Don Livio Destro: “prete è servire”

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A sei anni dalla sua morte il rimpianto continua in molti.

“La mia vera vocazione è la libertà”.

Alla messa delle 18.30 di mercoledì 23 agosto nel Duomo di Thiene si prega per mons. Livio Destro.

È il sesto anniversario della sua morte. Era di mercoledì anche quel 23 agosto 2017, quando la notizia della morte di Don Livio, inaspettata (egli aveva solo sessant’anni), dall’ospedale di Thiene diffuse il rimpianto non solo nella comunità di cui era arciprete, ma in tutta la diocesi di Padova.

I ricordi non compensano l’assenza

Il rimpianto continua in molti.

“Tutto è grazia”, certo, come don Livio Destro insistentemente ha ricordato per tutta la sua vita di prete e, quindi, di compagno di strada di chi ne accettava e ne cercava l’amicizia. “Tutto è grazia”; però, i ricordi non compensano l’assenza di un dialogo con lui, fatto magari solo di un saluto.

Provo a rimediare in questo anniversario ridando la parola a Don Livio.

Metto insieme, modificandone l’ordine, le sue risposte ad una bella intervista raccolta da Anna Bianchini per AltoVicentinoOnLine.it, che il giornale telematico ha ripubblicata in occasione della sua morte.

“Sono diventato prete pian piano”

Ho studiato in seminario anche se la mia famiglia era contraria.

La cosa di cui più sono geloso è la libertà, e detesto le costrizioni. La mia vera vocazione è la libertà.

I giovani devono avere passione per se stessi. Amarsi, vivere, rispettare i valori dei quali sono ricchi. Sono gli adulti che spengono i giovani.

Io non ho avuto nessuna vocazione.  Sono diventato prete pian piano ma non era un pallino fisso. Mi sono lasciato le strade aperte, e sono diventato prete progressivamente.

Mio padre mi ha detto solo una cosa quando sono partito: “Non condivido la tua scelta ma la rispetto. Ad un patto: che tu la prenda come una cosa seria e non come un gioco”.

A me piace molto l’originalità. Purché sia un’affermazione di valori, e non affermazione di se stessi. Il prete è fatto per servire, non per affermare.

Mi manca non aver avuto figli miei. Come prete ho tanti figli spirituali, ma mi sarebbe piaciuto essere chiamato papà nel senso biologico del termine.

So che sembra banale, ma lo dico con il cuore: no, non mi sono mai pentito.

In una famiglia, senza fine

Don Livio Destro non ha mai considerato un affetto privato il suo attaccamento alla mamma, alla sorella, ai nipoti. È stato prete, sentendosi parte di una famiglia fino alla fine; anzi, senza fine: è sepolto a Tombelle, nel cimitero dei suoi.

DIARIO DI COMUNITÀ / MERCOLEDÌ 23 AGOSTO 2023

Immagine di copertina

Mons. Livio Destro, arciprete di Thiene, con alcuni giovani, da La Difesa del Popolo.