Primo Maggio 2023: celebrando il lavoro si celebra la Repubblica

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CARTOLINA / Lunedì 1 maggio 2023  

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa (Costituzione italiana, art. 36)

La vignetta è di Gianfranco Uber

“Viva il lavoro. Viva il Primo Maggio. Viva la Costituzione”.

Nella sequenza di questi tre “evviva” che il Presidente Sergio Mattarella ha esclamata sabato scorso a Reggio Emilia c’è il senso completo della Festa del Lavoro di quest’anno: Festa che Mattarella ha anticipata con una visita al Distretto della Meccatronica.

 I tre “evviva” legano insieme il valore da celebrare (il lavoro), la storia in cui si fonda (la Festa internazionale del Primo Maggio), la comunità che lo difende (la Costituzione).

Sergio Mattarella ha concluso con questa sequenza un discorso che – come sa fare sempre il Presidente – propone una lettura dell’attualità e del futuro, anche quando potrebbe bastare la condivisione della circostanza.

Le domande proposte da Sergio Mattarella

 Ed ecco la “novità” del Primo Maggio 2023: celebrando il lavoro si celebra la Repubblica.

“Il Primo Maggio, che qui celebriamo per tutta Italia, è la festa (…) della dignità del lavoro. È la festa della Repubblica fondata sul lavoro”.

Il lavoro fonda la Repubblica e la Repubblica garantisce dignità al lavoro.

“La Repubblica – sappiamo – è “fondata sul lavoro”.

Abbiamo adempiuto appieno a questo precetto?

Abbiamo saputo, nei 75 anni di Costituzione repubblicana, promuovere sempre le condizioni per rendere effettivo per tutti il diritto al lavoro?

È una missione che non appartiene soltanto ad alcuni ma riguarda l’intera società.

Ancora, trovano piena applicazione l’art.36 della Costituzione: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”?

Non soluzioni, ma impegni

 Sergio Mattarella non pone solo domande. In questo Primo Maggio 2023 propone anche molte risposte: che non sono soluzioni, ma impegni: per molti.

A quale lavoro pensiamo?

Le imprese cercano personale qualificato e formato.

La precarietà come sistema stride con le finalità di crescita e di sviluppo.

Se le cifre sono preoccupanti e note, e denunciano in Italia un alto tasso di inattività rispetto ai parametri europei, una risposta adeguata può venire soltanto da un concreto impegno di mobilitazione collettiva che sappia valorizzare il grande patrimonio di competenze presente nel nostro Paese.

Ampliare la base del lavoro, e la sua qualità, deve essere assillo costante a ogni livello, a partire dalle istituzioni.