CARTOLINA / Venerdì 1 settembre 2023
1 settembre: Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato.
Come tanti ruscelli e torrenti, alla fine insieme confluiamo in un fiume potente.
“Che la Giustizia e la Pace Scorrano” è il tema scelto per il Tempo del Creato 2023, la celebrazione ecumenica che teniamo ogni anno da venerdì 1settembre, Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato, al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi.
È un tempo in cui i credenti mostrano concretamente di abitare una casa comune. E lo conferma proprio la data in cui inizia questo Tempo del Creato. Era il 1989 quando il patriarca ecumenico Dimitrios I proclamò il 1° settembre “Giornata di preghiera per il creato” per la Chiesa ortodossa orientale. L’esempio è stato seguito da altre comunità cristiane e da papa Francesco per la Chiesa cattolica nel 2015.
Il tema di questo Tempo ecumenico del Creato è ispirato dalle parole del profeta Amos: “Come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne” (5,24).
Amos, il “portatore di pesi”
Ci aiutano a conoscere questo profeta l’arcivescovo cattolico di Vilnius (Lituania) Gintaras Grušas, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), e l’arcivescovo Nikitas di Thyateira e Gran Bretagna del Patriarcato ortodosso ecumenico, presidente del l’Assemblea generale della Conferenza delle Chiese europee (Kek).
Prima di diventare un profeta, Amos aveva un pezzo di terra, una famiglia e un lavoro. Improvvisamente, ha conosciuto la povertà affrontando l’esilio e diventando un rifugiato, sentendo il dolore di ricordare il passato e vivendo l’incertezza del proprio futuro.
Amos ha visto l’ingiustizia che feriva il suo stesso popolo, il doloroso contrasto tra ricchi e poveri. Ha sopportato la siccità e la perdita dei frutti della terra. Da questa esperienza ha imparato cosa significano povertà e incertezza. Inaspettatamente, ha udito la voce di Dio e ha trovato nel suo cuore la forza di predicare con grazia ai poveri, pronunciando parole di speranza con instancabile prontezza.
In questa avvincente esperienza spirituale del profeta Amos, il cui nome significa “portatore di pesi”, abbiamo trovato l’ispirazione per la celebrazione ecumenica del Tempo del Creato di quest’anno, “Scorrano la giustizia e la pace”, che fa riferimento alle parole del Libro di Amos: “Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne” (cfr. Amos 5,24).
Se l’acqua è utilizzata come arma
I due arcivescovi hanno scritto insieme un invito a tutti i cristiani nelle chiese, parrocchie, comunità e alle persone di buona volontà di tutta Europa a osservare il Tempo del Creato in uno spirito ecumenico, uniti nella preghiera e nell’azione.
In questo tempo di preghiera e conversione, ascoltiamo l’appello dei nostri fratelli e sorelle, vittime di diverse forme di ingiustizia ambientale. Pertanto, ci rivolgiamo a Dio con cuore umile offrendogli la nostra preghiera: “Signore, lascia che la giustizia e la pace scorrano nel nostro mondo, nella nostra casa comune”.
Ogni volta che, tristemente, vediamo persone assetate o in lotta contro la siccità, preghiamo: “Scorrano la giustizia e la pace”.
Ogni volta che vediamo la distruzione disumana della guerra, come in Ucraina, Somalia, Yemen, Eritrea, Myanmar e molti altri luoghi in tutto il mondo, dove i bisogni essenziali sono ostacolati o dove l’acqua viene utilizzata come arma contro civili innocenti, ripetiamo ancora: “Scorrano la giustizia e la pace”.
Per il pianeta e le generazioni future
Prendendo a esempio il profeta Amos, siamo tutti affluenti che convergono in un grande fiume possente. Quando ci uniamo al fiume della giustizia e della pace con gli altri si crea speranza di rendere visibile la pace con la Terra e nella Terra.
Nell’enciclica Laudato si’ Papa Francesco ci ha assicurato che possiamo fare molto, “se, come tanti ruscelli e torrenti, alla fine – scrive ora nel suo messaggio per l’attuale Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato – insieme confluiamo in un fiume potente per irrigare la vita del nostro meraviglioso pianeta e della nostra famiglia umana per le generazioni a venire”.