Dai ragazzi del Centro studentesco agli anziani del Piaggi.

I funerali celebrati dal vescovo al santuario della Provvidenza.
È il vescovo mons. Claudio Cipolla a presiedere, lunedì 10 febbraio, le esequie di don Giorgio Bernardin nel santuario dell’Opera della Provvidenza. Qui è stata fino al 5 febbraio l’ultima casa di un prete diocesano che in oltre sessant’anni di sacerdozio (la sua ordinazione presbiterale è del 5 luglio 1964) è vissuto in molti e luoghi e molte comunità della Chiesa padovana.
Dopo 21 anni di parroco a San Giuseppe
Con don Bernardin ci eravamo ultimamente (una decina di anni fa) incontrati al Piaggi di piazza Mazzini a Padova, il pensionato per anziani autosufficienti di AltaVita, di cui ero presidente. Qui don Giorgio ha svolto il ruolo di assistente spirituali a nome della diocesi. Un imprevedibile (e provvidenziale) ritorno nella parrocchia del Carmine, dove nel lontano 1968 era stato assegnato come cappellano.
Quello al Piaggi era uno degli incarichi a cui si prestava volentieri, dopo il 21 anni di servizio come parroco a San Giuseppe a Padova. L’elenco che la diocesi ne fa racconta proprio la disponibilità di questo prete: la presenza spirituale presso la chiesa di Santa Lucia, l’accompagnamento provvisorio di parrocchie rimaste senza il parroco (come San Gregorio Barbarigo o Brusegana), le collaborazioni presso la Natività in Padova o con amici preti.
Le ospiti del Piaggi lo aspettavano
Mai “tappabuchi” anche in queste “supplenze”, come ho potuto constatare nella sua attività al pensionato Piaggi e come – soprattutto – hanno potuto godere le persone anziane che partecipavano alle proposte religiose. Era apparentemente sbrigativo, diretto nel discorso, ma le ospiti del Piaggi lo aspettavano perché avvertivano di essere comprese e accolte.
Faceva il prete tra gli anziani con l’essenzialità che doveva essergli caratteristica nel suo primo incarico da “responsabile” (cioè senza “dipendere” da un altro prete): la direzione affidatagli dal vescovo all’inizio del 1972 del Centro studentesco di via Patriarcato (già sede del “Patronato del Santo”) a Padova, che sarebbe poi diventato il Movimento studenti di Azione cattolica. “Don Giorgio ebbe modo di rivelarsi «assistente tosto», educatore esigente e al contempo amico attento e disponibile”, è annotato nella scheda della diocesi.
Quei ragazzi diventati genitori e nonni
È stato questo, come sacerdote, l’impegno più… duraturo di don Giorgio Bernardin, perché ha attraversato gli altri incarichi e i decenni e… le generazioni.
“Inoltre, don Giorgio rimase un punto di riferimento per giovani divenuti adulti, genitori e nonni e per famiglie: una continuità di relazione vissuta senza secondi fini e del tutto libera”, riassume la biografia diocesana.
Qui, fino all’età di 85 anni quando si è affidato al Padre, non è mai stato un “supplente”.
DIARIO DI COMUNITÀ / LUNEDÌ 10 FEBBRAIO 2025
In copertina
Don Giorgio Bernardin in una foto pubblicata da Gianpiero Dalla Zuanna, con questo commento:” È stato per me è per molti una persona cara e importante. Lo ricordo quando era assistente del Movimento Studenti di Azione Cattolica, negli anni ‘70: un amico e una guida”