Anziani non autosufficienti: sotto la legge, niente

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CARTOLINA / 8 settembre 2024  

Il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, la coalizione sociale che raccoglie 60 realtà del settore, fa proprio e diffonde l’editoriale di Ferruccio De Bortoli sul Corriere della Sera di domenica 8 settembre.

De Bortoli ha il pregio di segnalare all’opinione pubblica generale un tema che – pur riguardando un italiano su sei – non fa né opinione pubblica né politica. Il titolo dell’editoriale, Più fragili, invisibili, dimenticati, riassume bene sia la situazione sia dove dovrebbe essere la soluzione.

Ecco uno degli aspetti descritti da De Bortoli.

Ferruccio De Bortoli: riforma bloccata

Se sommiamo agli anziani fragili l’insieme delle famiglie coinvolte e gli operatori professionali arriviamo a una platea di circa dieci milioni di persone. Non poche. Altri Paesi hanno adottato da tempo una legge in materia: la Germania dal 1995, la Francia dal 2002, la Spagna dal 2006. 

Il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) ha reso inevitabile una riforma anche in Italia. Dopo la legge delega del marzo del 2023, elaborata già ai tempi di Draghi, nella primavera di quest’anno, il governo Meloni ha emanato il decreto attuativo della riforma che però è bloccata.

Non c’è ancora un servizio domiciliare pubblico progettato per la non autosufficienza. Quelli esistenti, pur lodevoli, hanno altre priorità. I 2,7 miliardi stanziati dal Pnrr non servono per la domiciliarità bensì per attività di controllo e monitoraggio (una visita al mese).

Non è stata cambiata l’indennità di accompagnamento (528 euro mensili) graduandola ai bisogni delle famiglie. Oggi è incredibilmente uguale per tutti. Anche per chi ha redditi elevati.

Non si regolarizza l’esercito delle badanti e dei badanti (il doppio dei dipendenti del Servizio nazionale) per premiarli impiegandoli in modo regolare. C’è solo un bonus temporaneo di cui beneficia solo il 2 per cento degli anziani. Una badante o un badante spesso è un lusso.

Resta solo la propaganda della Destra

Né De Bortoli nel suo articolo, né il Patto sulla non autosufficienza chiamano in causa direttamente il Governo Meloni. È comprensibile, perché l’obiettivo è la soluzione del problema.

Ciò non toglie che anche per la non autosufficienza da età la Destra di governo segua uno schema inconcludente, ma propagandistico: nega che “prima” si sia fatto qualcosa, si intesta la tanto attesa “rivoluzione”, non si mettono soldi, non si fa niente. La propaganda però resta: la maggioranza degli italiani non è coinvolta, qualcuno riceve le briciole, gli altri sono silenziati sia dai creatori di notizie (lodevole – in materia – l’eccezione di Ferruccio De Bortoli) sia da organizzazioni che non vogliono mai “passare all’opposizione”.

Il testo

L’editoriale di Ferruccio De Bortoli Più fragili, invisibili, dimenticati è disponibile su sito del Corriere della Sera.

In copertina

Una bella immagine di rapporto intergenerazionale proposta dal Gruppo dei Consiglieri regionali PD Toscana.