Invecchierai male, se non vai a scuola

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CARTOLINA / 29 novembre 2024  

“Un intervento finalizzato al contrasto dell’abbandono scolastico, è un’azione che rientra nella prevenzione della demenza”.

Lo riferisce l’ultima Newsletter con i post della settimana di Salute internazionale. È impressionante che comportamenti riferiti ai primi anni di vita (quelli nei quali si va a scuola) determino le condizioni della vecchiaia: “La demenza è una delle principali cause di disabilità tra gli anziani di tutto il mondo”, ricorda nello stesso articolo Giuseppe Vannucchi, medico di Sanità pubblica.

Scuola e Sanità: pilastri comunitari e personali

La notizia non è solo una curiosità. Essa conferma che Scuola e Sanità sono pilastri della vita sia comunitaria sia personale. Lasciare che vengano indeboliti, come sta avvenendo proprio ora, non cambierà solo lo Stato sociale ma modificherà la condizione di ogni persona.

Giuseppe Vannucchi presenta e commenta l’aggiornamento realizzato quest’anno dalla Commissione Neurologica del Lancet di un suo precedente rapporto sulla prevenzione della demenza del 2020.

Palestre di ginnastica cognitiva

I nuovi risultati e le conferme sono interessanti sia per i singoli, sia per le scelte collettive che suggeriscono.

“Anche in età avanzata – scrive Vannucchi – il nostro cervello è in grado di svilupparsi ulteriormente: intraprendendo stimolanti attività mentali, o imparando qualcosa di nuovo si formano nuove connessioni tra i neuroni e si rafforzano quelle esistenti. Ciò contribuisce a stabilizzare e addirittura aumentare la riserva cognitiva. Se manteniamo attivo il nostro cervello, con compiti e stimoli sempre nuovi, lo rendiamo più resistente”.

È la “ginnastica cognitiva” di cui molte case di riposo sono palestre attrezzate.

Il testo

“Prevenire la demenza è possibile” è il titolo dello studio di Giuseppe Vannucchi per Salute internazionale.

In copertina

L’illustrazione è tratta dalla pagina del Partito Democratico Milano Metropolitana.