Una cultura e una politica utili ora come lo furono per l’Italia.

Il convegno nazionale dell’Associazione I Popolari a Roma.
Per presentare il convegno dell’Associazione I Popolari, che si tiene a Roma venerdì 1 e sabato 2 dicembre, il quotidiano Avvenire dà oggi la parola a Graziano Delrio. Sarà, del resto, proprio il senatore del Partito Democratico a tirare le conclusioni della due-giorni sul tema “Osare la pace, vivere la fraternità, difendere la democrazia. Il contributo dei cattolici democratici alle grandi sfide”.
Pubblichiamo un estratto risposte di Delrio all’intervista di Angelo Picariello.
Proponiamo anche un estratto della lettera di presentazione del convegno scritta da Pierluigi Castagnetti, presidente dell’Associazione I Popolari.
30 novembre 2023
Graziano Delrio
Prepariamo una “Camaldoli europea”
Siamo di fronte a un cambiamento epocale, che chiede a tutti di svegliarsi dal sonno. E i cattolici democratici non possono non esserne consapevoli per primi, un po’ come accade sul finire della guerra con l’incontro di Camaldoli.
Lo spunto ci è venuto dall’intervento del cardinale Zuppi per gli 80 anni di Camaldoli, che ci ha offerto due riflessioni che abbiamo interpretato come due sfide per noi. La prima: quella di riprendere a fare cultura. La seconda: l’idea di una “Camaldoli europea”.
Senza cultura non si può fare politica. Se non ci fossero stati degli uomini in grado di esprimere una cultura cattolico-democratica non ci sarebbe stata Camaldoli, non ci sarebbe stata questa Costituzione, e nemmeno ci sarebbe un’economia sociale di mercato, che innerva la nostra Costituzione come anche tutte le principali riforme portate avanti nei primi decenni della Repubblica.
Mentre Dio è usato a pretesto per la guerra
Nel momento in cui Dio viene usato a pretesto dall’autocrate russo per scatenare la guerra, o dal premier ungherese come instrumentum regni noi abbiamo il dovere di attingere alla dottrina sociale della Chiesa, in particolare a quell’idea di fraternità che ci insegna il Papa, ma di farlo laicamente.
Per “osare la pace”, e rafforzare un’idea di “Europa dei popoli” che promuova la pacifica convivenza fra i popoli, che è la seconda sfida lanciata dal presidente della Cei.
Pierluigi Castagnetti
Ci troviamo per cercare insieme
Le due guerre e il “dopo, la inevitabile ridefinizione di equilibri mondiali nuovo da un lato, e dall’altro il processo di innovazione del quadro costituzionale nazionale, non possono passare nella distrazione politica e, in particolare, del mondo cattolico più attento e più responsabile. La nostra storia, la nostra trazione, la percezione della nostra responsabilità, ci obbligano a provarci
E, del resto, non possiamo accontentarci di essere presenti, come diversi di noi meritoriamente continuano ad essere, solo nelle cronache di una vita politica che nel complesso non mostra sempre di avere consapevolezza adeguata della profondità di un “cambio d’epoca” che è ampiamente in corso da danni. In tanti si aspettano da noi risposte che non so se saremo in grado di dare. Ritrovarsi insieme ad amici che stanno riflettendo su queste nuove sfide può aiutare qualche approdo.
Ci troviamo, insomma, per cercare insieme. E anche per fare un inventario delle nostre periferie meno rassegnate.
In copertina
Il bisogno di Europa espresso dai cittadini polacchi nell’ottobre di due anni fa.