Per il rappresentante dei vescovi per le migrazioni: “Incapacità di governare il fenomeno delle migrazioni forzate”.
Mons. Perego: la ratifica dell’accordo Italia-Albania sui migranti è “una nuova sconfitta della democrazia”.
Il “subappalto” dei migranti dall’Italia all’Albania non è principalmente una questione di soldi. Facendo, comunque, i conti è più facile capirsi su questa “nuova sconfitta della democrazia”, come la definisce mons. Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e presidente della Fondazione Migrantes.
La ratifica del Senato
Il Senato ha ratificato giovedì 15 febbraio l’accordo Albania-Italia per il trasferimento in Albania di migranti che la Guardia costiera italiana salverà in mare. Vi si prevede la costruzione di un centro di identificazione nell’entroterra dell’Albania destinato a “fino a un massimo di 3 mila” persone, oltre a una struttura più piccola nel porto di Shengjin, dove far attraccare le navi italiane con i migranti.
L’arcivescovo Perego, delegato della Conferenza episcopale italiana per la materia, interviene duramente nella stessa giornata con la nota ufficiale che leggete qui sotto e che fornisce alcuni numeri significativi.
Tremila persone su 150 mila in arrivo
Continuando con i numeri, sono interessanti anche questi altri.
“A fronte di 150 mila arrivi, il Governo pensa di risolvere tutto chiedendo all’Albania di ospitare 3.000 persone. Una vera e propria opera di propaganda sulla pelle di persone disperate”. Lo scrive il senatore Graziano Delrio, Partito Democratico.
“Il capolavoro di questa nuova campagna d’Albania costerà agli italiani 700 milioni di euro in 10 anni. Il governo Meloni investe in Albania, facendosi carico delle infrastrutture, dalle reti elettriche, alle fogne, quando non si trovano i soldi per finanziare le stesse opere in tanti piccoli comuni in Italia. Il governo toglie 500 tra carabinieri, poliziotti, militari della guardia di Finanza al territorio nazionale per mandarli in Albania, pagandoli di più. Davvero un capolavoro”. Queste alcune osservazioni del Gruppo parlamentare PD alla Camera.
Mons. Giancarlo Perego
Un nuovo atto di non governo delle migrazioni
Oggi il Senato ha approvato l’accordo Albania-Italia per il trattenimento di migranti che la Guardia costiera salverà in mare.
Seicentosettantantatre milioni di euro in dieci anni in fumo per l’incapacità di costruire un sistema di accoglienza diffusa del nostro Paese, al 16° posto in Europa nell’accoglienza dei richiedenti asilo rispetto al numero degli abitanti.
Milioni “buttati in mare”
Seicentosettantatre milioni di euro che potevano rigenerare non solo la vita di molte persone (3.000), ma la vita anche delle nostre comunità.
Seicentosettantatre milioni di euro che avrebbero significato posti di lavoro e un indotto economico.
Seicentosettantatre milioni di euro veramente “buttati in mare” per l’incapacità di governare un fenomeno – quello delle migrazioni forzate – che si finge di bloccare, ma che cresce di anno in anno, anche per politiche economiche che non favoriscono – se non con le briciole – lo sviluppo dei Paesi al di là del Mediterraneo.
Per la guerra non si bada a spese
Seicentosettantatre milioni spesi anche perché guardiamo maggiormente a vendere armi – le spese per gli armamenti sono aumentate del 3,7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 2240 miliardi di dollari, il livello più alto mai registrato (SIPRI) – e a finanziare conflitti – sono 56 gli Stati che nel 2022 si trovavano in situazioni di conflitto armato, 5 in più dell’anno precedente (SIPRI)-, piuttosto che a costruire pace. Uno spreco di risorse pubbliche.
Un nuovo atto di non governo delle migrazioni, di non tutela degli ultimi della terra. Una nuova sconfitta della democrazia.
15 febbraio 2024
In copertina
Mons. Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Commissione episcopale per le migrazioni. Foto: Vatican News.
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Comunicato integrale. La titolazione è della Redazione di Euganeo.it.