Natale di preoccupazione per il non profit del Veneto: quale futuro per i servizi?
Anffas, Uneba Veneto e Confcooperative Federsolidarietà pronti a coinvolgere nella protesta anche le famiglie.
Persone con disabilità che non trovano posto in una struttura sociosanitaria accreditata adatta a loro, e devono rimanere a casa.
Uomini e donne con problemi di salute mentale esclusi dal centro diurno di cui avrebbero bisogno per stare meglio.
Uomini e (soprattutto) donne in Veneto che devonorinunciare al posto di lavoro, o stravolgere la routine famigliare, per prendersi cura del loro figlio, fratello, parente fragile, perché i servizi sociosanitari non lo fanno più.
Strutture sociosanitarie attive da anni in Veneto che vedono a rischio il loro futuro: …chiusura, riduzione dei servizi, riduzione del personale?
Sono gli scenari a cui guardano con preoccupazione Anffas, Uneba Veneto, Confcooperative Federsolidarietà, principali organizzazioni che rappresentano il Terzo Settore in Veneto.
Interessate oltre 14 mila famiglie
Una delle cause della preoccupazione è il mancato o ritardato intervento di Regione e Comuni nello stanziare risorse sufficienti per i servizi alle persone fragili. Lo hanno spiegato nella conferenza stampa del 17 dicembre a Padova. Alla conferenza stampa sono intervenuti: Roberto Baldo (presidente Confcooperative Federsolidarietà Veneto; Davide Schiavon (delegato Anffas Veneto) eFrancesco Facci (presidente Uneba Veneto).
Sarà un Natale di preoccupazione, in particolare, per chi svolge e chi beneficia dei servizi per disabilità, salute mentale, minori in difficoltà.
Solo negli ambiti della Disabilità e della Salute Mentale, i servizi coinvolgono circa 14.200 persone e famiglie in Veneto e sono erogati da oltre 16 mila addetti, attraverso servizi accreditati dalle Ulss e finanziati dalla Regione e dai Comuni.
Coperture regionali inadeguate alle spese reali
Dopo un lungo confronto, negli scorsi mesi, tra la Regione Veneto e le Organizzazioni di rappresentanza del Terzo Settore tra cui Anffas, Uneba Veneto e Confcooperative Federsolidarietà, la Regione ha provveduto all’aggiornamento della parte sanitaria delle rette dei servizi istituzionalmente accreditati (in particolare per gli ambiti della disabilità, salute mentale, minori e dipendenze). Si tratta però di incrementi insufficienti a coprire gli aumenti di costo legati ai rinnovi, siglati o in arrivo, dei contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria e a compensare gli aumenti di altre spese derivanti dall’inflazione degli ultimi anni.
La grave criticità e la preoccupazione sono accresciute anche dal fatto che – proprio a seguito dei citati provvedimenti dellaRegione Veneto – le associazioni stanno riscontrando forti difficoltà anche ad ottenere gli incrementi proporzionali sulla parte della retta rappresentata dalle quote sociali a carico dei Comuni.
Due terzi degli aumenti a carico degli enti (e poi delle famiglie?)
Gli incrementi proposti dalla Regione alla quota sanitaria, cioè la parte a suo carico della retta, per i servizi per la disabilità e la salute mentale, sono tra il 5e il 10 per cento in tre anni: pari solo a un terzo degli aumenti dei costi per gli enti. I restanti due terzi di aumenti diventerebbero quindi a carico degli enti, un peso insostenibile.
Addirittura, per i centri diurni per la salute mentale, i servizi comunali all’infanzia ed altri casi, la Regione prevede aumento zero delle risorse messe a disposizione.
A rischio, quindi, c’è la tenuta dell’intero comparto sociosanitario e sociale accreditato, che ha finora garantito in Veneto la maggior parte dei servizi di cura e assistenza offerti alle persone più fragili.
Anffas, Uneba e Confcooperative Federsolidarietà hanno annunciato che nei primi mesi del 2025 si realizzeranno delleiniziative che potranno coinvolgere anche le famiglie degli utenti di questi servizi, per ribadire la forte preoccupazione e il concreto rischio di dover interrompere i servizi, a causa delle insufficienti risorse regionali e comunali.
17 dicembre 2024
Il testo
Fonte: comunicato stampa distribuito da Anffas, Uneba Veneto, Confcooperative Federsolidarietà.
In copertina
Disegno dalla pagina del Gruppo del Partito Democratico regionale dell’Emilia-Romagna.