Anna Maria Addante: la preside, la figlia

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Al suo funerale il profondo compianto della Scuola padovana.

L’impegno come presidente del Comitato familiari di AltaVita.

Per le persone del “Ruzza” di Padova Anna Maria Addante rimane la loro Preside. Sul sito ufficiale dell’istituto scrivono: “Domani sabato 19 alle ore 8.45, presso la chiesa di San Giuseppe a Padova, sarà dato l’ultimo affettuoso saluto alla nostra cara Preside Anna Maria Addante, mancata prematuramente, dopo una lunga e dolorosa malattia”.

La professoressa Anna Maria Addante è stata soprattutto una dirigente scolastica. Lo si vede dalla partecipazione al suo funerale: vengono a salutarla colleghi presidi e numerosi sono gli insegnanti con i quali ha lavorato. Lo sottolinea all’omelia don Enrico Luigi Piccolo, parroco di San Giuseppe: “La vita di Anna Maria è stata la scuola” dice, aggiungendo che è stata una vita condivisa con docenti e studenti.

“Dedizione assoluta” alla mamma

San Giuseppe è la parrocchia di Anna Maria Addante che abitava in via Amba Aradam, uno storico rione di edilizia popolare. Don Piccolo vi è parroco dal 2016 e non ha potuto conoscere che la vita di Anna Maria Addante è stata “riempita” anche da un’altra dedizione.

Dal pulpito è la professoressa Silvia Tebaldi a completare l’immagine e il cuore della defunta: “Eravamo una famiglia”, dice dell’ambiente scolastico; e proprio per questo può aggiungere: “Nessuno può dimenticare le tue preoccupazioni per la tua mamma e la dedizione assoluta a lei, tanto da mettere in secondo piano la ricerca della tua felicità”.

Eccola l’altra “dedizione assoluta” della preside Addante: la mamma; dedizione durata sempre, fino alla morte della mamma. A quel funerale ho partecipato anch’io perché si è svolto nella chiesa del Beato Pellegrino: in quel periodo ero presidente di AltaVita e la professoressa Addante aveva accettato di guidare il Comitato ospiti e familiari dell’Istituzione pubblica nella quale negli ultimi anni di vita la mamma viveva.

Confronto esigente e costruttivo

Anna Maria Addante aveva continuato comunque a “stare” con la mamma; si incontravano tutti i giorni; condividevano i progetti per il giorno dopo: vivevano insieme. Il Beato Pellegrino era una sicurezza per la mamma, non una “liberazione” per la figlia.

Proprio da questa frequentazione quotidiana del Beato Pellegrino, dei suoi anziani e delle loro famiglie è nato l’ulteriore impegno della professoressa Addante: la presidenza del Comitato ospiti e familiari; impegno nel quale ha immesso tutta la sua esperienza di dirigente pubblica oltre che tutta la sua vita di figlia. Il confronto con il presidente e la dirigenza di AltaVita è sempre stato esigente e costruttivo, mai rivendicativo. La sua quotidiana presenza e la sua capacità le consentivo di “misurare” i bisogni degli anziani, dando sia tranquillità ai familiari sia indicazioni concrete all’Istituzione.

Erano doti che avevo apprezzato nella Preside Addante, che allora guidava l’istituto tecnico “Enrico Mattei” di Conselve, anche durante il mio incarico al Senato della Repubblica. Ci conoscevamo da allora, perché Anna Maria Addante interpretava alla lettera il ruolo di rappresentanza che un parlamentare deve svolgere e quindi da dirigente scolastica chiedeva collaborazione per la sua scuola: per il “Mattei” e per tutte le altre; dovunque ha saputo tessere collaborazioni con le altre istituzioni.

Da Padova al Venezuela e ritorno

C’è una bella intervista che Felice Paduano le ha fatto per Il Mattino di Padova nell’agosto di tre anni fa, pochi giorni prima che andasse in pensione. Nella risposta ad una domanda del giornalista, Anna Maria Addante fa una sintesi della sua vita.

Sono nata in città. Da bambina ho seguito i miei genitori emigrati a Caracas, in Venezuela, per motivi di lavoro.

Sono tornata già grande a Padova, dove mi sono laureata in giurisprudenza. Invece di tentare la carriera di avvocato, ho scelto subito d’insegnare diritto nelle scuole medie superiori. Per tanti anni sono stata docente all’istituto superiore per sordi Magarotto, in via Cave, a Brusegana, a fianco dell’attuale sede del Provveditorato agli Studi, che, prima, ad esempio ai tempi di Pasquale Scarpati, si trovava in via Sanmicheli, angolo Piazza Pontecorvo.

E poi la lunga carriera di dirigente agli istituti Mattei, Newton, al professionale statale alberghiero di Abano Terme e, infine, al Ruzza, considerata una delle scuole pubbliche di moda più qualificate della penisola. L’istituto per eccellenza del Nordest che, ogni anno, in stretta collaborazione con il Comune, organizza, in estate, una sfilata di moda spettacolare a Palazzo Moroni, che riceve sempre una valanga di applausi a scena aperta.
Una scuola, il “Ruzza”, capace di interpretare fino in fondo il cuore della sua Preside. Nell’annuncio del funerale, che ho citato all’inizio, c’è anche una proposta di condivisione, nello spirito di Anna Maria Addante: “Per chi vorrà, nei prossimi giorni, si raccoglierà un’offerta che, su indicazione della famiglia e per sua generosa volontà, andrà a sostenere le persone più fragili e bisognose”.

DIARIO DI COMUNITÀ / SABATO 19 AGOSTO 2023

Immagini di copertina

La Preside Anna Maria Addante presenta una delle sfilate di moda delle studentesse del “Ruzza”