È stata approvata il 12 luglio la legge che contrasta la pirateria on line.
Per vedere una partita di calcio, per assistere a un film, per leggere un giornale bisogna pagare chi ne ha diritto
La nuova legge è chiara già dal titolo “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica”.
È stata approvata mercoledì 12 luglio 2023 dal Senato, nella stessa versione licenziata dalla Camera lo scorso 22 marzo, per di più all’unanimità. Ciò a sottolineare la volontà di tutti gli schieramenti di colpire il pezzotto, cioè chi approfitta della tecnologia per impadronirsi di beni frutto dell’ingegno o dell’attività altrui, e anzi per ricavarne un guadagno attraverso abbonamenti pirata a piattaforme che trasmettono partite di calcio, eventi, film, articoli di giornale e altri contenuti editoriali.
Il provvedimento (Atto Senato n. 621) non è ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma il testo è disponibile sul sito del Senato all’indirizzo www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/Ddliter/56857.htm.
Il ruolo dell’AGCOM
Come si realizza questo intento? L’articolo 2 attribuisce all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) il potere di ordinare ai prestatori di servizi di disabilitare l’accesso a contenuti diffusi in maniera illecita, anche adottando provvedimenti urgenti, entro il termine massimo di 30 minuti dalla comunicazione. Di questo l’AGCOM informa la Procura della Repubblica presso il tribunale di Roma.
Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, l’Autorità, in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, convoca un tavolo tecnico per definire i requisiti tecnici e operativi degli strumenti necessari a consentire la disabilitazione dei nomi di dominio o degli indirizzi IP, attraverso la definizione di una piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato per tutti i destinatari dei provvedimenti di disabilitazione.
Del tavolo tecnico fanno parte i prestatori di servizi, i fornitori di accesso alla rete internet, i detentori di diritti, i fornitori di contenuti, i fornitori di servizi di media audiovisivi e le associazioni maggiormente rappresentative preposte alla tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi.
La piattaforma è realizzata entro il termine massimo di sei mesi dalla convocazione del tavolo tecnico.
13 luglio 2023