“Non sono pericoloso, sono in pericolo”

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Questa è la situazione dei rifugiati: definirla con precisione può favorire la ricerca condivisa della soluzione di problemi certamente complessi.

“La mia frase preferita l’ha detta uno dei rifugiati, un ragazzo: “Non sono pericoloso, sono in pericolo”. La citazione è di Bono, leader degli U2.

Il Gruppo regionale del Partito Democratico della Toscana la propone per la Giornata internazionale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite, che si celebra il 20 giugno per commemorare l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati da parte dell’Assemblea generale dell’Onu.

La propone anche Euganeo.it: sintetizza, infatti, il problema e – definendolo con precisione – può aiutare a trovare la soluzione. Il problema è complesso; anzi, è più corretto usare il plurale: ci sono i problemi che riguardano chi fugge e i problemi che si creano nell’accoglienza. Anche la soluzione non può che essere plurale. In questa Antologia proponiamo tre voci.

La Toscana accogliente

Scrivono i consiglieri toscani del PD:
 Chi è in pericolo deve, innanzitutto, essere salvato.  Bono, leader degli U2, da anni attivo sui temi sociali e dei diritti umani, ci ha dato lo spunto per ribadire un concetto che, molte volte, viene scientemente ignorato.

E quando non si può ignorare la tragedia, se ne scaricano le responsabilità.

Di fronte alla tragedia di chi fugge dalla guerra, dalla fame o perché perseguitato per motivi politici, di etnia o di religione, non si può continuare con i rimpalli sulle competenze, come è accaduto drammaticamente a Cutro e, pochi giorni fa, in Grecia.
Come partito di maggioranza in Regione, i Democratici toscani sono pronti a fare la loro parte.

La Toscana continuerà ad essere terra di accoglienza e di difesa dei diritti umani. Lo faremo ancora una volta tra qualche giorno dando il benvenuto alla nave di Open Arms che attraccherà a Livorno, perché tutte le persone costrette a fuggire hanno il diritto di essere innanzitutto salvate, poi protette e aiutate a ricostruire le loro vite, senza distinzioni, aiutandole ad inserirsi positivamente e a fornire un contributo attivo alla nostra comunità.

Il messaggio dei Gruppo regionale PD della toscana

Papa Francesco: il diritto di vivere nella propria terra

L’11 maggio scorso Papa Francesco ha pubblicato il suo Messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. Riportiamo la parte che inserisce il tema della responsabilità collettiva per la vita delle persone nel percorso giubilare nel quale è incamminata anche la Chiesa italiana assieme alla Chiesa universale.

“In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà” (Lv 25,13). La celebrazione del giubileo per il popolo d’Israele rappresentava un atto di giustizia collettivo: tutti potevano «tornare nella situazione originaria, con la cancellazione di ogni debito, la restituzione della terra, e la possibilità di godere di nuovo della libertà propria dei membri del popolo di Dio» (Catechesi, 10 febbraio 2016). Mentre ci avviciniamo al Giubileo del 2025, è bene ricordare questo aspetto delle celebrazioni giubilari.

È necessario uno sforzo congiunto dei singoli Paesi e della Comunità internazionale per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra.

Si tratta di un diritto non ancora codificato, ma di fondamentale importanza, la cui garanzia è da comprendersi come corresponsabilità di tutti gli Stati nei confronti di un bene comune che va oltre i confini nazionali. Infatti, poiché le risorse mondiali non sono illimitate, lo sviluppo dei Paesi economicamente più poveri dipende dalla capacità di condivisione che si riesce a generare tra tutti i Paesi.

Fino a quando questo diritto non sarà garantito – e si tratta di un cammino lungo – saranno ancora in molti a dover partire per cercare una vita migliore.

Il Messaggio di Papa Francesco

Sergio Mattarella: un dovere iscritto nella Costituzione italiana

In una Dichiarazione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inserito la Giornata mondiale del Rifugiato nello spirito della Costituzione italiana.

Circa 100 milioni di uomini, donne e bambini, in tutti i continenti, sono costrette a lasciare le proprie case per trovare protezione contro la persecuzione, gli abusi, le violenze. Il senso di umanità e il rispetto per i più alti valori iscritti nella Costituzione repubblicana impongono di non ignorare il loro dramma.

Essi meritano opportunità alternative ai rischiosi viaggi che, spinti dalle circostanze, intraprendono in condizioni anche proibitive.

Da sempre l’Italia è in prima linea nell’adempiere all’alto dovere di solidarietà, assistenza e accoglienza, secondo quanto previsto dalla Costituzione per coloro ai quali venga impedito nel proprio paese l’effettivo esercizio dei diritti e delle libertà democratiche.

La dichiarazione del Presidente Sergio Mattarella

20 giugno 2023