dell’Europa di oggi non condividono questo principio etico-politico, allora vuol dire che si sono allontanati dal sogno originario. Se invece lo condividono, devono impegnarsi ad attuarlo, con tutta la fatica e la complessità che la situazione storica richiede” (Papa Francesco, 23 marzo 2023).