La ragione politica di una doverosa strategia di sostegno alla genitorialità.
• Articolo di Pierluigi Castagnetti •
Il sostegno alla genitorialità è un dovere di tutta la comunità.
Mi spiego. Poiché lo stato sociale si regge sul patto di solidarietà fra tutte le generazioni di quella specifica comunità, è necessario riconoscere preliminarmente che i figli sono un “patrimonio di vita” in primo luogo della famiglia che li ha generati, ma anche un “bene comune” di tutta la società. Sul piano affettivo sono la prima cosa, su quello politico sono la seconda. Il Welfare infatti è alimentato fiscalmente dai cittadini che lavorano producono e pagano tasse e contributi previdenziali.
Il minimo di etica pubblica necessaria
Chi fa figli produce dunque una ricchezza per tutta la società, essendo i figli da un lato ricchezza spirituale nel senso di vitale della comunità, dall’altro futuri produttori di ricchezza materiale fiscale e previdenziale.
“I miei figli pagheranno la sanità e la previdenza anche per te che non hai potuto o scelto liberamente e legittimamente di non volerne. Io crescerò questi miei figli, offrirò loro educazione e istruzione e salute e quant’altro necessario e pagherò con gioia e fatica questo loro cammino. Poiché, come detto, essi rappresentano una ricchezza di cui beneficiano tutti, mi attendo che la società in un qualche modo, senza costringermi a mendicare, mi aiuti”.
A me pare questo il minimo di etica pubblica necessaria a una civiltà.
Per questa ragione politica raramente evocata mi pare doverosa una strategia di sostegno alla genitorialità.
Al congresso dei Popolari nel 1999
Personalmente credo di essere stato il primo politico italiano a porre con una certa forza questa esigenza fin dagli anni Novanta del secolo scorso. Proposi infatti questa esigenza sin dalla relazione con cui mi presentai al congresso in cui, nel 1999, venni eletto segretario nazionale del PPI. Corredai quell’intervento con un apparato documentale comparativo della situazione italiana con quella degli altri paesi dell’UE, perché al Parlamento europeo ebbi modo di approfondire la materia.
Il Presidente Ciampi che mi aveva ascoltato attraverso Radio Radicale mi chiese subito di andarlo a visitare con tutti gli studi che mi aveva sentito menzionare. Era un lunedì mattina e il sabato della stessa settimana, nella visita di Stato in Vaticano, il Presidente fece il discorso memorabile delle “culle vuote”.
Negli stessi giorni il presidente del Consiglio, D’Alema, volle farmi incontrare il ministro Visco per vedere cosa fosse possibile fare – purtroppo la Finanziaria era pressoché chiusa – per cominciare ad assumere il problema della denatalità come “questione” per il Governo.
Il primo provvedimento strategico
Da allora sono passati più di vent’anni e ben poco (parlo di responsabilità di tutti i governi che si sono succeduti) è stato fatto.
Il primo provvedimento strategico sul tema del sostegno alla genitorialità è stato varato, per merito in particolare (ma oggettivamente non solo) di Graziano Delrio e Stefano Lepri, l’Assegno unico. Poiché è stato varato con il coinvolgimento di tutto il Parlamento, mi parrebbe saggio lavorare su questo nuovo istituto, integrandolo finanziariamente perché le famiglie con figli debbono affrontare sempre maggiori spese, affermando in tal modo un costume parlamentare di responsabilità, nel senso che le cose che funzionano semplicemente si confermano e possibilmente irrobustiscono.
14 settembre 2024
Il testo
Pierluigi Castagnetti ha pubblicato questo articolo nel suo profilo. La titolazione è della redazione di Euganeo.it.
In copertina
L’illustrazione è della fumettista Chiara Giorgi per la pagina del Gruppo regionale PD del Lazio.