La Regione Veneto incassa oltre 14 milioni; la Lombardia 2.

Conferenza stampa delle consigliere regionali del Partito Democratico.
Nel 2023 i cittadini si sono rivolti ai Pronto Soccorso del Veneto per un milione e 417 mila volte. Il 54,99 per cento di questi accessi è stato classificato come un codice bianco.
La percentuale è del tutto fuori scala a livello nazionale. Per citare, in Lombardia la percentuale di codici bianchi sul totale è stata dell’8,23 per cento e in Emilia-Romagna del 13,06.
Percentuale del tutto anomala rispetto alle altre regioni
Sono numeri ufficiali, certificati dall’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Su di essi martedì 4 febbraio hanno tenuto una conferenza stampa le consigliere regionali del Partito Democratico Anna Maria Bigon, vicepresidente della Quinta commissione (Sanità e Sociale), Vanessa Camani, presidente Gruppo Partito Democratico Veneto, Chiara Luisetto e Francesca Zottis, componenti della Quinta commissione.
L’interesse politico è determinato dal fatto che questi numeri rappresentano un costo per i cittadini.
Spiegano le consigliere del PD: “L’anomala percentuali di codici bianchi non trova riscontri nelle altre regioni, da cui ci separa un divario abissale; ma il divario si annulla se si sommano codici bianchi e codici verdi. Con una differenza rilevante: mentre per i codici verdi i cittadini non pagano, per quelli bianchi sì. Tanto che dei quasi 34 milioni di euro incassati dai ticket per i Pronto Soccorso a livello nazionale, sono ben 14 milioni quelli introitati dal Veneto”.
La Lombardia, con il doppio degli abitanti, ha incassato poco più di 2 milioni di euro, fa notare la consigliera Anna Maria Bigon
I cittadini pagano la scarsità numerica dei medici di base
Per i codici bianchi il costo fisso per il paziente è di 25 euro, salvo esenzioni, più il ticket per le prestazioni specialistiche ambulatoriali eventualmente prescritte a carico del cittadino.
“Questo significa – commenta Bigon – che migliaia di cittadini, spesso con patologie urgenti, vengono classificati come “accessi impropri” e costretti a pagare ticket esorbitanti. Invece di rafforzare la sanità territoriale, si scarica il peso sui cittadini, che con il ticket per codici bianchi pagano le carenze negli organici dei medici di medicina generale”.
La sproporzione dei codici bianchi in Veneto – tiene a sottolineare ancora Anna Maria Bigon – “non mette assolutamente in discussione la professionalità dei medici dei Pronto Soccorso e la regolarità del loro operato. Il boom invece ha una doppia origine. Da un lato nelle indicazioni che la Giunta regionale impone tramite delibera per l’attribuzione dei codici bianchi e verdi. Dall’altro nella carenza cronica dei medici di famiglia, che rappresentano il vero filtro per impedire l’intasamento nei Pronto Soccorso anche per problematiche di lieve entità”.
Prima che i pazienti arrivino al Pronto Soccorso
È un concetto su cui insistono tutti i consiglieri regionali del Partito Democratico.
“La situazione deve essere affrontata e risolta prima che i pazienti siano indotti ad accedere al Pronto Soccorso. Le Liste d’attesa rappresentano un’emergenza ancora irrisolta e i cittadini preferiscono un’estenuante attesa al Pronto Soccorso piuttosto che aspettare mesi per una visita specialistica. Non solo: l’altro tassello mancante è quello dei medici di famiglia, che svolgono un’indispensabile funzione di filtro e contenimento degli accessi al Pronto soccorso. Secondo gli ultimi dati regionali disponibili, sono 650 le zone carenti in Veneto. E la prospettiva non lascia spazio a margini di miglioramento: secondo la nostra ricerca, finora confermata dai dati reali, tra il 2021 e il 2035, saranno 1.921 i medici che andranno in pensione”.
Proposte operative del Partito Democratico in Veneto
Nel corso della conferenza stampa Bigon, Camani, Luisetto e Zottis hanno anche sintetizzato le proposte che il Gruppo regionale del Partito Democratico ha già depositate per i Pronto Soccorso:
- la revisione della disciplina dell’assegnazione dei colori in fase di dimissione, almeno in linea con le altre regioni, per non scaricare ancora pesanti costi sui cittadini.
- investimenti urgenti per il personale, sempre più in sofferenza per l’enorme numero di accessi cui si aggiungono le aggressioni quasi quotidiane;
- la definizione di spazi e percorsi differenziati per i codici bianchi e i codici verdi, al fine di limitare le congestioni dei reparti;
- la revisione della disciplina dell’assegnazione dei colori in fase di dimissione, almeno in linea con le altre regioni, per non scaricare ancora pesanti costi sui cittadini.
9 febbraio 2025
In copertina
Una delle infografiche per la conferenza stampa del Gruppo consigliare del Partito Democratico del Veneto, alla cui pagina si possono trovare altre schede.