La Sanità pubblica non è solo per l’emergenza

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CARTOLINA / Domenica 10 settembre 2023  

Il Servizio pubblico va mantenuto in efficienza giorno per giorno.

“Covid, balzo dei contagi. Padova quarta in Italia”. È domenica 10 settembre 2023 e Il Mattino di Padova sceglie questa notizia come il fatto del giorno. Nell’articolo c’è un altro dato: “I casi sono dieci volte tanti quelli di due mesi fa”.

Il Covid si prepara alla sua “campagna d’autunno”.

Alla Sanità pubblica è richiesto di rispondere con la vaccinazione, necessaria e urgente, delle persone fragili e degli anziani, rimettendo in moto una macchina organizzativa impegnativa e costosa. Sono costi che la Sanità privata non metterà a bilancio neppure questa volta.

Salute ed economia

Certamente è un compito specifico del Servizio sanitario nazionale. Lo è stato anche nella fase più tragica della pandemia.

Allora si era detto che senza salute non c’è nemmeno economia. È vero, ma alla sua prima occasione il Governo Meloni ha fatto tutto il contrario. Nel 2023 l’Italia ha una spesa per la sanità pubblica del 6,8 per cento sul Pil; è sotto la media europea del 7,1; lontanissima da Germania (10,9 per cento) e Francia (10 per cento).

E infatti mancano gli infermieri e i medici sono in fuga verso il privato al seguito dei pazienti.

I soldi da soli non fanno una buona Sanità, ma non si può contare sulla Sanità pubblica per le emergenze come la pandemia, se il Servizio pubblico non è mantenuto in efficienza giorno per giorno.

Immagine di copertina

Il vaccino contro il Covid è raccomandato per alcune categorie. Foto da Gruppo consiliare PD Regione Lazio.