Quel 7 giugno cominciammo ad essere elettori europei

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Tra il 7 e il 10 giugno 1979 la prima elezione diretta del Parlamento della Comunità europea.

Fra un anno, sempre all’inizio di giugno, il voto per i 705 deputati (dei quali 76 italiani) della decima legislatura.

Il 7 giugno è una ricorrenza storica per noi europei. Tra il 7 e il 10 giugno 1979 si svolsero le prime elezioni dirette del Parlamento Europeo. Eravamo di 9 Paesi (Italia, Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Danimarca, Irlanda) e ci riuniva la Comunità Europea (l’Unione verrà più avanti nel tempo).

Quel 7 giugno non è solo storia; è un’indicazione per il presente: serve a fissare la data delle elezioni europee. L’Atto elettorale dell’Ue stabilisce, infatti, che le elezioni parlamentari europee si svolgono ogni cinque anni, da giovedì a domenica, normalmente nella prima settimana di giugno.

Ed è proprio per questo che il Consiglio dell’Ue ha confermato, il 22 maggio scorso, che le prossime elezioni del Parlamento europeo si terranno dal 6 al 9 giugno 2024, la “data naturale” per eleggere i 705 deputati (dei quali 76 italiani) della decima legislatura.

La partecipazione al voto

Casualmente oggi, l’Eurobarometro ha reso disponibili i dati dell’indagine condotta dall’istituto Kantar, secondo la quale l’interesse per il voto è aumentato sensibilmente, arrivando a coinvolgere il 56 per cento dei cittadini a livello Ue, sei punti percentuali in più rispetto al 2018 (l’anno prima delle ultime elezioni europee). Per l’Italia si tratta di un aumento ancora più consistente, con il 58 per cento degli intervistati che si dice interessato alle elezioni, rispetto al 47 per cento del 2018.

A proposito di quel giugno del 1979: la percentuale dell’affluenza alle urne per il primo parlamento europeo fu dell’85,65 per cento in Italia e del 61,99 come media europea.

La prima presidente Simone Veil

Il parlamento così eletto non fu “nuovo” solo per la modalità dell’elezione diretta, ma anche per quello che decise come suo primo atto: scelse come presidente la europarlamentare francese Simone Veil: la prima persona a ricoprire questo ruolo in seguito a elezioni dirette e la prima donna alla guida di un’istituzione dell’Unione Europea.

Merita di essere conosciuta (la scheda della Commissione Europea) e di essere ascoltata: “Eravamo convinti che, se i vincitori del 1945 non fossero riusciti a raggiungere una riconciliazione rapida e completa con la Germania, le ferite di un’Europa già lacerata tra Est e Ovest non sarebbero mai guarite, e il mondo sarebbe quindi andato in contro a un altro conflitto ancora più devastante di quelli precedenti”.

Madame Europe, la chiamarono.

DIARIO DI COMUNITÀ  / MERCOLEDÌ 7 GIUGNO 2023

Nella foto (Audiovisual Service of the European Commission): la deputata Simone Veil alla presidenza del Parlamento europeo nella prima seduta dopo le elezioni del 7-10 giugno 1979.