L’indifferenza politica farà la differenza elettorale

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Milioni di cittadini non vogliono punire nessuno; non hanno interesse a favorire nessuno.

Un grande bacino di voti anche nell’area del centrosinistra.

Meglio votare: è questo il punto di partenza di ogni discorso sulle prossime elezioni politiche. Milioni di italiani, infatti, non capiscono e non vogliono più saperne della politica.
È inspiegabile ai cittadini questa campagna elettorale fatta scoppiare da 5 Stelle, Lega e Forza Italia mentre è ancora da fermare la pandemia del Covid 19; mentre brucia sul suolo europeo la “Terza Guerra mondiale a pezzi”, inutilmente evocata da Papa Francesco; mentre le bollette sbilanciano famiglie e imprese fino a farle cadere.

Senza un’identità collettiva da coltivare

Le previsioni sulle percentuali di astensione domenica 25 settembre indicano che – almeno per ora – milioni di elettori non hanno interesse a cercare le responsabilità; sono rassegnati; sono disincantati. Non vogliono punire nessuno; non hanno interesse a favorire nessuno.
Non pensano proprio che il loro futuro personale dipenda dal voto di ciascuno il 25 settembre.
Data l’ampiezza dei numeri delle previsioni, sono elettori anche dell’area di centrosinistra; persone che hanno un’identità politica personale, ma non più un’identità collettiva da coltivare.

Chi non vota, non si assolva

Questo grande bacino elettorale farà alla fine la differenza nel risultato: se resta silenzioso, potrebbe confermare le previsioni di schiacciante vittoria del centrodestra; se prende la parola con la scheda, potrebbe contribuire ad avviare per l’Italia e per l’Europa un nuovo ciclo di innovazione nel lavoro, nell’ambiente, nei diritti individuali, nei rapporti internazionali.
Chi non voterà, non si assolva dicendo che alla fine ci salverà l’Europa dai disastri della destra. Perché il voto in democrazia non può immaginare una cancellazione successiva e perché è giusto che chi riceve il mandato popolare governi.

4 settembre 2022

Immagine di copertina di Partito Democratico