Romano Prodi sul ruolo che i cattolici possono svolgere anche oggi nel continente.
Il centrosinistra: prima di tutto un programma comune.
“Quel che sta succedendo dimostra proprio che non mi dà retta nessuno”, dice Romano Prodi – con un sorriso… serio – a “Repubblica delle idee”. È domenica scorsa 21 aprile. “Loro” non lo ascoltano, ma lui non rinuncia a parlare. La settimana è infatti ricca di pensieri del fondatore dell’Ulivo e presidente della Commissione Europea in un’Europa espansiva.
Interessante, ad esempio, l’intervista con Eugenio Fatigante per Avvenire mercoledì 25 aprile. È un dialogo sull’intera attualità politica, come si legge fin da titolo: “Il centrosinistra parta dai programmi. Temo per le guerre, Trump un elefante”.
Sulla politica interna il quotidiano cattolico così riassume il pensiero di Prodi: “Ripeto: il centrosinistra vince solo se unito. M5s? Partito nato su un’emozione, ma oggi servono rassicurazioni. E quando c’è da costruire il Movimento non c’è. I leader dovrebbero avviare una squadra di lavoro per una piattaforma”.
C’è molta anche Europa nei ragionamenti di Romano Prodi, che le domande di Euganeo Fatigante indirizzano su un punto particolare: “Dai vescovi d’Europa attendo un’indicazione sul come essere lievito in questa fase di sbandamento ideologico. Teniamo presente che l’Unione è stata creata da tre cattolici animati da un’etica profonda”.
All’Europa Romano Prodi dedica sabato 27 aprile la periodica analisi che scrive per il gruppo Messaggero (in Veneto sul Gazzettino). Ha per titolo “La coesione che serve per rilanciare l’Europa” e approfondisce la posizione dell’Europa rispetto ai due giganti Usa e Cina sulla base del recente rapporto sulla concorrenza che un altro italiano, Enrico Letta, ha redatto per la Commissione Europea,.
Nell’Antologia qui sotto i lettori di Euganeo.it trovano alcuni estratti dalle risposte di Romano Prodi ad Avvenire. Dall’articolo per Il Messaggero riportiamo invece un raffronto tra le sfide attuali per l’Europa e le “risposte” che vorrebbero dare le candidature italiane alle elezioni europee.
27 aprile 2024
Romano Prodi
Un’unica priorità: costruire sempre più l’Europa
Le candidature al Parlamento europeo.
L’elettore ha il diritto che il suo voto conti e che sia eletto davvero colui a cui accorda la preferenza. Altrimenti è un inganno, che alimenta la disaffezione al voto e l’astensionismo, ormai elevatissimo. È anche così che s’indebolisce la democrazia. (…)
Questa campagna elettorale si sta palesando purtroppo come una campagna interna italiana. C’è sempre tempo per redimersi, ma la tendenza è questa. Non vedo nei partiti italiani la volontà di mettere al centro un programma europeo meditato, spero che avvenga in questi 50 giorni.
È un programma comune lo strumento che unisce
Dinnanzi a quel che succede nel mondo, servono […] delle rassicurazioni, rispetto a una politica che salvi la sanità, che rimetta al centro la scuola, il problema della casa e del lavoro, che operi per un fisco più equo. (…)
Con l’Ulivo si cominciò a lavorare dal programma, nel 2006 fummo anche accusati di averlo fatto troppo lungo. D’altronde i partiti riformisti vivono sulle riforme, che vanno discusse prima. Se non c’è un processo di avvicinamento sui temi, le distanze alla fine restano.
Mi colpisce che un programma comune non sia stato neanche messo all’ordine del giorno. La gente attende un anno per un esame medico, nelle città non si trova casa e le persone soffrono per queste cose. Peraltro, sarebbe anche più facile farlo per il centrosinistra, dove ci sono meno legami con le categorie che hanno particolari interessi da tutelare.
Gli europei De Gasperi, Schuman e Adenauer
La priorità […] è una soltanto: costruire sempre più l’Europa, smettendola col diritto di veto affinché sia sempre più democratica. Occorre lavorare per una politica estera e di difesa comuni, capitoli essenziali anche per costruire quella capacità di mediazione che oggi manca all’Europa.
L’Europa è stata creata da tre cattolici che più cattolici non si può: non solo De Gasperi, ma anche Schuman e Adenauer, tutti animati da un’etica comune. L’Europa è nata dal profondo richiamo alla pace che veniva soprattutto dal mondo cattolico. C’era una comunanza di pensiero, che è la stessa che ho poi ritrovato ad esempio nei miei primi colloqui con Helmut Kohl, quando ci ritrovammo, nonostante le diverse appartenenze politiche, a riflettere sulle comuni letture fatte di Romano Guardini, filosofo che sapeva cogliere i legami della vita spirituale con la realtà quotidiana. Essere il lievito nella società è essenziale in questa fase di sbandamento ideologico.
24 aprile 2024
Presentiamoci come un gigante
Una tradizionale risposta europea, concentrata su sussidi e dazi, non può essere sufficiente e nemmeno efficace per affrontare la sfida che ci viene dai due giganti [Usa e Cina]. Occorre quindi che anche noi ci presentiamo come un gigante. Ed è questo l’obiettivo del Rapporto di Enrico Letta che il Consiglio europeo ha accolto con favore lo scorso 17 aprile. Esso propone alcuni strumenti fondamentali per realizzare un vero mercato unico europeo, in modo da mettere in atto una politica all’altezza dei tempi.
Un vero mercato unico almeno in tre settori fondamentali, la competenza dei quali è ora frammentata nei singoli paesi. […] Creare un mercato europeo nell’energia, nel complesso sistema delle telecomunicazioni e nel mercato dei capitali, in modo da realizzare una strategia costruttiva e non semplicemente difensiva.
Non si tratta naturalmente di una rivoluzione di poco conto perché è ovviamente necessario imporre, in tutti e tre questi settori, un’autorità europea di proposta, di ordinamento e di sorveglianza.
È quindi chiaro che, per raggiungere questi obiettivi, si dovranno spostare risorse umane e materiali dai singoli paesi verso l’UE. E fa invece un certo effetto constatare che, in vista delle prossime elezioni europee, non ci si ponga (almeno nel nostro paese) il problema di inviare a Bruxelles le persone più idonee per affrontare questi compiti e che si preferiscano candidati che intendono marciare verso orizzonti utopici e indefiniti, o verso la direzione opposta e antistorica di frammentare quello che invece deve essere unito.
27 aprile 2024
In copertina
Lo statista italiano Alcide De Gasperi, esponente della Democrazia Cristiana.
Testo
Gli estratti dell’intervista e dell’articolo di Romano Prodi e la loro titolazione sono della Redazione di Euganeo.it
L’intervista di Euganeo Fatigante a Romano Prodi su Avvenire.