CARTOLINA / Lunedì 12 febbraio 2024
L’Inps: nel Padovano solo un giovane su tre viene confermato dalle aziende.
Sono i giovani che non vogliono lavorare o le imprese (grandi e piccole) che non li fanno lavorare?
Alcuni numeri diffusi dall’Osservatorio precariato dell’Inps aiutano a rispondere.
In provincia di Padova tra gennaio e settembre del 2023 su 5.819 apprendistati, 1.877 sono stati trasformati in contratti a tempo indeterminato, 3.832 non hanno avuto un seguito lavorativo. Le aziende si sono tenute solo un lavoratore su tre.
“Cercasi” lavoratori o precari?
Il periodo di apprendistato può durare fino a tre anni e riguarda persone fino ai trent’anni. Il datore di lavoro risparmia sui contributi previdenziali e anche sulle buste paga: l’apprendista – per definizione – non sa abbastanza e quindi non è pagato… abbastanza.
La leggenda di una generazione che non metterebbe il lavoro in cima alle proprie vite è spesso sostenuta da numeri sulla mancanza di manodopera: “cercasi” senza risposte.
È probabile che, se un’azienda continua a “cercare” apprendisti e non lavoratori stabili, non trovi effettivamente disponibilità. Anche perché il “cercasi” è rivolto a giovani che generalmente sono già formati da un percorso scolastico e che non ci mettono tre anni a adattare le loro conoscenze alle esigenze produttive di un’azienda.
L’Inps suggerisce la risposta
Forse la risposta alla domanda iniziale la dà proprio l’Inps e non solo con i numeri che ha elaborati. Mettere i dati sull’apprendistato all’interno di una statistica denominata “Osservatorio sul precariato” è la constatazione da parte del maggiore Istituto pubblico sul lavoro che essere apprendista non è generalmente coltivare un progetto di vita lavorativa, ma fare qualcosa per sopravvivere.
La fonte
I dati si possono consultare sulla pagina dell’Inps dedicata a Osservatorio sul precariato.