Cresce l’attenzione mondiale per il peso economico del continente.
• Articolo di Mario Lettieri e Paolo Raimondi •
L’attenzione del mondo economico internazionale verso l’Africa sembra essere in crescita esponenziale. Lo si è visto recentemente all’incontro dell’Africa Investment Forum (Aif), organizzato dalla Banca Africana di Sviluppo (AfDB) a Rabat, in Marocco.
L’Aif di Rabat è stato guidato con forza e lungimiranza da Akinwumi Adesina, presidente dell’AfDB dal 2015 e ideatore del Forum. Adesina, che in precedenza era stato ministro dell’Agricoltura della Nigeria, ha dettagliato le potenzialità attuali e le prospettive future dello sviluppo del continente africano.
Sicurezza alimentare e transizione verde
Per esempio, l’Africa oggi ha il 65% di tutte le terre arabili del mondo, attualmente incolte. Questo è un dato che la rende oggettivamente centrale nella politica della sicurezza alimentare globale nel prossimo futuro. Si calcola che entro il 2030 le dimensioni del mercato alimentare e agricolo in Africa varranno non meno di 1.000 miliardi di dollari.
Secondo Adesina le ricchezze di materie prime sono immense. A livello globale l’Africa ha il 95% del cromo, il 90% del platino, i due terzi delle riserve mondiali di cobalto, il 30% del litio e del manganese, il 20% della grafite. Tutti materiali indispensabili per la produzione di batterie elettriche e per la cosiddetta transizione verde.
Adesina ha detto chiaramente che l’Africa è consapevole che «una causa della povertà è l’esportazione di materie prime, sia in agricoltura che nei minerali». «L’Africa è stanca di essere povera», ha affermato Adesina.
La risorsa della gioventù
Tuttavia, al di là degli aspetti economici, la maggiore ricchezza dell’Africa è la sua giovane popolazione.Secondo uno studio delNew York Timesentro il 2050, su 4 abitanti del pianeta 1 sarà africano. Entro tale data, il continente dovrebbe raddoppiare la sua popolazione, raggiungendo 2,4 miliardi di persone, cioè la popolazione complessiva della Cina e dell’India di oggi messe insieme.
Ciò comporterà una grande domanda di beni alimentari, di servizi e di alloggi. Soltanto il settore abitativo creerà opportunità d’investimento pari a 1.400 miliardi di dollari. Le infrastrutture di base, trasporti, energia e acqua, già oggi richiedono investimenti di almeno 170 miliardi l’anno.
Nel 2025 l’Africa si incontra in Giappone
Da sottolineare che nel 2025 due importanti appuntamenti economici africani, tra cui la Conferenza ministeriale per lo sviluppo africano, si terranno in Giappone. Il paese del Sol Levante è anche il più grande contributore di prestiti agevolati della Banca Africana di Sviluppo, con un interesse specifico nei settori dell’agricoltura, anche attraverso l’utilizzo di nuove avanzate tecnologie. Il che vuol dire che, nessuno ce ne voglia, Tokyo negli anni passati è stata molto più attiva di Roma nei rapporti con il continente africano. Qualcosa che l’Italia, che si affaccia sul Mediterraneo e con il suo decantato Piano Mattei, non dovrebbe ignorare.
13 dicembre 2024
Gli autori
Mario Lettieri è stato sottosegretario all’Economia; Paolo Raimondi è un economista.
Il testo
L’articolo ci è segnalato da uno degli autori, Paolo Raimondi. Qui si può leggere un estratto, elaborato e titolato da Euganeo.it. Con il titolo “Africa, stanca di essere povera” l’articolo integrale è pubblicato da ItaliaOggi nel numero di venerdì 13 dicembre 2024.
In copertina
Una giovane donna africana. Foto da Eurodeputati PD.