“Nel Nord Est siamo già Europa”

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Stefano Bonaccini: “Per questo abbiamo bisogno di esserci e di contare”.

Anche per vivere in pace serve “più Europa, un’Europa che parli con una voce sola”.

La domanda iniziale a Stefano Bonaccini è: “Per quale motivo ha scelto di candidarsi alle europee?”. Per Enrico Ferro è solo lo spunto per un dialogo con il presidente della Regione Emilia-Romagna sull’attualità politica nazionale ed internazionale, oltre che sul ruolo che tocca all’Europa sua nei confronti dei propri concittadini sia verso la comunità internazionale.

L’intervista di Enrico Ferro al capolista del Partito Democratico nella Circoscrizione Nord-Est per il Parlamento Europeo si può leggere su Il Mattino di Padova di domenica 12 maggio con il titolo “La Lega con Vannacci ha calpestato il Nord Est. Altro che autonomia”. Nel sottotitolo un altro giudizio sulle candidature: “E Fdi candida al secondo posto Berlato, riferimento del mondo No vax”.  Bonaccini l’ha ripresa anche per la sua pagina.

Dalle risposte di Bonaccini a Ferro abbiamo estratto alcuni pensieri che abbiamo “montato” senza seguire l’ordine del dialogo sul Mattino.

12 maggio 2024

Stefano Bonaccini

Un’Unione capace di dare opportunità ai giovani

Mi sono candidato per contribuire a costruire un’Europa più forte e più unita che sia attore di pace internazionale, con una politica estera e una difesa comuni; un’Europa che sia più vicina alle persone, per rafforzare i diritti sociali e le opportunità per i più giovani, che guidi la transizione ecologica e digitale tutelando le famiglie, il lavoro e le imprese del territorio”

Ricordo che la Lega ha imposto anche a questo territorio, calpestandolo, un candidato come Vannacci, per il quale Mussolini era un grande statista e servono classi separate per gli studenti con disabilità: bell’esempio di autonomia!

Per la vita dei cittadini e delle imprese

In queste terre siamo già Europa: viviamo nel mondo esportando le nostre eccellenze e attraendo investimenti, talenti e turisti. Proprio per questo abbiamo bisogno di esserci e di contare nelle sedi internazionali dove sempre più si assumono le decisioni cruciali per la vita dei nostri concittadini e delle nostre imprese; di stringere alleanze con i Paesi e le regioni che vivono i nostri stessi problemi e cercano, al pari di noi, opportunità per le nuove generazioni.

Più diplomazia per arrivare alla pace giusta

Chiedere la pace e il cessate il fuoco su Gaza, dicendo basta all’eccidio di migliaia di civili innocenti, è più che mai necessario. E ogni protesta è legittima, purché non violenta. Io credo servano due stati per due popoli e che servano adesso.

È l’obiettivo a cui bisogna lavorare intensificando gli sforzi diplomatici.

Più diplomazia anche per quanto riguarda l’Ucraina, per arrivare a una pace giusta. E anche per questo serve più Europa, un’Europa che parli con una voce sola. Ma attenzione anche qui: nessuno cada nell’illusione che la pace arriverà cedendo a Putin, perché la sconfitta dell’Ucraina sarebbe viceversa l’anticamera di nuova instabilità e nuove aggressioni ancora più deflagranti sul piano globale e dentro l’Europa.

Testo

L’estratto dalle due interviste e la titolazione dell’estratto sono della Redazione di Euganeo.it.