CARTOLINA / 13 dicembre 2024
Le scelte pubbliche sulla natalità.
“La natalità è l’architrave di tutto il sistema, di una società umana, e mi meraviglio che a porsi il problema sia solo una parte”.
Gigi De Palo, 48 anni, 5 figli, è presidente della Fondazione per la Natalità, che ha promossa dopo aver avviato in Italia gli Stati generali della Natalità, che ritorneranno anche il prossimo anno.
È, dunque, un protagonista della “parte” che pone il problema non solo per sé, ma per la comunità.
“La natalità è un argomento che ha a che fare con la libertà. Le donne, soprattutto, in Italia non sono così libere di scegliere, nel momento in cui lavoro e maternità continuano a essere alternative difficili da armonizzare”.
Gigi De Paolo lo chiarisce in un’intervista a Massimo Calvi per il quotidiano Avvenire di venerdì 13 dicembre. Ecco due sue dichiarazioni, che aiutano a fare chiarezza.
La seconda causa di povertà
Prima di tutto si tratta di riconoscere la natura della sfida che il calo dei tassi di fecondità pone.
In Italia la seconda causa di povertà dopo la perdita del lavoro è la nascita di un figlio. Fino a che sarà così, fino a che le donne desiderano mediamente 2,4 figli ma ne mettono al mondo 1,2, di cosa stiamo parlando? Certo, ci sono anche aspetti culturali nelle scelte di vita, ma questo argomento troppo spesso è usato come scusa per non fare nulla. Dire che non sono solo i soldi a determinare le scelte delle persone, e che il problema è un altro… è solo l’alibi perfetto di chi non vuole fare.
A chi afferma che i sostegni economici non servono rispondo: introduciamo in Italia le stesse misure presenti in Francia e Germania, poi vediamo come vanno le cose.
Il colonialismo previdenziale
È una scelta che Gigi De Palo ritiene necessaria anche nelle politiche migratorie, finora invocate come antidoto all’invecchiamento della popolazione italiana.
Basta con le chiusure dei porti! Parliamo di cittadinanza? Diamo cittadinanza alle famiglie, attiriamo le famiglie, perché chi emigra con la famiglia compie una scelta di lungo periodo, porta una visione di futuro. Vedere nell’immigrazione solo una risorsa per il lavoro e per le imprese, oppure perché serve alle nostre pensioni, è fare speculazione sociale, è colonialismo previdenziale.
Il testo
De Palo: «Natalità terremotata, serve un premier-commissario»: con questo titolo Avvenire di venerdì 13 dicembre 2024 pubblica l’intervista di Massimo Calvi a Gigi De Palo.