Intervista a Stefano Bonaccini, capolista del PD nel Nord-Est.
Dopo l’integrazione monetaria, arrivare a quella sociale.
“Il Pd raggiungerà e supererà il 20 per cento, sono fiducioso. La chiave è mettere al centro i bisogni concreti delle persone”. Vale in Italia. Vale in Europa
A dirlo, in un’intervista di lunedì 3 giugno, è Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, capolista del Partito Democratico alle elezioni per il Parlamento europeo nella circoscrizione Nord-Est.
Due battaglie popolari
Vale per l’Italia: “La battaglia più importante, adesso, è quella per la sanità: i tagli del Governo stanno uccidendo i servizi e allungando le liste d’attesa, costringendo le persone a ricorrere a cure private o a non curarsi. A una settimana dal voto promettono un decreto senza soldi o future social card, perché sentono che il dissenso sta crescendo. Ecco, il Pd, invece, mette in cima a tutto queste battaglie”.
Vale per l’Europa. Alla domanda Quali battaglie porterà avanti in Ue? Stefano Bonaccini risponde: “La prima è quella per accelerare la transizione green, facendo in modo che famiglie e imprese siano sostenute, tenendo insieme ambiente e lavoro. Il governo della destra nega i cambiamenti climatici, salvo poi scaricare la responsabilità sull’Europa. È un teatrino che si ripete ogni volta”.
C’è un secondo impegno che si assumono Bonaccini e tutti i candidati del Partito Democratico, se saranno eletti al Parlamento di Strasburgo: “Per avere un’Europa più forte e più unita – sintetizza Bonaccini – bisogna migliorare i trattati. Io propongo di superare l’unanimità e il diritto di veto, perché si possa decidere a maggioranza: basta col no di un singolo Paese che blocca tutto e paralizza l’Ue”.
Vale la pena restare europei
Il tema non è prevalentemente istituzionale, formale. È la condizione per il futuro.
“Perché l’Europa possa garantire pace, democrazia e libertà anche per il futuro – dichiara Stefano Bonaccini – occorrono due cose: la prima è che inizi a parlare con una sola voce in politica estera e abbia una politica di difesa comune. La seconda è che, dopo la moneta unica, ci sia una più forte integrazione della politica fiscale e sociale, dei diritti e del lavoro”.
Non è un futuro… ipotetico, ma la continuità aggiornata della natura stessa dell’Unione Europea.
Stefano Bonaccini ricorda: “L’Ue rappresenta l’esperimento di convivenza pacifica più importante dell’ultimo secolo. Ha garantito non solo la pace, ma anche la libertà e la democrazia dove prima trionfavano i nazionalismi e le dittature. Dobbiamo ricordarcelo ogni volta che sentiamo parlare di sovranismi: le guerre cominciano così, le dittature partono sempre da lì”.
3 giugno 2024