La morte del teologo e pastore valdese.
“Si può essere diversi senza essere divisi”.
• Cadoneghe (Padova), 18 agosto 2024 •
Ciao a tutti, vi inoltro questo articolo sulla morte di Paolo Ricca, teologo valdese, che abbiamo conosciuto negli incontri culturali organizzati da don Giovanni Brusegan.
Appartenenza senza pregiudizi
Teologo, storico, pastore, predicatore appassionato, radicalmente valdese e profondamente impegnato nel dialogo ecumenico, è morto a 88 anni a Roma Paolo Ricca, fin dagli anni Sessanta una delle personalità di maggior spicco del protestantesimo italiano e figura apprezzata ben oltre l’Italia e la Chiesa valdese. (…)
«Ha unito una convinta appartenenza protestante a un impegno ecumenico coraggioso e scevro da pregiudizi», lo ha ricordato Lothar Vogel, attuale decano della Facoltà valdese di Teologia, «acquistando notorietà e apprezzamento anche nelle altre chiese». (…)
La leggerezza dell’Europa
Nell’ultima intervista rilasciata al sito istituzionale della Chiesa valdese, Ricca spiegava così il titolo del suo recente libro Dio. Apologia (Claudiana): «Non è un’apologia di Dio: sappiamo tutti che non possiamo difendere Dio, è Dio che deve difendere noi. Il termine apologia – spiegava – si riferisce alla fede cristiana: ho scritto questo libro per difendere il valore della fede cristiana, che gran parte dell’Europa abbandona con troppa leggerezza, senza sapere bene che cosa sta facendo… perdendo questa eredità secolare che ha naturalmente tutte le sue ombre – le conosciamo, traiamo le conseguenze da questa consapevolezza – però la fede è una cosa importante, non è qualcosa di cui uno possa fare a meno e non cambia niente: no, cambia molto».
Nella Cappella di San Massimo
Buona lettura.
Alcune delle idee citate le avevamo già sentite dalla viva voce di Paolo Ricca in Cappella San Massimo a Padova.
Nella sola stagione 2012-13 a San Massimo abbiamo ascoltato, fra l’altro, relazioni di Bartolomeo Sorge, Ettore Masina, Carlo Molari, Paolo Ricca, Luigi Bettazzi…
In altre annate abbiamo apprezzato interventi di Gadi Luzzato Voghera, Brunetto Salvarani, Vartan Giacomelli, Marinella Perroni, Alberto Melloni, Brunilde Neroni, Giovannella Baggio…; senza trascurare il filo rosso, costante e appassionante di don Giovanni Brusegan.
Carlo Lazzaro
Commenta Tino Bedin
La sollecitudine di Carlo Lazzaro nel promuovere riflessioni collettive è utile sia per partecipare alla memoria del professor Paolo Ricca, sia per mettere a frutto il cammino di Pastorale ecumenica della Chesa padovana.
Ho riportato solo un estratto dell’articolo condiviso da Carlo Lazzaro. I lettori di Euganeo.it che desiderano approfondire la figura del Pastore valdese scomparso trovano buone letture in Notizie Evangeliche, l’Agenzia stampa della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia.
Come personale contributo, da parte mia segnalo l’intervista di Stefano Zecchi al teologo valdese per “Rocca”, la rivista della Pro Civitate Christiana di Assisi. L’intervista Siamo tutti aspiranti cristiani è del 19 febbraio scorso; attualissima, quindi. Comincia profeticamente con una risposta sulla sua personale “parabola della resurrezione dai morti”… Aggiungo anche una citazione sul tema del dialogo tra cristiani.
Ogni risveglio mattutino
Prof. Paolo Ricca come sta?
Sto bene, grazie, sono in piedi. Alla mia Età (88 anni compiuti) non va da sé, e ogni giorno è ricevuto e vissuto come un regalo, se si è in condizioni di salute buone o almeno discrete… Certo, il «peso degli anni», come si dice, si fa sentire. Ma la vita resta un miracolo quotidiano. Ogni risveglio mattutino è una parabola della risurrezione dai morti. Nel Nuovo Testamento, lo stesso verbo «risvegliare» descrive sia il risveglio quotidiano dal sonno, sia quello definitivo dalla morte…
C’è una fede comune
Come vede la situazione del dialogo ecumenico?
Abbiamo ancora tanta strada da fare per diventare “una cosa sola” (Giovanni 17,20-26). In realtà noi cristiani appartenenti a Chiese tra loro divise, siamo già «una cosa sola» in quello che possiamo chiamare l’essenziale cristiano. Qual è questo «essenziale cristiano»? È la fede nel Dio trinitario e in Gesù veramente uomo e veramente Dio. Questa fede è comune a tutti i cristiani. Dovrebbe essere sufficiente per dichiararci uniti in ciò che è costitutivo del nostro essere cristiani, cioè ciò che veramente conta, vale e qualifica come cristiani. (…) Come nel secolo apostolico, così nella storia della Chiesa si sono manifestati diversi tipi di cristianesimo: si può essere diversi senza essere divisi; è però indispensabile che ciascuno accetti la diversità dell’altro. Altrimenti non si avanza verso l’unità.
In copertina
Il professor Paolo Ricca in una foto “storica”: il 22 novembre 2022 è stato il primo pastore valdese a prendere la parola nella Basilica di San Pietro. È intervenuto nell’ambito del progetto Lectio Petri dal titolo “Su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. Foto Vatican Media.