• Se il ministro va in cerca di una… Raccomandazione dell’Europa

• L’immagine più consueta in ogni angolo del mondo •
• Campobasso, 13 maggio 2025 •
Onorevole Bedin, questa settimana il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha formalmente presentato alla Commissione europea una proposta di Raccomandazione che vieti l’uso dei telefoni cellulari “almeno fino ai 14 anni” in tutte le scuole dell’Unione.
Ogni Stato deciderebbe per sé
Fa un po’ pena questo ministro leghista che è così convinto della sua idea… che non applica intanto in Italia, dando così un esempio, e che chiede aiuto a quell’Europa, che il suo partito continua a vituperare. E alla Commissione propone una Raccomandazione, mica una Direttiva. La Direttiva sarebbe prima o poi vincolante, mentre la Raccomandazione non obbliga gli Stati membri, che decideranno autonomamente se ascoltarla e come.
Coordinarsi tra scuole europee
L’argomento meriterebbe non propaganda, ma approfondimenti e ricerche. Provare a verificare se c’è una correlazione tra eccessivo ricorso al cellulare in classe e risultati scolastici negativi dovrebbe essere compito di un ministro che ha a cuore gli studenti e la scuola e che non riduca l’educazione ad un divieto.
Alcuni Stati dell’Unione (ho in mente Francia, Finlandia, Svezia, Olanda) hanno già adottato delle misure. Magari incentivare le scuole italiane a coordinarsi con qualche scuola di questi paesi europei potrebbe essere una maniera per far camminare in avanti i ragazzi (magari anche senza telefono cellulare) e non bloccarli con un secco “no”.
Giuseppina Salvatore
Commenta Tino Bedin
Ad un corso recente della Fondazione Lanza di Padova uno studioso ha citato una osservazione de filosofo torinese Enrico Donaggio proprio in riferimento allo smartphone.
In ogni angolo del mondo, senza distinzioni di sviluppo e di ricchezza, in ogni momento della vita da quelli pubblici a quelli più intimi, l’immagine di una donna o di un uomo leggermente chini a sfiorare con un dito una piccola superficie luminosa raccolta nel palmo di una mano, concentrati e separati dal contesto che li circonda, è l’immagine più consueta che ci può capitare di osservare. Questa immagine – ha detto Enrico Donaggio – come se fosse un nuovo universale antropologico.
I clandestini del cellulare
Si può pensare di cambiare questo “universale antropologico” con un divieto scolastico? Credo di no.
Pare invece utile riflettere su una considerazione, riferita a TuttoScuola News, di Daniela Di Donato, nota esperta di educazione digitale, a cui giudizio “Rendere l’uso delle tecnologie digitali un’attività clandestina, segreta, lontana da ogni spazio di dialogo e condivisione è la strategia migliore per avere la certezza che ogni adolescente del pianeta farà a gara per avere uno smartphone in mano e lo userà senza consapevolezza”.
In copertina
Infografica del Gruppo PD Regione Lazio.