La scuola oltre ai voti si mette a dare denaro

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Domande impegnative dai 100 euro promessi da una scuola padovana.

Il denaro dipende dai voti. A Padova l’istituto superiore Scalcerle ha deciso di premiare con 100 euro gli studenti che hanno almeno la media del 9.
La scelta ha alimentato un dibattito ampio e complesso: tocca l’idea stessa di scuola e anche i valori comunitari che la scuola costruisce, assieme al sapere.
 Ad esempio: dentro una classe è più utile la competizione o il fare squadra?
Saper primeggiare spingerà i compagni di scuola all’emulazione?
E come gli insegnanti motiveranno gli allievi che hanno la media dell’8, del 7 e del 6?
Lo spazio di una Cartolina può solo segnalare l’utilità di una riflessione. A quest’ultima possono servire anche due osservazioni di Luigino Bruni, docente universitario di Economia politica e commentatore del quotidiano di “Avvenire”.
 Domanda: è più meritevole un ragazzo che prende nove ovunque perché geniale
o un ragazzo, con problemi, che passa da 4 a 6?
Chi va premiato? Dove il premio produce più frutti per i singoli e per tutti?
Premiare le élites crea società elitarie, ieri e oggi. Il merito è dono, e anche l’impegno (potersi impegnare) è dono. Ogni società meritocratica è ingrata.
Meno meritocrazia e più meritocritica.