La nuova Commissione indebolisce l’Europa

/

Il “no” a Ursula von der Leyen è un’obiezione politica e di coscienza.

Photo de famille de la Commission Von der Leyen

Dichiarazione di Marco Tarquinio

Oggi in Parlamento Europeo ho scelto di votare contro la nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen. È stata una decisione sofferta, ma necessaria.

Non ho nulla contro le persone dei singoli commissari, nemmeno nei confronti di Fitto, esponente di Fdi indicato dal governo italiano. Tantomeno sono contro il dialogo tra tutte le forze politiche, credo anzi profondamente nella forza del confronto.

Ma questa Commissione presenta ambiguità che non posso ignorare, soprattutto per quanto riguarda l’apertura strutturale ai conservatori sovranisti di ECR, partito europeo guidato da Meloni.

Serve il coraggio di promuovere la pace

La vicepresidenza attribuita a ECR rappresenta un segnale politico preoccupante: la prospettiva è quella di inquinare le politiche europee con una visione nazional-sovranista e xenofoba che va contro i valori di solidarietà su cui si fonda l’Unione e frena (o addirittura capovolge) la spinta alla costruzione di una comunità federale.

In un momento storico così delicato, con la guerra in Ucraina e la tragedia di Gaza che si aggrava ogni giorno, l’Europa dovrebbe dimostrare più forza e autonomia nella sua politica estera. Invece, vediamo un’Unione spesso subalterna, incapace di prendere iniziative politiche e diplomatiche comuni. Abbiamo, invece, bisogno di una leadership coraggiosa, capace di promuovere la pace e di non alimentare in alcun modo ulteriori conflitti armati.

Confine netto tra europeismo e sovranismo

Ho molto rispetto per il PD nelle cui liste sono stato eletto e per il Gruppo S&D di cui faccio parte, ne comprendo l’atteggiamento e le scelte tattiche.

Ma credo che, in questo momento, la chiarezza sia fondamentale. Accettare l’ingresso dei conservatori sovranisti nella maggioranza europea minaccia di indebolire ciò che abbiamo costruito. Il confine tra europeismo e derive nazionaliste deve rimanere netto. È lo stesso confine che, in Italia, separa chiaramente l’opposizione guidata da Elly Schlein dal governo Meloni.

Questo “no” è un’obiezione politica e di coscienza.

Dure sfide nel mondo che cambia

L’Europa ha bisogno di un cambio di rotta, di un ambizioso e solido progetto solidale e di pace. Non possiamo attardarci e arretrare, mentre il mondo cambia sotto i nostri occhi e le sfide si fanno più dure e incalzanti.

27 novembre 2024

L’autore

Marco Tarquinio è giornalista; per 14 anni è stato direttore del quotidiano “Avvenire”. È eurodeputato S&D, si occupa di Affari Esteri e Affari Interni, e specialmente di Sviluppo e Cooperazione Internazionale, di Diritti Umani, di Libertà Civili. È presidente della Delegazione Europa-Albania.

La titolazione della dichiarazione è della redazione di Euganeo.it.

In copertina

La foto di gruppo ufficiale della nuova Commissione europea, presieduta da Ursula von der Leyen. © Union européenne, 2024, CC BY 4.0