Via Crucis interparrocchiale a Cadoneghe

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Animata dai giovani delle tre comunità venerdì 28 marzo

C’è padre Ezechiele Ramin
nella memoria dei missionari martiri

Una Via Crucis itinerante coinvolge tutte e tre le parrocchie di Cadoneghe. L’appuntamento quaresimale è per venerdì 28 marzo alle ore 20.45 all’Arena di via Palladio.

Da qui i giovani di Cadoneghe Sant’Andrea, Castagnara San Bonaventura e Mejaniga Sant’Antonino animeranno l’itinerario di preghiera e di meditazione lungo le strade del quartiere fino alla chiesa di Sant’Andrea. La proposta è rivolta a tutti i fedeli delle tre parrocchie sorelle, non solo ai giovani. Don Sandro Stefani, parroco di Cadoneghe, ha chiesto la collaborazione delle famiglie che abitano lungo il percorso per “evidenziare” con segni liturgici il passaggio della processione.

In cammino con la Chiesa padovana

Filo conduttore delle meditazioni e delle preghiere della Via Crucis è la memoria dei missionari martiri. Le comunità cristiane di Cadoneghe si “incamminano” così in un pellegrinaggio più ampio che la Chiesa padovana ha promosso nella Quaresima 2025 e che ha proprio in questa settimana il riferimento centrale.

Mons. Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, assassinato da un sicario il 24 marzo 1980. “San Romero delle Americhe”, com’è invocato da tempo, è stato canonizzato nel 2018. L’infografica è del Centro missionario diocesano di Padova.

“Il 24 marzo di ogni anno – scrive la Diocesi – si celebra la Giornata dei missionari martiri. L’evento ha origine nella commemorazione di sant’Oscar Romero, ucciso nella stessa data nel 1980. Questo giorno, scelto in coincidenza con l’uccisione dell’Arcivescovo di San Salvador, è un’occasione per riflettere sul significato dell’eredità che ha lasciato e per onorare quanti, come lui, hanno sacrificato la propria vita per il Vangelo e nel servizio agli ultimi”.

L’esempio di questi missionari – insiste il Centro missionario diocesano – aiuta a “rinnovare il nostro impegno nell’aiuto agli ultimi, nella lotta alle ingiustizie e nel prendere posizione davanti a atti di prepotenza, ricordandoci che anche nelle situazioni umane più drammatiche può accendersi una luce di Speranza”.

Sono oltre una ventina gli appuntamenti su questo tema in calendario nei vari vicariati della diocesi.

In concomitanza con la Via Crucis itinerante a Cadoneghe, liturgie analoghe si svolgono venerdì 29 marzo a Megliadino San Vitale per i vicariati di Merlara e Montagnana; per il vicariato del Bassanello dalla chiesa di Salboro all’oratorio di Pozzoveggiani; al santuario della Beata Vergine delle Grazie a Villafranca Padovana per il vicariato di Limena. Nella chiesa di Anguillara Veneta si tiene invece una veglia per il Conselvano.

“Amo molto tutti voi e amo la giustizia”

A Cadoneghe la Via Crucis con la memoria dei missionari martiri lega saldamente comunità cristiana e comunità civile. Proprio nel quartiere percorso dalla liturgia quaresimale di venerdì sera c’è, infatti, l’auditorium comunale intitolato molti anni fa dalla Municipalità a padre Ezechiele Ramin.

Padre Lele Ramin era un giovane missionario comboniano di Padova. Fu ucciso quarant’anni fa, il 24 luglio 1985 a Cacoal in Brasile. Aveva 32 anni. Il suo assassinio è stato subito collegato alla sua azione in difesa degli Indios Suruì e dei lavoratori della terra nello Stato brasiliano di Rondonia.

“Qui molta gente aveva terra, è stata venduta. Aveva casa è stata distrutta. Aveva figli, sono stati uccisi. Aveva aperto strade, sono state chiuse. A queste persone io ho già dato la mia risposta: un abbraccio”.
“Amo molto tutti voi e amo la giustizia. Non approviamo la violenza, malgrado riceviamo violenza. Il padre che vi sta parlando ha ricevuto minacce di morte. Caro fratello, se la mia vita ti appartiene, ti apparterrà pure la mia morte”.
Sono due frasi di padre Ezechiele Ramin. Martire della carità lo definì immediatamente Papa Giovanni Paolo II, qualche giorno dopo la sua morte.

DIARIO DI COMUNITÀ / VENERDÌ 28 MARZO 2025

In copertina

Padre Ezechiele Ramin assieme ai lavoratori della terra brasiliani.

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