Associazioni e movimenti cattolici insieme per un augurio di pace.
Tocca all’Europa l’iniziativa di una soluzione politico-diplomatica.
• Roma, 26 marzo 2024 •
Nel drammatico contesto internazionale, segnato da terrorismo e guerre fratricide, l’Azione Cattolica Italiana, le ACLI, l’AGESCI, la Comunità Papa Giovanni XXIII, il Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi dedicano, comunitariamente, alla Pace gli auguri per la Santa Pasqua 2024.
La pace è l’urgenza del Risorto. La pace è la nostra priorità, oggi che la fraternità stessa è messa in discussione, come ha ricordato il card. Matteo Zuppi al Consiglio permanente della CEI lo scorso 18 marzo. Non possiamo accettare che solo la guerra sia la soluzione dei conflitti.
Ripudiarla significa arrestarne la progressione. A cominciare dall’aumento sconsiderato della produzione di armi, a discapito di vere politiche di sviluppo. Osare la pace significa scegliere politiche di disarmo, nucleare e no. Osare la pace significa difendere la Legge 185/90 che oggi rischia di essere svuotata.
Come Papa Francesco siamo consapevoli che “per accogliere Dio e la sua pace non si può stare fermi, non si può stare comodi aspettando che le cose migliorino. Bisogna alzarsi, cogliere le occasioni di grazia, andare, rischiare. Bisogna rischiare”.
Occorre ribadire ancora una volta l’immoralità di fabbricare e detenere armi nucleari e perciò imploriamo l’adesione dell’Italia al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari.
La via della pace passa per il dialogo politico e sociale, non per le armi. Costruiamo Pace, scegliamo politiche di disarmo. Italia, ripensaci!
Auguri di Pace!
Azione Cattolica Italiana, Acli, Agesci, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento Focolari, Pax Christi
Commenta Tino Bedin
Mi pare utile aggiungere la conclusione di un’analisi dal titolo “Cresce il Pil russo, sanzioni e armi non bastano: l’UE avvii il negoziato”, che Giovanni Scanagatta e Stefano Sylos Labini hanno pubblicato su Avvenire venerdì 22 marzo.
In questa situazione drammatica, l’unico che ha avuto il coraggio di intervenire con forza è stato Papa Francesco. Il Papa ha voluto dirci che sta per scadere il tempo utile per un tavolo di trattative che porti ad una pace giusta, ritenendo insensata la posizione a priori di non voler negoziare. L’Europa finora ha seguito a ruota gli americani fornendo soldi e armi all’Ucraina nella speranza che la Russia capitolasse. Ora è giunto il momento che l’Europa prenda l’iniziativa per trovare una soluzione politico-diplomatica ad un conflitto che sta riducendo il territorio ucraino in un cumulo di macerie.
La valutazione di Papa Francesco è stata certamente “forte”, ma è soprattutto ragionevole. Quanti hanno mostrato di “scandalizzarsi” per l’utilizzo dell’immagine della bandiera bianca, mancano di ragionevolezza dopo due anni di guerra, non riuscendo a modificare la risposta iniziale all’aggressione russa.