Gesù, ti abbiamo cercato, ma…

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È ancora in fuga, come 2023 anni fa, con Maria e Giuseppe.

Non ci resta che trasformarci nell’Angelo dell’annuncio.

Camposampiero (Padova), 22 dicembre 2023

In questo Natale abbiamo voluto andare ad incontrare il Figlio di Dio, rappresentato in un bambino che nasce per compiere sulla terra una missione di salvezza per tutti gli uomini.

È stata una ricerca lunga e faticosa…

Tra chi si prepara al Natale

Abbiamo pensato di trovarlo nei pensieri e nei discorsi della gente che si sta preparando al Natale.

L’abbiamo ascoltata, nei conversari in autobus, al bar, nel tempo libero… Abbiamo sentito parlare di preparativi per la festa, di pranzi con i familiari, di regali da fare, di una vacanza in montagna, dell’albero, ma Lui…, non l’abbiamo mai sentito nominare.

Siamo entrati in una libreria per bambini e ragazzi: elfi, babbi natale, renne e slitte sulle copertine dei libri. Non ce n’è uno che abbia un riferimento, seppur lontano, a Lui.

Abbiamo provato tra gli studenti…, ma gli insegnanti di Religione hanno parlato di altri argomenti.

In città: alberi di Natale fosforescenti, luminarie splendenti, babbi natale grandiosi, vetrine illuminatissime… Adulti e anziani, coppie con bambini tutti impegnati a portarsi a casa gli ultimi acquisti e i pacchi regalo.

In un grande supermercato: tra guide che ci inducono ad acquistare per Natale oggetti modernissimi, super elettronici, costosi, c’è qualche minipresepio. In verità, non sono molti i clienti attorno ad esso.

Impossibile cercare a Betlemme

A questo punto, abbiamo pensato: Noi, nella nostra cultura occidentale non sentiamo più l’utilità di Gesù, l’abbiamo rifiutato e posto in un angolo dove non disturbi.

Ti abbiamo sostituito con conviviali, pubblicità, concerti, film futili e sboccati.

Ho pensato: Certamente, lo troveremo nel luogo in cui è nato!

Siamo a Betlemme, nome che i bambini venuti con noi non hanno mai sentito. Vorremmo andare alla grotta, al campo dei pastori… Ma, là non c’è pellegrino o turista in questo Natale e ci blocca un muro possente, impossibile da superare.

Sconfortati e desolati, scendiamo a sud, e…

Tutti i posti in cui adesso lo troviamo

Sì, eccolo, è proprio LUI, finalmente! Ma… dove sta?

– È tra i bambini più piccoli presi come ostaggi dal movimento terroristico di Hamas nello sterminio di israeliani del 7 ottobre 2023 e nascosti nei tunnel di Gaza.

– Proseguiamo: è ancora lui, fra gli spaventati bambini palestinesi che scappano a sud della striscia di Gaza, verso l’Egitto, per sfuggire alle ritorsioni israeliane. Ma non gli era bastata la fuga precedente in Egitto, quella compiuta 2023 anni fa con Maria e Giuseppe, per scappare al tentativo di morte di Erode?

 – Lo troviamo nell’Ucraina del sud: questa volta, sì, “al freddo e al gelo” di questo terribile inverno, in un rifugio, morso dalla fame e dalla paura delle bombe russe.

– L’abbiamo trovato vicino a Lampedusa, in un sobbalzante barchino, mentre con gli occhi sbarrati e la speranza di arrivare a terra e di essere accolto, attende un soccorso.

– Infine, in Africa, nel Congo mentre, aiutato dal missionario, con la famiglia scappa dalla capanna incendiata dai “ribelli” nella lunga guerra e parte per l’ennesima migrazione, alla ricerca di un rifugio pacifico stabile.

La più profonda rivoluzione della storia

Gesù, noi, nell’Occidente sfarzoso e sprecone, non ti abbiamo riservato spazio e ti abbiamo sostituito con miraggi legati ai sensi, al denaro, ai prodotti della scienza e della tecnologia.

Tu ti sei fatto carico del male che compiamo, ma noi restiamo indifferenti.

Eppure, tu ci hai portato la rivoluzione più grande nella storia dell’umanità perché, più che mirare a modificare le strutture del vivere, vuoi coinvolgere le coscienze morali dei singoli uomini, proponendone la conversione degli animi e dei cuori.

Hai operato un capovolgimento nella cultura e nella società, ponendo il concetto di persona con la sua dignità – perciò qualunque persona, al di là del suo status originario sociale, culturale, economico – al centro e prima di qualunque altra verità.

Contrariamente alle culture dominanti, hai affermato il valore anche dei bambini, delle donne, dei poveri, degli schiavi.

All’opposto della cultura antica, hai predicato i concetti di uguaglianza, di amore, di fraternità fra tutti gli uomini, condizioni che rendono la vita gioiosa e serena.

E ci hai indotto a una motivata speranza in una vita oltre la morte che ci hai promesso.

Un Natale che preannunci un anno nuovo

Tu, dunque, sei un Dio che a un certo punto della storia umana hai deciso di manifestarti in forma diretta e di renderti talmente vicino all’uomo da assumerne la sostanza e l’immagine. Perché vuoi bene all’uomo, lo aspetti e lo accompagni e, così facendo, ne elevi la dignità avvicinandola a te.

Gesù, aiutaci a vivere questo Natale con tale consapevolezza.

Solo così, esso può essere buono e può generare un 2024 di pace e di maggiore serenità!

Dino Scantamburlo

Commenta Tino Bedin

“Eppure, è in un mondo simile che nostro Signore stesso è nato per darci speranza”.

Lo sottolineano proprio oggi i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme nel loro messaggio in occasione delle feste di Natale.

Le guide spirituali dei cristiani di Terra Santa ricordano che “durante il primo Natale la situazione non era molto diversa da quella di oggi. Così la Beata Vergine Maria e San Giuseppe ebbero difficoltà a trovare un luogo per la nascita del loro figlio. C’era l’uccisione di bambini. C’era l’occupazione militare. E c’era la Sacra Famiglia costretta a sfollare come i rifugiati. All’esterno, non c’era motivo di festeggiare se non la nascita del Signore Gesù. Tuttavia, in mezzo a tanto peccato e dolore, l’Angelo apparve ai pastori annunciando un messaggio di speranza e di gioia per tutto il mondo: Non temete, perché, ecco, vi annuncio una grande gioia che sarà per tutti i popoli. Perché oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore”.

La scelta ora è di trasformarci, ciascuno e tutti insieme, in quell’Angelo. È l’unica condizione per confermare la speranza del Natale.

“Invitiamo – scrivono le guide religiose delle Chiese in Gerusalemme – i fedeli e tutti coloro che sono di buona volontà a lavorare instancabilmente per il sollievo degli afflitti e per una pace giusta e duratura in questa terra che è ugualmente sacra alle tre fedi monoteiste. In questo modo, la speranza del Natale nascerà ancora una volta, a partire da Betlemme e da Gerusalemme fino agli estremi confini della terra”.